Dalle riforme costituzionali ai migranti: la giornata politica in diretta [VIDEO]

In diretta dalla Camera dei deputati la giornata politica di oggi: riforme costituzionali, migranti e le ultime novità, attraverso il racconto dei protagonisti.


Riforme costituzionali. Si parte dal Senato. Opposizioni sul piede di guerra. E pure tra la maggioranza, al di là delle dichiarazioni ufficiali, c’è malumore. Almeno tra i parlamentari della Camera.
Gli aggiornamenti in diretta da Montecitorio – Notizie.com – © Ansa


Video e interviste a cura della nostra inviata Luigia Luciani


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Migranti, obiettivo dell’Italia chiaro: spunta l’ipotesi Tunisia

Migranti, il governo italiano ha in mente un obiettivo molto chiaro: spunta anche l’ipotesi che porta alla Tunisia 


Non cessano assolutamente gli sbarchi nel nostro Paese. Proprio pochi giorni fa, in quel di Lampedusa, un nuovo arrivo di migranti. Il tutto dopo che tra Italia ed Albania è stato firmato un importante accordo che riguardano proprio loro. Lo stesso che, però, ha scatenato delle polemiche e critiche non indifferenti. Il “Patto di Tirana” inizia a prendere forma. In cosa consiste? Un mese nei centri, poi la decisione: richiedere l’asilo in Europa oppure optare per il rimpatrio.
Migranti (Ansa Foto) Notizie.com


A scendere in mare ci saranno: Guardia di Finanza, Guardia Costiera e la Marina italiana. Per quanto riguarda le Ong, invece, non ci sarà più posto. L’accordo che ha visto le firme della premier Giorgia Meloni e del suo omologo albanese Edi Rama sta iniziando a raccogliere i primi consensi. Il Commissariato per il vicinato, Oliver Varhelyi, ha parlato di un “accordo interessante“. Di questo la presidente del Consiglio ne ha parlato anche alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.


Migranti, spunta l’idea di un centro hotspot in Tunisia




A quanto pare il governo punta a dei centri nella zona del Nord Africa. Non solo: spunta anche l’idea che porterebbe ad un hotspot proprio in Tunisia. Per quanto riguarda, appunto, questo accordo spuntano anche i primi dettagli. Almeno 3mila migranti al mese. Due centri in un Paese extra-Ue, l’Albania, per identificarli e verificare chi ha diritto all’asilo e chi invece deve essere rimpatriato. Altro che esperimento, quello imposto e fortemente voluto dalla Meloni è pronto a diventare un vero e proprio metodo.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com


In merito a questo patto da Palazzo Chigi hanno voluto smentire che i due vicepremier, Matteo Salvini ed Antonio Tajani, siano rimasti fuori da tutto. La maggioranza ha provato a fare un primo bilancio. Proprio il leader della Lega ci ha tenuto a ribadire che si tratta di un accordo che può risultare utile. Mentre anche il ministro del Lavoro, Matteo Piantedosi, ha affermato che può risultare “innovativo”. Come riportato in precedenza gli occhi sono tutti fissati sulla Tunisia.


Anche se non sembra essere facile come previsto. In primis ne bisogna discutere con il presidente magrebino Kais Saied, se è intenzionato o meno ad avviare una trattativa. Anche se questo “modello Albania” potrebbe iniziare a prendere forma anche altrove.


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Vespa la storia di un mito italiano, Marcello Albanesi a Notizie.com: “La svolta con Billy Wilder”

La Vespa è senza dubbio uno dei simboli del nostro paese, lo ha analizzato molto bene Marcello Albanesi nel suo Vespa La storia di un mito italiano libro edito da Diarkos Editore.


Abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autore che ci ha raccontato diversi aneddoti e momenti interessanti legati proprio al mondo di questa straordinaria motoretta utilitaria leggera.
Marcello Albanesi, Vespa La storia di un mito italiano (ANSA) Notizie.com


Lasciamo parlare Marcello Albanesi.


Perché la Vespa è un mito?

La “motoretta utilitaria leggera”, quando debuttò nell’aprile del 1946 ebbe un riscontro molto poco omogeneo tanto dalla stampa che dagli addetti ai lavori. La Vespa nonostante la curiosità che anche aveva avuto ai suoi esordi non riuscì a imporsi subito e la Piaggio si ritrovò con alcune centinaia di modelli in magazzino. Questo andamento negativo durò per qualche anno fino a quando, agli inizi degli anni ’50, Billy Wilder non venne a Roma per girare quello che diventerà, da subito, uno dei suoi capolavori: Roman Holiday (Vacanze Romane). Il film prevedeva -come da sceneggiatura- alcune scene in esterno con i due protagonisti, Audrey Hepburn e Gregory Peck, in giro per il centro di Roma con la botticella (il tipico carro romano trainato dal cavallo). Invece… al posto del tradizionale mezzo romano venne impiegata per quelle stesse scene la Vespa (nuovo modello, che differiva da quello originario, più perfezionato e con degli accessori in più, come il cavalletto). La fortuna dello scooter Piaggio, dunque, è strettamente legata al successo mondiale del film, che valse anche il primo e unico Oscar all’attrice protagonista. Il cinema fu il mezzo pubblicitario per eccellenza che lanciò a livello internazionale la Vespa. Questo successo non si è mai esaurito, magari ha avuto dei periodi di calo, ma ha sempre accompagnato ovunque nel mondo il nome di Vespa, che oggi è un brand a sé che fa parte del Gruppo Piaggio. L’essere stato il miglior prodotto al momento giusto è alla base del suo successo. Questo è bene ricordarlo, perché non è vero quello che spesse volte si dice o si legge riguardo le origini della Vespa. Non è stata il frutto di una felice intuizione di Enrico Piaggio e di Corradino D’Ascanio (l’ingegnere che l’inventò). La sua genesi è molto più arzigogolata, contorta. La sua storia è molto più affascinante, per alcuni versi, di quanto si voglia ammettere e si narri normalmente.


Come nasce l’idea di questo libro?

La casa editrice Diarkos è specializzata essenzialmente in monografie, è una piccola ma importante realtà editoriale. E’ stata lei a propormi, in mezzo ad altri temi, quello della storia della Vespa. Per correttezza, devo confessare che non essendo nemmeno un vespista e neanche un esperto di motori, meno che mai delle due-ruote, ho trovato che questa poteva essere una bella sfida -per me- da affrontare. Quindi è stato un libro su commissione. Tuttavia l’ho scritto con grande entusiasmo e passione, soprattutto il mio essere completamente estraneo alla tematica, mi ha permesso di avere uno sguardo oggettivo tale da poter scandagliare a fondo, senza pregiudizi o tifoserie di parte, le sua vera storia. Un progetto nato per caso ma che ha dato dei risultati, per me, davvero eccezionali.


Cosa rappresenta questo brand all’estero?

Ancora oggi, nonostante le varie vicissitudini aziendali intercorse nel tempo, Vespa è lo scooter più venduto (e ambito) al mondo. Vespa rappresenta essenzialmente il made in Italy e in particolare è diventato un sinonimo di Italia, del bel-Paese, di originalità, di creatività e di bellezza. Tuttora la maggior parte dei grandi film (ma non solo) mostrano scene in cui uno dei personaggi se guida uno scooter, questo è quasi sempre una Vespa Piaggio. Questo fenomeno è noto come product placement, una sorta di pubblicità occulta per intenderci. Mi piace qui ricordare solo alcuni ultimi casi: “Luca” il primo cartoon firmato Disney e ambientato interamente in Italia è imperniato tutto proprio sulla Vespa. “Cruella”, il prequel de La carica dei 101, vede in alcune scene proprio la Vespa come mezzo ambito di locomozione. Dunque nel mondo Vespa continua a essere pubblicizzata (senza pubblicità) e continua a mantenere il suo status quasi di sex symbol delle due ruote.


Come mai la Piaggio poi in seguito non è riuscita a ripetersi sotto questo punto di vista?

Questa domanda dovrebbe essere posta a qualche dirigente della Vespa, più che me. Pensando a una risposta la prima cosa che mi è venuta in mente è stata, in realtà, una sorta di paragone. Ho pensato a quei cantanti che hanno scalato le vette del successo con un solo brano, il loro nome è ancorato a quel pezzo musicale e non sono mai riuscito a essere noti per un’altra canzone. Ecco, chissà, forse c’è qualcosa di simile anche per la Vespa?!
Vespa la storia di un mito italiano (Notizie.com)


Perché dovremmo leggere il suo libro?

Ci sono diverse ragioni per cui leggere il mio libro “Vespa. Storia di un mito italiano”. Innanzitutto perché è frutto di una lunga ricerca attraverso la quale ho ricostruito la vera storia dello scooter senza accontentarmi della narrazione ufficiale e tanto diffusa. Pertanto, chi volesse conoscere qualcosa in più e di vero, troverebbe il pane per i suoi denti. E ancora, è un libro che non dimentica la dimensione storica, lo sfondo sociale in cui Vespa nasce. Perché è scritto in modo che chiunque possa capire quello di cui parlo, motori compresi (e io, come detto sopra sono una negazione totale su questo argomento). Ecco, questo mio continuo pensare a tutti e non solo agli appassionati, ai fanclub. Infine, perché come molte volte mi è stato detto, è sì una monografia, ma si legge (anzi, si divora) come fosse un romanzo. Una volta iniziato è impossibile interromperne la lettura.


Sta lavorando a qualcosa di nuovo?

Sto attualmente finendo la stesura di quello che sarà il mio quinto libro. Questo, che dovrebbe uscire poco prima di Natale, sarà una mia antologia, una raccolta di racconti alcuni già editi e altri nuovi. “Strappi di vita”, questo è il titolo, sarà pubblicato (come gli altri due romanzi: “La panchina. Liberi di amare”- di cui esiste anche la versione inglese e quella spagnola- e “Martin. Per sempre insieme”) in auto-publishing con Amazon. E non posso, a questo punto, però non citare anche la mia seconda monografia uscita sempre con Diarkos, “Gucci. Un impero del made in Italy”. Inoltre sto lavorando al mio terzo romanzo di cui però non vorrei dire nulla, essendo ancora in fieri. Tutti i mie libri sono disponibili su Amazon e le mie monografie, distribuite Mondadori, anche in qualsiasi libreria su tutto il territorio nazionale.


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Infarto e ictus, scoperti i meccanismi che li accelerano: ecco a cosa fare attenzione

Alcuni stati mentali possono accelerare la comparsa dei fattori di rischio tradizionali per infarto e ictus: cosa c’è da sapere


Prevenire infarti ed ictus dipende anche dalla capacità di gestire le emozioni. A ribadirlo è uno studio che verrà presentato tra qualche giorno da un giovane ricercatore italiano, Giovanni Civieri, del Centro ricerche di Imaging Cardiovascolare del Massachusetts General Hospital e dell’Università di Harvard a Boston al congresso dell’American Heart Association, in programma a Philadelphia (Usa) dall’11 al 13 novembre.
Infarto e ictus, i meccanismi che li accelerano – Notizie.com (PixaBay)



“Sebbene sia noto che la depressione e l’ansia aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, come  l’infarto e l’ictus, non si conosceva completamente il meccanismo sottostante – spiega l’autore principale dello studio, Giovanni Civieri – Nel nostro studio, abbiamo identificato un meccanismo che sembra spiegare in gran parte il legame tra questi fattori psicologici e le malattie cardiovascolari”.


Malattie cardiovascolari, mai sottovalutare l’aspetto psicologico




Lo studio che verrà presentato a breve ha spiegato che depressione e ansia possono accelerare l’insorgenza dei fattori di rischio di infarto e ictus e quindi aumentano il rischio di un evento cardiovascolare grave di circa il 35%. Inoltre, le persone più  sensibili allo stress sviluppano più velocemente fattori di rischio cardiovascolare. La ricerca si è basata su dati relativi a 71.262 adulti con un’età media di 49 anni, raccolti dal dicembre 2010 al dicembre 2020.


È emerso che i partecipanti con diagnosi di ansia o depressione hanno sviluppato un nuovo fattore di rischio in media sei mesi prima rispetto alle persone senza disturbi di salute mentale. Inoltre si è visto che le persone con una maggiore predisposizione allo stress sviluppano il primo fattore di rischio cardiovascolare in media 1,5 anni prima rispetto a quelli senza predisposizione.
Infarto e ictus, attenzione a ansia, depressione e stress – Notizie.com (PixaBay)


“Sviluppare fattori di rischio cardiovascolare più di sei mesi prima, nell’arco di cinque anni, è molto significativo –  sottolinea Civieri – Questo studio dimostra che i medici dovrebbero essere consapevoli del fatto che problemi di salute psicologica, come depressione e ansia, non influisce solo sullo stato mentale del paziente, ma può anche influire sulla sua salute fisica e sul rischio di malattie cardiache”. In definitiva i risultati sottolineano l’importanza di effettuare screening per i fattori di rischio cardiovascolare tra le persone con depressione e ansia.


Al congresso dei cardiologi americani , inoltre, verrà presentato anche un altro studio dell’Università del Texas che esplora gli effetti cumulativi dello stress sul cuore e sul cervello.



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Galli Della Loggia: “Meloni sia più cauta sul Premierato”

L’editorialista del Cor Sera e storico avvisa il presidente del Consiglio che sta imboccando la stessa strada presa da Renzi anni fa


Più passano i giorni, più non c’è alcuna possibilità che la riforma sul Premier eletto dai cittadini direttamente possa avere delle convergenze. Eppure il governo corre e va avanti, anche se il dialogo con le opposizioni dovrebbe essere più concentrato e più serrato, almeno e soprattutto, se non proprio solo, su questo tema. A sostenerlo è lo storico ed editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia che ha registrato da ogni parte approvazione da parte del centrodestra e dissenso dalla parte contraria. Totale dissenso e con poca voglia di ragionare se le cose restano così come sono.
Il premier Giorgia Meloni in una seduta del Parlamento (Ansa Notizie.com)


Ci sono tante critiche che vengono mosse alla presidente del Consiglio che comunque va avanti a testa bassa su una riforma che vuole portare in Parlamento. “C’è qualcosa che sfugge, qualcosa di precipitoso e irragionevole”, osserva Galli Della Loggia e riprende il filo di un ragionamento fatto a voce alta: “L’esigenza di rafforzare l’esecutivo è sacrosanta, ma una revisione costituzionale sarebbe meglio farla concordandola a monte con l’opposizione, come metodo per il presente e come strategia per il futuro. A mio avviso sarebbe stato più opportuno e utile discuterla con i partiti di centrosinistra ancora prima di andare in Aula”.


“Il rischio di finire come Renzi è troppo alto…”


Ernesto Galli Della Loggia è molto critico sul modus operandi della nuova Riforma sul Premierato (Ansa Notizie.com)


Quello che stona in questa situazione, cerca di far capire lo storico è che comunque la strada venga portata avanti, costi quel che costi e in tema di riforma non si ragiona in questo modo. La riforma sul premierato “l’ho fatta”, “spero di avere il consenso in Parlamento”, ma comunque la “consegno agli italiani”, il ragionamento che fa Galli Della Loggia che poi osserva e fa il paragone con Matteo Renzi che, conscio dell’allora consenso popolare, decise di proseguire e poi cadere, ammettendo la sconfitta.


Meloni invece ha già detto che non farà lo stesso percorso di Renzi perché, se dovesse andare male, lei non si dimetterebbe in nessun caso e questo, spiega, Galli Della Loggia stona un po’ e lo riporta: “A volte un capo politico può sbagliare, e in questo momento Meloni sente la riforma come una priorità, al punto da investire sull’obiettivo con tutta se stessa, nonostante la delicatezza della materia, mettendosi così sulla buona strada per commettere lo stesso errore di Matteo Renzi“. E ma il punto è proprio questo anche perché “se la consultazione non va bene, si viene in qualche modo sconfessati dal corpo elettorale chiamato a decidere su un punto fondamentale del programma con cui si è stati eletti, appunto. E si è politicamente obbligati ad ammettere la sconfitta, per non smentire se stessi”.


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Baldelli (Geopolitica.info): “Bomba atomica su Gaza? Vi dico che…”

Pietro Baldelli, analista di Geopolitica.info, in esclusiva ai nostri microfoni: “Ecco perché gli Stati Uniti hanno detto no alla richiesta di Netanyahu”.


Nei giorni scorsi un ministro israeliano ha aperto alla possibilità di una bomba atomica su Gaza. La nostra redazione ha contattato Pietro Baldelli, analista di Geopolitica.info, per analizzare con lui meglio queste dichiarazioni.
Una immagine di Gaza durante la guerra – Notizie.com – © Ansa


Pietro Baldelli, esiste davvero il rischio dell’utilizzo della bomba atomica su Gaza?


“Assolutamente no. Il ministro che lo ha detto, tra l’altro sospeso subito dopo le dichiarazioni, non fa parte di quelli che si occupano in prima linea della guerra. Inoltre, dobbiamo ricordare che la politica nucleare di Israele viene definita dell’ambiguità. E’ l’unico Paese, infatti, che presuntamente detiene la bomba atomica, ma non ha mai dichiarato o smentito il possesso. Bisogna anche dire che per il governo israeliano l’arma nucleare è considerata come opzione di ultima istanza e si dovrà usare solo in caso di rischio di cancellazione dello Stato d’Israele. E’ stata discussa negli anni ’60 e ’70. Ora lo scenario è completamente diverso“.


Baldelli: “Vi spiego lo scontro Netanyahu-Biden”


Scontro a distanza tra Biden e Netanyahu – Notizie.com – © Ansa


Come possiamo giudicare, invece, lo scontro tra Netanyahu e Washington?


“Partirei dalle parole di Netanyahu. Lui dice che Israele è pronta ad assumersi la responsabilità sulla Striscia. In questo momento non vedrei questa dichiarazione come una volontà di ritornare ad occupare quel territorio. Le sue parole potrebbero inserirsi in uno scenario in cui Paesi arabi si assumono la ricostruzione della Striscia con una copertura magari militare israeliana. Vorrebbe dire uno scenario molto simile a quello della Cisgiordania di oggi: Israele mantiene le postazioni militari e la gestione dei civili viene affidata ad altri. In più dobbiamo ricordare che nel 2005 Netanyahu votò contro l’uscita da Gaza decisa da Sharon, ma la sua opposizione era per il metodo utilizzato e non in termini politico-ideologici“.


E che interpretazione possiamo dare al no di Washington?


“E’ evidente che l’amministrazione Biden sostenga fortemente la soluzione a due Stati e in questo momento devono anche evitare di creare un fronte israeliano a favore di una nuova occupazione. Inoltre, il motivo è anche quello di rassicurare da un lato i propri alleati arabi per non portare ad irrigidire la propria posizione su Israele e dall’altro disinnescare la possibilità che i nemici di Israele possano giustificare un proprio ingresso in guerra“.


La guerra come sta procedendo?


“Io mi soffermerei su due aspetti. Una novità operativa sul campo di battaglia è l’estrema efficacia dell’incursione di terra delle forze armate israeliane. In questo momento hanno accerchiato Gaza City e la mossa potrebbe preludere all’ingresso in città e alla guerra urbana per debellare la presenza di Hamas. In più non sottovaluterei quando detto da Nasrallah. Hezbollah non ha nessuna intenzione di voler intervenire nel conflitto e, quindi, le parole del segretario generale allontano l’ipotesi di un conflitto regionale“.


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Accordo Italia-Albania, De Luca (Pd) a Notizie.com: “L’ennesimo spot, anche la Commissione Ue aspetta chiarimenti”

L’accordo Italia-Albania è “l‘ennesimo spot. Una soluzione propagandistica che nella sostanza si rivela inefficace impraticabile, pericoloso e illegale”. 


Piero De Luca, capogruppo per il Pd della Commissione politiche europee alla Camera, in esclusiva a Notizie.com critica fortemente il patto sui migranti stipulato tra Roma e Tirana, del quale la Commissione europea è stata informata ma ha chiesto chiarimenti. “Gli stessi che chiediamo noi”, spiega.
Accordo Italia-Albania, De Luca (Pd) a Notizie.com: “L’ennesimo spot, anche la Commissione Ue aspetta chiarimenti” (Ansa Foto) – notizie.com


L’accordo è “inefficace perché ci sono enormi difficoltà dal punto di vista pratico e organizzativo. Cosa vuol dire gestire un centro sottoposto alla giurisdizione italiana in un territorio extra-Ue? Com’è possibile configurare una struttura del genere? A chi dovranno essere inviate le richieste di riconoscimento di protezione internazionale, alla prefettura italiana, al Ministero dell’Interno o alle autorità albanesi?”. 


E ancora: “Chi si occuperà di identificare le persone che vengono accolte? Chi, addirittura, provvederà a separare bambini da madri, padri e genitori? Cosa succede se al termine del periodo previsto a qualcuno non viene riconosciuto lo status di protezione internazionale? Chi si occuperà dei rimpatri e dove andranno queste persone? Dove andranno i rifugiati?”. 


I rischi per il diritto internazionale




Secondo De Luca sono tante le questioni aperte e “rischiano di creare un corto circuito internazionale e rendere irrealizzabili questi centri che dovrebbero avere una capienza di 36mila persone all’anno. Ogni migrante dovrebbe restarci circa un mese, senza tutele o garanzie rispetto ai tempi di verifica delle richieste”.
Piero De Luca (Pd) (Ansa Foto) – notizie.com


La questione, aggiunge il deputato Dem, riguarda anche il diritto internazionale: “Se a tutto questo aggiungiamo i rischi di violazione evidenti e palesi non solo delle norme internazionali dei diritti umani, ma anche dell’articolo 33 della Convenzione di Ginevra sul divieto di respingimento di masse in mare. Divieto questo, per cui siamo già stati condannati nel 2012 dalla Corte di Strasburgo”. 


Onorevole, quindi il patto Italia-Albania secondo lei non ha niente a che vedere con la solidarietà?

“Non c’è nessun tipo di solidarietà. Questa soluzione rischia di rivelarsi un fallimento totale, di creare più danni che benefici, di costare il doppio all’Italia e di mettere a rischio i diritti di persone che dovrebbero comunque essere accolte e le cui pratiche dovrebbero essere gestite. Seppur con condizioni e modalità differenti, è il bis del tentativo di accordo con la Tunisia che è fallito, come sono falliti i negoziati in Europa, dove le risposte vanno date”;


Ma il governo ha fatto più volte riferimento all’obiettivo di fermare nei Paesi di partenza gli arrivi illegali. Questo accordo non va anche in questo senso?

“Noi riteniamo che le risposte vadano date, cercate, create e costruite a Bruxelles. Non possono più scaricare le responsabilità su altri. Dicevano che sarebbero andati a battere i pugni sui tavoli, ma in realtà non si stanno neppure sedendo per ottenere la modifica del regolamento di Dublino o la redistribuzione e la solidarietà tra gli Stati europei, perché trovano la resistenza di Paesi che poi sono i loro principali alleati. Sono in difficoltà e il fallimento delle politiche si palesa con gli sbarchi che sono raddoppiati: siamo a 150mila rispetto all’anno precedente. Al di là dei proclami, della propaganda dei porti chiusi e dei blocchi navali o della rincorsa ai trafficanti di esseri umani, la verità è che non sono stati in grado di cambiare verso alle politiche europee“;
Sbarco a Lampedusa (Ansa Foto) – notizie.com


Anche lei si chiede cosa ci guadagni il premier albanese Edi Rama con questo accordo?

“Io parto dalla buona fede del primo ministro albanese. L’Albania è candidata all’adesione nell’Ue e sta rispondendo a una serie di raccomandazioni specifiche proprio sulle politiche migratorie. Noi ci auguriamo che possa aderirvi quanto prima ma non so se questa scelta consenta di fare passi avanti. Inviterei tutti alla prudenza e a muoversi in un quadro comune e di intesa con le istituzione Ue. La stessa Commissione ha chiesto all’Italia dei dettagli e pare preoccupata. Siamo tutti in attesa di leggere il documento ufficiale”;


La Commissione Ue era stata informata dell’accordo.

“Ha ricevuto una notifica formale poco prima, ma non conosce i contenuti concreti. Ha chiesto chiarimenti come abbiamo fatto noi. Al di là dei proclami e delle dichiarazioni che stiamo ascoltando in queste ore, siamo in attesa di leggere un documento ufficiale. Al momento ci sembra che non ci sia una soluzione strutturale e compatibile con il rispetto dei diritti internazionali e neppure efficace dal punto di vista della gestione delle politiche migratorie. Sarebbe una soluzione estemporanea che non risolverebbe il problema ma porterebbe tanti rischi di violazione dei diritti internazionali”.


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Marina Berlusconi, il suo pensiero sulla Meloni e il ricordo di Silvio

Marina Berlusconi, figlia del ‘Cavaliere’, ha rilasciato una intervista ai microfoni del giornalista Bruno Vespa nel suo libro e riportato dal quotidiano “Il Giornale”


Una volta e per tutte Marina Berlusconi ha voluto chiudere tutte le polemiche che si erano create in questo periodo. Ovvero le stesse che vedevano come protagonista Giorgia Meloni. In una intervista rilasciata nel libro di Bruno Vespa, “Il rancore e la Speranza” e riportata dal ‘Giornale‘ la figlia del ‘Cavaliere‘ ci ha tenuto a ribadire e ad esprimere il proprio pensiero nei confronti della leader di Fratelli d’Italia. Come già annunciato in altre occasioni, la numero uno di Fininvest e Mondadori ha espresso un giudizio positivo sulla premier.


Queste sono alcune delle sue parole: “Stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente e concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto come donna, ancor più in questi giorni. Per quanto riguarda il governo ho condiviso varie scelte di palazzo Chigi, a cominciare dalla grande attenzione verso la politica estera in nome di sani e sacrosanti principi atlantici ed europeisti“.
Marina Berlusconi (Ansa Foto) Notizie.com


Sempre in riferimento alla presidente del Consiglio ha aggiunto: “Quando mio padre è scomparso, ho sentito la sua vicinanza alla nostra famiglia, e di questo le sono grata. . In questo momento il mondo sta vivendo una fase drammatica, nella quale è la nostra stessa identità, liberale e democratica, a trovarsi sotto attacco“.





Il riferimento è più che chiaro, ovvero ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente: “Queste aggressioni ne sono la dimostrazione più evidente e più atroce. Apprezzo la cautela e il senso di responsabilità con cui questo esecutivo sta gestendo i conti pubblici. Ci sono state alcune mosse che non mi sono piaciute e non l’ho mai nascosto. Anche perché il governo si è ritrovato a dover fronteggiare una situazione macroeconomica complicatissima. Senza dimenticare i vari bonus edilizi“.


Marina Berlusconi e il ricordo del padre: “Uomo affamato di vita”




Dal punto di vista politico, in particolar modo il ruolo di Forza Italia rimasto orfano del suo leader, ha aggiunto: “Sono convinta che l’Italia avrà sempre bisogno di una forza liberale come questo partito. Ora che mio padre non c’è più spetta a Forza Italia andare avanti con le proprie gambe. Cosa farà la nostra famiglia? Gli resteremo vicini. Un conto è la politica, un altro le imprese“.


Non poteva mancare un suo ricordo per il padre: “Silvio Berlusconi era un uomo affamato di vita: per lui la cosa più importante è sempre stata amare ed essere amato. In definitiva, è stato un uomo eccezionale, al quale oggi persino i principali avversari riconoscono doti eccezionali“.
Marina Berlusconi (Ansa Foto) Notizie.com


Poi ha continuato dicendo: “E’ stato un quadro talmente immenso che non esistono cornici che possano contenerlo. Non esistono, cioè, parole per raccontarlo. Di certo è stato un papà meraviglioso; un imprenditore geniale e innovativo in qualsiasi campo si sia impegnato; un politico coraggioso e lungimirante, capace di grandi successi e di rimonte spettacolari dopo le sconfitte“.


In conclusione ha aggiunto: “E’ stato un uomo eccezionale. Basti pensare che i principali avversari, oggi, riconoscono doti eccezionali. E’ stato molto amato ed anche molto avversato. A me ha insegnato il bello della vita. E ha lasciato ricordi dolcissimi che porterò sempre nel mio cuore“.



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Accordo Italia-Albania, Giglio Vigna (Lega) a Notizie.com: “Tirana dà una lezione di solidarietà a tanti Paesi Ue”

“L’accordo tra Italia e Albania sui migranti è una lezione a Bruxelles e agli Stati membri che non vogliono prendersi una quota di migranti, nonostante l’enorme pressione in questo periodo storico sulle coste del Mediterraneo”. 


Parla senza mezzi termini ai microfoni di Notizie.com il leghista Alessandro Giglio Vigna, presidente della commissione Politiche Ue alla Camera, sottolineando il senso di responsabilità di Tirana ad aiutare l’Italia nell’accoglienza dei migranti e allo stesso tempo puntando il dito verso l’Europa: “Siamo contenti perché in questa fase la pressione migratoria è altissima. Possiamo dire che l’Albania ha capito lo spirito europeo della solidarietà e sta facendo quello che Bruxelles non fa o dice di fare ma poi non porta a compimento”.
Accordo Italia-Albania, Giglio Vigna (Lega) a Notizie.com: “Tirana dà una lezione di solidarietà a tanti Paesi Ue” (Ansa Foto/Facebook) notizie.com


“Non starei a fare le pulci a questo accordo”




Alle opposizioni che parlano di “deportazione” e di accordi “presa in giro”, Giglio Vigna risponde: “Facciamo un distinguo tra richiedenti asilo e migranti clandestini. Non conosciamo ancora i termini esatti dell’accordo. Per il momento conosciamo il quadro nel suo insieme. La Lega da sempre dice che chi ha diritto di asilo deve entrare nel nostro Paese. Collochiamo in un altro Paese, addirittura extracomunitario, una quota di migranti che poi saranno gestiti dalle autorità italiane. E non è solo una questione di costi, ma anche di pressione migratoria, un tema di sicurezza. La pressione migratoria da Sahel e Nord Africa in questo momento è troppa e il fatto che l’Albania tenda una mano all’Italia è positivo, non starei a fare le pulci a questo accordo. Ovvio che l’Italia dovrà fare la sua parte, ci mancherebbe altro”. 
Alessandro Giglio Vigna (Lega) (Foto di Facebook) – notizie.com


“Noi sempre stati favorevoli all’ingresso dell’Albania in Europa”




Tutti in queste ora si stanno chiedendo quale sia il tornaconto di Tirana in questo accordo, al di là della solidarietà. Mentre il premier albanese Edi Rama parla solo di solidarietà, resta il fatto che tendere la mano a un Paese europeo lo avvicini di più all’Europa: “L’Italia e L’Albania sono legate dalla storia, da interessi strategici forti. Siamo i primi partner commerciali di Tirana – conclude Giglio Vigna – e ci lega anche la cultura. Questo ha fatto sì che la posizione dell’Italia sull’ingresso dell’Albania in Europa sia scontata. E questo accordo ci fa capire come Tirana interpreti in modo corretto lo spirito europeo. Ed è una lezione ai Paesi Ue che non interpretano lo stesso spirito di solidarietà”.


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Maltempo Toscana, finiscono le speranze: ritrovato altro cadavere

Maltempo Toscana, finiscono le speranze di ritrovarlo vivo: arriva la drammatica notizia


La Toscana è nuovamente alle prese con il maltempo che, in questi ultimi giorni, ha messo completamente in ginocchio l’intera regione. Provocando moltissimi danni e, soprattutto, vittime. Purtroppo, però, proprio nelle ultime ore è arrivata un’altra drammatica notizia. Non si avevano più notizie di un uomo che aveva fatto perdere completamente le tracce. Le speranze di poterlo trovare vivo, con il passare dei giorni, diminuivano sempre di più.
Maltempo Toscana (Ansa Foto) Notizie.com


I vigili del fuoco, che non hanno mai smesso di lavorare ed effettuare ricerche, hanno ritrovato il cadavere di Antonio Tumolo. L’anziano aveva 84 anni ed è stato ritrovato nei pressi di un vivaio di Iolo. Era lui l’ultimo disperso di questo maltempo che si è abbattuto sulla Toscana. Secondo quanto riportato dai parenti e conoscenti pare che, proprio quel maledetto 2 novembre, l’uomo stesse tornando a casa. In questo caso aumenta, vertiginosamente, il numero delle vittime.


Maltempo Toscana, le vittime aumentano ad 8: ritrovato corpo Antonio Tumolo




Con Antonio Tumolo sono diventate 8 le persone che hanno perso la vita in questo maltempo. L’uomo, come riportato in precedenza, stava ritornando nella propria abitazione dopo aver effettuato una visita in uno studio medico. Poi è stato travolto da una montagna di fango ed acqua che non gli ha lasciato alcuno scampo. Precisamente nella zona di Galceti. Costeggiato da un fosso dove affluiscono le acque del torrente Bardena, corso d’acqua esondato giovedì scorso nella frazione di Figline.
Maltempo Toscana (Ansa Foto) Notizie.com


Il giorno dopo i carabinieri avevano ritrovato la vettura del pensionato. Ricerche che non si erano mai interrotte fino a quando non è stata diramata la drammatica notizia. Anche il governatore e commissario di questa emergenza, Eugenio Giani, non ha potuto fare altro che porgere le più sentite condoglianze alle vittime di coloro che hanno perso i propri cari in questa terribile vicenda che non ha sconvolto una regione, ma un Paese intero.


Nella giornata di oggi è prevista “allerta arancione” in queste regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Umbria. Tra la giornata di oggi e quella di domani verrà annunciato lo stato di emergenza regionale in Liguria. Nel frattempo, come annunciato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sono in arrivo i primi 100 milioni di euro per le azione maggiormente colpite da questa alluvione.


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