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Calenda: "Renzi? Mi sono pentito di averlo sostenuto". L'ex ministro intervistato dal Corriere della Sera


L'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha espresso il suo rammarico per aver appoggiato Matteo Renzi nel 2014, quando era presidente del Consiglio. Calenda ha definito Renzi un "politico senza visione e senza scrupoli" che ha fatto "danni enormi al Paese".

Calenda ha spiegato che il suo sostegno a Renzi era motivato dalla speranza di realizzare riforme strutturali e di modernizzare l'Italia, ma che si è reso conto presto che il leader di Italia Viva era interessato solo al potere personale e alla propaganda. "Renzi ha sprecato una grande occasione per cambiare l'Italia. Ha fatto una riforma costituzionale sbagliata, ha creato il reddito di cittadinanza, ha indebolito la scuola e la sanità, ha favorito la nascita del Movimento 5 Stelle e della Lega al governo", ha detto Calenda.

L'ex ministro ha anche criticato l'operato di Renzi durante la pandemia, accusandolo di aver fatto ricatto al governo Conte per ottenere fondi per le sue clientele e di aver provocato una crisi politica in piena emergenza sanitaria ed economica. "Renzi ha dimostrato di essere irresponsabile e inaffidabile. Ha messo a repentaglio la stabilità del Paese e la credibilità dell'Italia in Europa", ha affermato Calenda.

Calenda ha poi parlato del suo progetto politico, Action, che si propone come alternativa al centrodestra e al centrosinistra. Calenda ha sottolineato che Action è un movimento civico e liberale, che punta a rinnovare la classe dirigente e a promuovere lo sviluppo sostenibile, l'innovazione, la meritocrazia e la coesione sociale. "Action vuole essere la voce di chi non si riconosce nei partiti tradizionali, di chi vuole un'Italia più moderna, più competitiva, più solidale", ha concluso Calenda.

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