Results for "Italia"
Vaticano: lotta contro gli abusi e ingresso di persone omosessuali in seminario. Alcuni nuovi cambiamenti alla normativa CEI

Il 9 gennaio 2025 segna un momento cruciale per la formazione dei sacerdoti in Italia, con l'entrata in vigore di un nuovo documento normativo approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Questo testo, che sostituisce le linee guida del 2005, è frutto di un lungo processo di revisione e si propone di affrontare questioni fondamentali per il futuro del sacerdozio.  

Il documento, intitolato "La formazione dei presbiteri nelle chiese in Italia. Orientamenti e norme per i seminari", sarà attuato ad experimentum per tre anni e si articola in cinque capitoli. Tra i temi trattati ci sono la lotta contro gli abusi, l'ingresso di persone omosessuali nei seminari, la collaborazione con psicologi e figure femminili, e l'importanza dell'uso consapevole dei social media.

Nuove linee guida sulla formazione

La formazione dei futuri sacerdoti è divisa in due fasi: la prima si concentra sulla costruzione della consistenza interiore e sulla vita spirituale, mentre la seconda enfatizza il coinvolgimento della comunità cristiana. Questo approccio mira a garantire che i candidati siano ben preparati non solo a livello accademico, ma anche spirituale e relazionale. 

Particolare attenzione è riservata all'ammissione di persone con tendenze omosessuali. La CEI ha chiarito che, pur rispettando le persone, non possono essere ammessi coloro che praticano l'omosessualità o sostengono la cultura gay. Tuttavia, si sottolinea l'importanza di considerare il candidato nella sua interezza, valutando le sue capacità di vivere la castità nel celibato.

Protezione e responsabilità

Un altro punto cruciale del documento riguarda la protezione dei minori e delle persone vulnerabili. La CEI sottolinea che la formazione non deve limitarsi a contenuti giuridici, ma deve includere una riflessione profonda sulle motivazioni personali dei formatori. È essenziale che chi desidera entrare in seminario sia esaminato con scrupolosità per evitare situazioni problematiche.

L'importanza della comunità

Il documento promuove anche un approccio comunitario alla pastorale vocazionale, evidenziando come l'intera comunità ecclesiale debba essere coinvolta nel processo di accompagnamento dei giovani. Viene proposta l'istituzione di gruppi di formatori composti da uomini e donne, laici e consacrati, per arricchire il percorso educativo.

Riflessioni sul digitale

Infine, un aspetto innovativo del documento è l'attenzione rivolta ai social media. I seminaristi sono incoraggiati a sviluppare una consapevolezza critica riguardo all'ambiente digitale in cui vivono. Il testo sottolinea che è fondamentale saper gestire le opportunità e i rischi legati all'uso delle nuove tecnologie. In conclusione, questi nuovi orientamenti rappresentano un passo significativo verso una formazione sacerdotale più inclusiva e consapevole delle sfide contemporanee. La CEI dimostra così il suo impegno a garantire che i futuri sacerdoti siano preparati non solo spiritualmente ma anche socialmente, pronti ad affrontare le complessità del mondo moderno.

 

11.1.25
Governo italiano smentisce accordi con Starlink, ma Musk su X si dice "pronto per l'Italia"

Le recenti discussioni sugli ipotetici accordi tra il governo italiano e Starlink, l'infrastruttura satellitare di Elon Musk, hanno scatenato un acceso dibattito pubblico. Tuttavia, come spesso accade, gran parte delle opinioni espresse sembra basarsi su un approccio superficiale e poco informato. In questa vicenda si intrecciano questioni complesse che vanno ben oltre le semplici dinamiche commerciali e toccano ambiti strategici come la sicurezza nazionale, la connettività civile e lo sviluppo tecnologico europeo.

Effettivamente Palazzo Chigi nega ogni riferimento a contratti o negoziazioni su un acquisto o ipotesi di acquisto di tale servizio da Starlink/SpaceX.

Anche questo commento ufficiale, lascia molti interrogativi, visto che invece, proprio nelle stesse ore è Elon Musk in persona a scrivere su X, che sarebbe pronto a fornire all'Italia una "connessione sicura e avanzata".

La necessità di un quadro chiaro

Per comprendere meglio la situazione, occorre partire da una distinzione fondamentale: da un lato, l’utilizzo di Starlink come soluzione per la banda ultra-larga nelle aree remote e, dall’altro, l’eventuale utilizzo dell’infrastruttura per scopi militari e di sicurezza. In Italia, l’accesso a Internet ad alta velocità nelle zone montane e rurali rimane una sfida irrisolta, nonostante gli investimenti nel Fixed Wireless Access (FWA) e altre tecnologie. In questo contesto, Starlink potrebbe rappresentare un’opportunità per accelerare i piani di digitalizzazione.

Iris2 e l’ambizione europea

Parallelamente, l’Unione Europea sta sviluppando la propria costellazione satellitare, Iris2, progettata per garantire autonomia strategica e sicurezza nelle comunicazioni. L'Italia è un attore chiave di questo progetto, grazie alla presenza di Telespazio e alla futura stazione di controllo della costellazione nel Fucino. Iris2 non è solo una risposta europea a Starlink, ma rappresenta anche un passo verso una maggiore indipendenza tecnologica in un settore cruciale come quello delle comunicazioni satellitari.

Il nodo delle comunicazioni militari

Quando si tratta di comunicazioni militari e di sicurezza, la questione diventa estremamente delicata. Gli standard di sicurezza e interoperabilità richiesti per queste applicazioni devono essere condivisi con gli alleati NATO e rispondere a protocolli rigorosi. Delegare tali infrastrutture a un’azienda privata come Starlink potrebbe sollevare legittime preoccupazioni, soprattutto in termini di controllo e sovranità dei dati. Al contempo, è plausibile che eventuali collaborazioni riguardino esclusivamente il potenziamento delle comunicazioni civili, lasciando all’Europa e agli attori nazionali il compito di sviluppare soluzioni dedicate alla difesa.

Un approccio pragmatico

Alla luce di queste considerazioni, appare probabile che Starlink venga integrato nel piano italiano per la banda ultra-larga, contribuendo a colmare il divario digitale in aree difficili da raggiungere con le tecnologie terrestri. Per quanto riguarda le infrastrutture di sicurezza, è altrettanto probabile che l'Italia mantenga un approccio prudente, puntando sullo sviluppo di Iris2 e su soluzioni nazionali o europee.

Una coincidenza significativa?

Non è passata inosservata la notizia delle dimissioni di Elisabetta Belloni dalla direzione dei servizi segreti, concordate a dicembre ma emerse pubblicamente in queste ore. È ancora presto per stabilire eventuali legami tra questa decisione e il dibattito su Starlink e Iris2, ma il tempismo è certamente interessante e merita di essere monitorato nei prossimi giorni.

 

7.1.25
Giorgia Meloni in visita a Mar-a-Lago, serve anche per consegnare telecomunicazioni di difesa agli Stati Uniti e Musk

L'Italia si trova al centro di un acceso dibattito politico riguardo a un potenziale accordo da 1,5 miliardi di euro con SpaceX, l'azienda di Elon Musk, per la fornitura di servizi di telecomunicazione sicuri. Si legge SpaceX, ma è presumibilmente una cattiva interpretazione dell'accordo. E' molto più plausibile che tale servizio venga erogato da Starlink, sempre di proprietà di Elon Musk.

Questo progetto, che prevede un sistema di comunicazioni criptato per il governo e le forze armate, ha suscitato preoccupazioni significative in merito alla sicurezza nazionale e alla sovranità digitale. 

L'accordo è emerso in seguito alla recente visita della premier Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, dove ha incontrato il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo le indiscrezioni, l'incontro avrebbe accelerato le trattative, che fino a quel momento erano in fase di stallo. Tuttavia, il governo italiano ha smentito che siano stati firmati contratti definitivi con SpaceX, definendo le discussioni come normali interlocuzioni con aziende che offrono servizi di comunicazione protetta. 

La proposta di affidare a una società americana la gestione di servizi telecomunicativi così sensibili ha sollevato interrogativi tra i politici italiani. I membri del Partito Democratico hanno espresso forte preoccupazione, sottolineando che l'operazione potrebbe compromettere la sicurezza delle comunicazioni governative e militari. Secondo loro, tali servizi dovrebbero essere forniti da aziende italiane o europee, piuttosto che da un'entità esterna come SpaceX.

In un contesto geopolitico complesso, la scelta di collaborare con una compagnia statunitense per la gestione delle telecomunicazioni solleva interrogativi sulla protezione dei dati e sulla vulnerabilità delle infrastrutture critiche. Con l'aumento delle minacce informatiche e dei conflitti globali, la sicurezza delle telecomunicazioni diventa un tema cruciale per la stabilità nazionale. Il governo italiano deve ora affrontare non solo le preoccupazioni politiche interne ma anche le implicazioni più ampie di una tale alleanza strategica con una potenza straniera. 

È fondamentale che venga fornita chiarezza su questo accordo e che venga garantita la protezione degli interessi nazionali in un settore così delicato come quello delle telecomunicazioni.

 

6.1.25
Cecilia Sala arrestata in Iran: giornalismo sotto attacco in un contesto di tensioni internazionali

L'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala a Teheran lo scorso 19 dicembre ha sollevato un’ondata di preoccupazione e indignazione a livello internazionale. Sala, 29 anni, lavora per il quotidiano Il Foglio e per la piattaforma di podcast Chora Media. È attualmente detenuta in isolamento nella prigione di Evin, un luogo tristemente noto per le condizioni dure e le violazioni dei diritti umani. Nonostante fosse in possesso di un regolare visto giornalistico, le autorità iraniane non hanno fornito alcuna motivazione per la sua detenzione, un silenzio che contribuisce a rendere questa vicenda ancora più inquietante​​.

Un arresto in un contesto delicato

Cecilia Sala si trovava in Iran per realizzare reportage e produrre episodi del suo podcast, tra cui l'ultimo dal titolo provocatorio, "Patriarcato a Teheran", pubblicato pochi giorni prima del suo arresto. La giornalista, attesa a Roma il 20 dicembre, aveva mantenuto contatti regolari con la famiglia fino al giorno precedente la sua scomparsa, quando il suo telefono è diventato improvvisamente irraggiungibile​.

L’arresto di Sala avviene in un momento di tensioni tra l'Iran e l'Italia, alimentate dall’arresto in Italia, su richiesta statunitense, di due cittadini iraniani. Questo contesto geopolitico complesso solleva interrogativi sul possibile utilizzo della giornalista come pedina in negoziati diplomatici o come strumento di pressione nei confronti dell’Occidente​.

La risposta italiana e internazionale

Il governo italiano, attraverso il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il Ministero degli Esteri, ha condannato fermamente l’arresto, definendolo “inaccettabile” e avviando negoziati per ottenere la sua liberazione. L’ambasciatore italiano a Teheran ha visitato Sala in carcere, riferendo che la giornalista è “molto stanca ma fisicamente in buone condizioni”. Sala stessa, in una delle poche telefonate concesse alla famiglia, ha esortato a “fare in fretta” per garantirle la libertà​.

Anche il mondo dell’informazione si è mobilitato. Chora Media ha lanciato l’hashtag #FreeCecilia per sensibilizzare l’opinione pubblica, sottolineando che la sua detenzione rappresenta un attacco alla libertà di stampa. Il Foglio, dal canto suo, ha ribadito che “il giornalismo non è un crimine”, denunciando il clima repressivo che soffoca l’informazione in Iran​.

Un caso simbolo per la libertà di stampa

L’arresto di Cecilia Sala è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che vedono il regime iraniano utilizzare giornalisti e cittadini stranieri come strumenti di pressione. L’Iran è tristemente annoverato tra i paesi con il più alto numero di giornalisti imprigionati al mondo, accanto a regimi come Cina, Myanmar e Russia. Questo caso evidenzia ancora una volta le sfide affrontate dai reporter nei contesti autoritari e solleva interrogativi sul ruolo della comunità internazionale nel difendere la libertà di espressione e i diritti fondamentali​.

Mentre le autorità italiane continuano a lavorare per garantire il ritorno di Sala, il suo caso rappresenta un appello urgente alla solidarietà globale per il giornalismo libero e indipendente, in un mondo sempre più minacciato da repressioni e tensioni geopolitiche.

27.12.24
Nexi, Worldline e PagoBancomat: problemi sui pagamenti, cosa sta succedendo

 E' Worldline, società francese leader nel settore dei pagamenti elettronici a segnalare per primo nella giornata di ieri, del disservizio.

Oggi i suoi ultimi aggiornamenti sono questi e il tutto viene ricondotto a lavori sulla condotta del gas che abbia danneggiato la rete internet di un importante fornitore:

28 novembre 2024 al mattino, i servizi Worldline sono stati influenzati da problemi di connessione ai suoi data center in Italia a causa di un'interruzione del vettore di rete di terze parti. La causa principale dell'interruzione è stata identificata. I lavori di installazione delle tubazioni del gas da parte delle autorità locali hanno gravemente danneggiato i cavi e la rete del nostro fornitore. 

Si prevede che i lavori di ripristino da parte del nostro fornitore inizieranno nel corso della giornata. Gli impatti sono localizzati principalmente in Italia, con effetti in alcuni altri mercati. Nel frattempo Worldline sta lavorando senza sosta per individuare possibili soluzioni alternative per riattivare i servizi, in attesa che le infrastrutture fisiche vengano ripristinate. 

Worldline sta lavorando a stretto contatto con il vettore di rete per monitorare l'avanzamento dei lavori di ripristino. Worldline si rammarica di questo evento e si scusa con commercianti e consumatori per l'inconveniente.

Nexi e' un concorrente di Worldline, fanno lo stesso lavoro e anche lei ha gli stessi problemi, semplicemente perche' il fornitore colpito e' fornitore di entrambi.

Da parte sua Worldline ha una gestione degli alert pubblici importante, e comunica tempestivamente, sia a tutti i competitor che ruotano attorno che al pubblico tramite una pagina di status.

Tuttavia al momento, tutti i gestori di terminale e i gestori di carte che hanno relazioni con il sistema Pagobancomat hanno difficoltà per via del fornitore in comune che ha subito il danno alla rete fisica.

Si può dire quindi che il problema non riguarda direttamente le Banche, Nexi ne' Worldline, ma bensì un fornitore terzo comune a tutti questi attori, del quale non si conosce ancora il nome.

Il problema ovviamente sta diventando anche comunicativo perché dire che tale Banca non funziona, tale POS non funziona fa nascere problemi reputazionali mentre invece la responsabilità e' altrove.

29.11.24
Misteriosa tragedia in mare: il caso Mike Lynch e le ombre del complesso cyber-militare-industriale

Una devastante tempesta al largo delle coste siciliane ha colpito il lussuoso yacht Bayesian, portando a una serie di eventi che hanno sollevato dubbi e speculazioni in tutto il mondo. Mentre la maggior parte delle persone a bordo è stata salvata, tra i dispersi iniziali c’erano figure di spicco come l’imprenditore britannico Mike Lynch e il presidente della Morgan Stanley International Bank, Jonathan Bloomer.

Mike Lynch, fondatore di Autonomy e principale investitore della società di cybersecurity Darktrace, è stato recentemente al centro di un’accesa battaglia legale. Nonostante fosse stato assolto da accuse di frode negli Stati Uniti, Lynch aveva perso una causa civile nel Regno Unito legata alla controversa acquisizione di Autonomy da parte di Hewlett-Packard. Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di eventi che mettono in luce le intricate connessioni tra il mondo degli affari, la tecnologia e la sicurezza nazionale.

Darktrace, la società di cybersecurity fondata da Lynch, è emersa come uno dei principali attori nel campo della sicurezza cibernetica, con forti legami con le agenzie di intelligence britanniche e statunitensi. L'azienda ha attratto investimenti significativi, compresi quelli da parte di Vitruvian Partners, la società di private equity di Alexander Arbuthnot, figlio della giudice britannica Emma Arbuthnot, nota per aver presieduto parte del processo di estradizione del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange.

Il mistero si è infittito ulteriormente quando, pochi giorni prima del naufragio, Stephen Chamberlain, coimputato di Lynch in un processo negli Stati Uniti, è stato investito e ucciso mentre faceva jogging in Cambridgeshire. Questo evento ha scatenato teorie cospirative sui social media, con molti che ipotizzano l'esistenza di forze oscure dietro queste tragiche coincidenze.

Nonostante le controversie, Darktrace continua a mantenere la sua posizione di rilievo nel mercato della sicurezza cibernetica. Recentemente, l'azienda è stata acquisita dal fondo di private equity statunitense Thoma Bravo per oltre 5 miliardi di dollari, nonostante le critiche sul suo operato finanziario sollevate da un hedge fund americano.

La figura di Lynch e la sua influenza nel settore della tecnologia e della sicurezza rimarranno al centro dell'attenzione, sollevando domande sul sottile confine tra interessi pubblici e privati in un mondo sempre più dominato dal controllo dei dati e dalla sorveglianza. Il tragico naufragio e la morte di Chamberlain sono solo gli ultimi capitoli di una storia che mescola potere, tecnologia e intrighi internazionali.

 

27.8.24
Italia e Cina siglano un piano d'azione triennale per rafforzare la cooperazione

Domenica, l'Italia e la Cina hanno firmato un piano d'azione triennale per attuare accordi passati ed esplorare nuove forme di cooperazione, ha dichiarato il primo ministro italiano Giorgia Meloni durante una visita ufficiale a Pechino. Meloni cerca di rinnovare le relazioni con la Cina, bilanciando i timori di una guerra commerciale con l'Unione Europea con l'interesse di attrarre investimenti cinesi nel settore automobilistico e in altri settori.

La visita di cinque giorni avviene alcuni mesi dopo che l'Italia si è ritirata dall'Iniziativa Belt and Road della Cina, una politica chiave del leader cinese Xi Jinping per sviluppare infrastrutture di potere e trasporto a livello globale e stimolare il commercio mondiale, rafforzando allo stesso tempo i legami della Cina con altre nazioni. Nonostante ciò, l'Italia rimane desiderosa di perseguire una forte relazione economica con la Cina. 

Stellantis, un importante produttore automobilistico che include la Fiat italiana, ha annunciato a maggio la formazione di una joint venture con Leapmotor, una startup cinese di auto elettriche, per iniziare a vendere veicoli elettrici in Europa.

 

30.7.24
La crescita dell'industria bellica di RWM Italia tra controversie e conflitti

Il report di Sky Tg24 ha mostrato le fabbriche di RWM Italia, parte del gruppo Rheinmetall, che producono bombe, mine navali, droni e proiettili di artiglieria. Il CEO Fabio Sgarzi ha dichiarato l'obiettivo di triplicare o quintuplicare la produzione di munizioni per soddisfare la domanda europea, alimentata dal conflitto in Ucraina e dal rischio di una guerra mondiale. 

Tuttavia, un pronunciamento del Consiglio di Stato ha bloccato l'attività dei nuovi impianti per mancanza di una Valutazione di Impatto Ambientale, evidenziando l'illegalità dell'espansione a Domusnovas. 

La produzione continua senza sosta, ma i nuovi permessi sono necessari. I conflitti in Yemen, Ucraina e Gaza vedono l'uso delle armi RWM, mentre l'azienda vanta aumenti significativi di ordini e profitti, offrendo in cambio solo 80 nuovi posti di lavoro. 

L'entusiasmo per la corsa agli armamenti europei solleva preoccupazioni etiche e critiche sulla giustificazione della produzione bellica.

1.7.24
Critiche di Giorgia Meloni alla distribuzione delle cariche di vertice dell'UE

Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha espresso forti critiche riguardo ai piani per la distribuzione delle principali cariche istituzionali dell'Unione Europea, affermando che tali piani ignorano i successi dei partiti di destra alle recenti elezioni del Parlamento Europeo.

Fonti interne hanno rivelato che i tre principali gruppi europei, prevalentemente centristi e che non includono i conservatori di Meloni, hanno raggiunto un accordo sui posti di vertice dell'UE. Questo accordo prevedrebbe la rielezione della tedesca Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Europea per un secondo mandato.

"Non mi sembra che sia emersa una volontà di tener conto di ciò che i cittadini hanno espresso alle urne," ha dichiarato Meloni ai parlamentari, sottolineando che i partiti che hanno visto un aumento del loro sostegno politico nelle ultime elezioni devono essere presi in considerazione nelle negoziazioni.

I Fratelli d'Italia, il partito di destra guidato da Meloni e principale forza del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) nel Parlamento Europeo, hanno ottenuto la maggioranza dei voti in Italia. Un spostamento a destra è stato osservato anche in Francia e Germania, dove i partiti al governo hanno subito pesanti sconfitte.

Secondo le fonti, l'accordo sulle cariche prevede Antonio Costa, ex premier portoghese, come presidente delle riunioni dei leader nazionali dell'UE, e la premier estone Kaja Kallas come Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Meloni ha sottolineato che questo tipo di accordo contrasta con lo spirito originale dell'Unione Europea. Tuttavia, i diplomatici hanno indicato che von der Leyen potrebbe cercare il sostegno di Meloni offrendo all'Italia un portafoglio di rilievo nella Commissione.

Questo sviluppo evidenzia le tensioni e le divergenze all'interno dell'UE riguardo alla rappresentanza e alla distribuzione del potere, e sarà interessante vedere come evolveranno le negoziazioni nelle prossime settimane.

 

29.6.24
Maturità: le parole chiave, una guida utile all’esame di Stato che aspetta 500 mila studenti italiani
Mancano pochi giorni all’inizio degli esami di Maturità, ed è utile conoscere quelle che sono le parole chiave legate all’esame di Stato.


A una decina di giorni dall’avvio della prima prova scritta d’italiano, oltre 500mila studenti si preparano ad affrontare uno dei momenti più significativi del loro percorso scolastico: l’esame di Maturità. Questo rito di passaggio, carico di aspettative e ansie, è scandito da terminologie specifiche che ne delineano struttura e finalità. Di seguito, un approfondimento sulle parole chiave legate  all’esame di Stato.
Stanno per iniziare gli esami di maturità in tutta Italia (Foto Ansa) notizie.com


L’agenzia Adnkronos ha pubblicato un’interessante ed utile lista di quelle che sono le parole chiave legate al tema degli esami di maturità, che come ogni anno in questo periodo vedono coinvolti migliaia di studenti italiani.


Ammesso, la prima parola chiave per accedere all’esame di Maturità




La qualifica di “ammesso” apre le porte dell’esame di Stato. Essere ammessi significa aver superato con successo il percorso scolastico precedente, ottenendo il via libera per cimentarsi nelle prove che determineranno il conseguimento del diploma. È un traguardo importante, che segna la fine della routine scolastica e l’inizio di una nuova fase della vita accademica o professionale.


Candidato


Il termine “candidato” identifica lo studente che si appresta a sostenere l’esame. Ogni candidato porta con sé anni di studi, esperienze e aspettative personali che verranno messe alla prova attraverso valutazioni teoriche e pratiche. Il candidato è chiamato a dimostrare non solo la conoscenza acquisita ma anche capacità critiche e analitiche.


Colloquio


Il colloquio rappresenta la fase orale dell’Esame di Stato ed è forse il momento più temuto dai candidati. Durante questa prova, gli studenti devono dimostrare eloquenza, sicurezza nelle proprie competenze e capacità di collegamento tra le varie discipline studiate durante gli anni scolastici.
Il colloquio all’esame di maturità (Foto Ansa) notizie.com


Il colloquio rappresenta un test cruciale per valutare l’autonomia critica dello studente.


Commissione d’esame


La commissione d’esame è composta da insegnanti interni all’istituzione scolastica ed esterni ad essa; ha il compito fondamentale di valutare in maniera oggettiva le prestazioni degli studenti durante tutte le fasi dell’esame. La presenza dei membri esterni garantisce imparzialità nella valutazione finale.


Crediti


I crediti rappresentano una parte essenziale nella determinazione del voto finale dell’esame; sono attribuiti dal consiglio in base alle performance dello studente negli ultimi anni scolastici. Possono influenzare significativamente il risultato finale, premiare lo sforzo costante nel tempo o compensare parzialmente eventuali lacune emerse durante le prove d’esame.


Diploma


Il diploma è il documento ufficiale che attesta il superamento dell’Esame di Statale o Maturità; simboleggia la conclusione del percorso formativo secondario superiore ed è requisito indispensabile per l’accesso all’università o al mondo del lavoro qualificato.


Invalsi


Le prove Invalsi sono diventate un elemento imprescindibile nel panorama educativo italiano; attraverso test standardizzati mirano a valutare competenze e conoscenze degli studenti su scala nazionale. La loro obbligatorietà anche ai fini dell’ammissione all’Esame evidenzia l’importanza attribuita alla standardizzazione delle competenze acquisite.


Traccia


La traccia indica l’argomento proposto nella prova scritta; può essere fonte d’ispirazione o motivo d’apprensione per i candidati in base alla preparazione individuale su quel particolare tema.


Valutazione


Infine, la valutazione rappresenta la sintesi degli sforzi complessivi dello studente: dalla media dei crediti accumulati agli esiti delle singole prove d’esami fino al colloquio orale finale. L’espressione “Maturità” racchiude in sé non solo un esercizio accademico ma anche un importante passaggio verso l’autonomia personale e professionale degli individui coinvolti.


L'articolo Maturità: le parole chiave, una guida utile all’esame di Stato che aspetta 500 mila studenti italiani proviene da Notizie.com.


http://dlvr.it/T82QBc

9.6.24
Schlein prepara la campagna d’autunno: ecco tutti i temi

 

Terminate le vacanze estive, Elly Schlein è pronta a tornare dietro i banchi del Parlamento. Ecco quali saranno i temi principali che saranno al centro della campagna del Pd. E’ tempo di ritornare al lavoro per Elly Schlein. 

La segretaria del Pd ha terminato la sua pausa estiva e, come riportato dall’Agi, è pronta a riprendere le battaglie che hanno caratterizzato gli ultimi mesi dei dem. Elly Schlein e la sua campagna d’autunno – Notizie.com – © Ansa 

Fari puntati, quindi, sul salario minimo, sanità pubblica, ma anche scuola e Pnrr. Senza dimenticare le risorse che sono destinate alla ricostruzione delle zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione. Contemporaneamente, il Partito Democratico porterà avanti il suo percorso sulla manovra. “Il Pd non accetterà ulteriori tagli alla sanità pubblica“, continua a dire la leader dem in vista delle prossime settimane. Le Europee Elly Schlein prepara anche le Europee – Notizie.com – © Ansa 

Naturalmente nei prossimi mesi l’attenzione sarà rivolta anche alle Europee. Si tratta forse del primo vero test per la sua segreteria e la speranza è quella di un cambio di passo importante anche se, come confermato da Mannheimer ai nostri microfoni, per il momento i sondaggi confermano il Pd intorno al 20%. Una percentuale che, secondo quanto riferito da fonti della minoranza interna al Pd, ci potrebbero essere dei problemi per la segreteria. Da qui la necessità di sfruttare questi mesi per mettere in campo una campagna elettorale importante e, soprattutto, scegliere nomi in grado di poter garantire dei voti importanti. Pd, ecco i possibili nomi per le Europee Saviano candidato con il Pd alle Europee? – Notizie.com – © Ansa 

Stando a quanto riferito dall’Agi, la Schlein starebbe pensando di inserire in lista gli eurodeputati uscenti oltre esponenti vicini a lei, ma anche i sindaci. Si tratta di esponenti vicini comunque alla minoranza, ma che consentirebbero alla segretaria di cercare di massimizzare al meglio il risultato schierando personaggi che hanno un seguito importante nei territori. Non è da escludere la possibilità di schierare in questa corsa anche personaggi fuori dal mondo della politica. Al momento è tramontata l’ipotesi di Lucia Annunziata. Si parla anche di Saviano e Strada, ma sono solamente nomi e fino a questo momento non si hanno certezze. 

 

L'articolo Schlein prepara la campagna d’autunno: ecco tutti i temi proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvhTR1

6.9.23
Nazionale, la nuova vita di Buffon: “Non era scontata la fiducia in me”

 

L’ex portiere della Juventus è diventato il nuovo Capo Delegazione dell’Italia, oggi ha parlato in conferenza stampa: “Sono orgoglioso e questa carica mi stimola. Conosco bene l’ambiente anche in questa veste” 

La prima conferenza di Gianluigi Buffon come nuovo Capo Delegazione dell’Italia. Il sito della Figc aveva così descritto il suo incarico: “Sarà la figura che rappresenta il punto di riferimento per i calciatori, soprattutto i più giovani; il custode dell’identità, dei valori e della storia della Nazionale; la guida fuori dal campo per tutta la delegazione, in grado di unire il gruppo e agevolare il rapporto tra calciatori e staff organizzativo; il rappresentante della Squadra e della Federazione, in assenza del Presidente, nelle occasioni ufficiali”. Gianluigi Buffon ha parlato in conferenza stampa, è il nuovo Capo Delegazione dell’Italia (Ansa Foto) – Notizie.com 

Oggi l’ex portiere della Juventus si è presentato in sala stampa: “Sono molto felice, ringrazio tutta la famiglia azzurra e il ct per la grande fiducia che hanno riposto in me”, ha detto. “Non era scontato immaginare che una figura come la mia potesse essere di miglioramento in un nuovo percorso. Sono orgoglioso e questo mi stimola. Torno in un ambiente che conosco bene anche in questa nuova veste. Il motivo del mio ruolo è quello di mettere un piccolo mattoncino per il nostro futuro“. Buffon: “Non ho rimpianti con la maglia azzurra” Nella foto il presidente della Figc Gabriele Gravina, il commissario tecnico Luciano Spalletti e Gianluigi Buffon, nuovo Capo Delegazione dell’Italia (Ansa Foto) – Notizie.com 

Buffon ha poi aggiunto: “Non ho rimpianti con la maglia azzurra. Fare gare d’addio è una cosa che non mi va perché malinconico, quando io chiudo devo pensare al futuro. Si va avanti. È stato bellissimo, ora arriva una nuova avventura. Per quanto riguarda i giovani, è molto importante la conoscenza della storia per poterla apprezzare. Io sono nato e cresciuto con il mito di Paolo Rossi, Dino Zoff e tutti gli Azzurri del 1982, con i racconti di mio padre. Venire a Coverciano e vedere Riva per me era come vedere un monumento perché me l’aveva passato la mia famiglia. I giovani si possono appassionare così, oltre avendo una Nazionale bellissima e vincente“. Poi le parole su Gianluca Vialli: “Il ricordo che ho di lui è bellissimo, avevamo un rapporto straordinario e ci scambiavamo sempre le maglie. Pensare di essere al suo pari è presuntuoso e sbagliato, non sarei all’altezza di ciò che ha fatto lui”. 

 

L'articolo Nazionale, la nuova vita di Buffon: “Non era scontata la fiducia in me” proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvdnRn

5.9.23
Strage di Ustica, Bobo Craxi: “Mio padre non ha mai parlato con Gheddafi”

 

Il figlio di Bettino Craxi, in esclusiva per Notizie.com, torna sulle parole di Giuliano Amato: “La sua è una delle tante ipotesi fatte. Colloqui con Gheddafi? Nessuno. Con lui parlava Agnelli” 

Le parole di Giuliano Amato sulla strage di Ustica continuano a far discutere. L’ex Premier ha tirato in ballo anche Bettino Craxi che, avrebbe avvisato Gheddafi del possibile attentato nei suoi confronti, organizzato da Stati Uniti e Francia. “Amato sostiene che siano stati i francesi perché volevano colpire Gheddafi e dentro il ragionamento fa il nome di mio padre – dichiara in esclusiva a Notizie.com Bobo Craxi, figlio di Bettino -. 

In realtà non è andata così. In passato si sono dette molte cose e il ruolo di Gheddafi era entrato spesso nella vicenda”. Bobo Craxi sulle parole di Amato su Ustica. Notizie.com Bobo Craxi, è rimasto stupito dalle parole di Amato? “Sono andato a rivedere bene le interviste del passato. Amato queste cose le ha dette anche precedentemente. 

La domanda è, come mai Repubblica metta in primo piano l’intervista di Amato sul caso Ustica, essendo passati un po’ di anni e sebbene questa tesi non sia avvalorata dai tribunali, che si limitano a scolpire una sentenza di probabilità? La magistratura italiana non arriva a una conclusione oggettiva. Si limita a dire che è presumibile che sia stato un agente esterno a far deflagrare il velivolo. Amato, deponendo di fronte alle commissioni, sostiene che ci fu un intervento” 

Amato tira in ballo suo padre “Nessuno ha la verità, su questo punto ci sono due versioni contrapposte che non sono giunte alla medesima conclusione dopo anni. Io mi sono limitato a correggere un’imprecisione, per quanto rilevante, ma comunque un’imprecisione rispetto al ruolo di mio padre in questa vicenda che è inesistente”. Esclude che suo padre possa aver avvisato Gheddafi del pericolo in cui poteva incorrere? “Mio padre non ha avuto nessun colloquio con Gheddafi all’epoca e non li ha mai avuti in vita sua. Quando si trattò di evitare per Gheddafi una fine tragica, attraverso un altro attentato, lui si limitò a non sostenere l’operazione militare americana, ma questo è avvenuto 6 anni dopo. I rapporti ce li aveva l’avvocato Agnelli in quel periodo”. Secondo lei si arriverà mai a trovare la verità su questa vicenda? “Intanto mi pare che non ci si sia dati molto da fare in questi ultimi 20 anni, quindi bisognerebbe chiederlo ai governi che si sono succeduti. L’ultimo a occuparsene se non sbaglio fu proprio quello di Giuliano Amato. Recentemente non ho letto ulteriori approfondimenti. 

Mi auguro di sì, la vicenda va considerata e inserita in un contesto che è quello della Guerra Fredda”. Bobo Craxi, figlio di Bettino, torna sulle parole di Amato – Notizie.com Cioè? Tutti  questi episodi, gli attentati, gli omicidi avvenuti in quegli anni, rientrano in quel contesto specifico. Una volta finita la Guerra Fredda nessuno, nel nostro Paese ha voluto realmente attuare una revisione. Un’analisi completa. La Guerra Fredda è finita nel 1989. si capisce bene che in questi trent’anni si è fatto di tutto tranne che cercare di voltarsi e trovare soluzioni sui fatti del passato.  Ci sono stati uomini politici convinti che non tutto sia stato detto. Soprattutto su quanto la Guerra Fredda abbia influito sulle vicende politiche in corso dal 1992. 

L’impressione è che la fine della Prima Repubblica e l’omicidio politico di alcune personalità, avevano tutta l’aria di una resa dei conti, da fine della Guerra Fredda. Questo è il contesto in cui bisogna ragionare. Al di là del fatto specifico, che capisco bene non essere secondario, anche dal punto di vista del risarcimento delle vittime. Fare emergere i colpevoli è responsabilità e dovere di qualsiasi Stato. Le istituzioni italiane mi pare non siano state capaci di arrivare a una conclusione condivisa e la tesi di Giuliano Amato è una tesi, che in qualche modo può dare un contributo di verità” 

 

L'articolo Strage di Ustica, Bobo Craxi: “Mio padre non ha mai parlato con Gheddafi” proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvZgn8

3.9.23
Caivano, minacce a Meloni: la premier non si fa intimidire e risponde

 

Caivano, minacce di morte sui social network a Giorgia Meloni: la premier risponde agli haters e non si lascia affatto intimidire  

Nella serata di domani, giovedì 31 agosto, è prevista la sua presenza al ‘Parco Verde‘ di Caivano. Ovvero il posto in cui, nei primi giorni del mese di agosto, sono state violentate sessualmente due ragazzine di 12 anni. Entrambe cugine. Da parte di altri minorenni, ma poco più grandi di loro. 

Giorgia Meloni è pronta a dare un segnale importante, confermando che il governo c’è e si schiererà al fianco di tutte le persone perbene che abitano lì ed anche alle famiglie vittime di questa orribile vicenda. Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com 

Tanto è vero che anche la madre di una di loro ha invitato la premier a recarsi nel napoletano. Stesso discorso anche per Don Patriciello nella manifestazione che si è tenuta nella serata di ieri (dove hanno partecipato solamente in 200). Nel frattempo, però, sui social network sono apparse anche alcune minacce di morte nei confronti della presidente del Consiglio. C’è addirittura chi le augura la morte proprio nella città napoletana e chi invece le augura il peggio. Al tempo stesso, però, la Meloni non si è lasciata affatto intimidire ed ha risposto a queste minacce contro di lei. 

Caivano, minacce alla premier Meloni: la risposta non si fa attender e La sua presenza, all‘Istituto Morano di Caivano al Parco Verde, è confermata. Insieme a lei ci sarà anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nel frattempo la premier ha risposto per le rime a coloro che stanno cercando di metterle i bastoni tra le ruote. Questo il suo post in merito a quanto è accaduto nelle ultime ore: “Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano. Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo governo non farà passi indietro“. Caivano (Ansa Foto) Notizie.com 

 Le minacce nei suoi confronti sono dovute al fatto che il governo ha interrotto il ‘Reddito di Cittadinanza’. Minacce che, a dire il vero, sono suonate come un campanello d’allarme per Palazzo Chigi. Una utente di Caserta l’ha messa addirittura in guardia: “Io ti consiglierei di stare a casa perché le persone sono infuriate, 160mila famiglie senza Rdc, senza spesa, sei sicura che tornerai a casa“. In merito alla sua trasferta a Caivano c’è chi le ha scritto: “Magari se ne va con qualche ammaccatura così capisce i guai che ha fatto“, “Si merita il peggio” e molto altro ancora. 

 

 L'articolo Caivano, minacce a Meloni: la premier non si fa intimidire e risponde proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvY7vl

Scuola, il “delicato” passaggio dalla materna alle elementari. “Rassicurare e dare fiducia ai bimbi”, i consigli della psicoanalista Lucattini

 

Quel delicato passaggio tra scuola materna e primo anno delle elementari. I bambini lo desiderano, i genitori a volte lo temono. Come aiutare i nostri bimbi in questa fase bella e inevitabile. I consigli della psicoanalista Adelia Lucattini a Notizie.com 

 L’impatto con l’inizio della scuola elementare, sebbene attesa  per tutto l’ultimo anno di scuola materna, è anche fonte di stress per i bambini. I piccoli alunni impiegano infatti ben sei mesi, dal primo giorno di scuola, per abituarsi ai nuovi ritmi e ai nuovi insegnanti. Scuola, quel passaggio tra materna e prima elementare. I consigli della psicoanalista Adelia Lucattini, foto Notizie.com E quando mancano  pochi giorni dall’inizio del prossimo anno scolastico, anche tanti genitori sono in ansia per i propri piccoli, preoccupati per il passaggio tra la scuola dell’infanzia e la  prima elementare. 

La psicanalista Adelia Lucattini (della Società Psicoanalitica Italiana)  indica metodi e consigli per approcciare questa tappa bella e inevitabile nella vita di ogni nostro figlio. Scuola, il “delicato” passaggio dalla materna alle elementari. “Rassicurare e dare fiducia ai bimbi”, i consigli della psicoanalista Lucattini La psicoanalista Adelia Lucattini a Notizie.com, foto Notizie.com “All’inizio di un nuovo ciclo le reazioni d’ansia dei bambini sono normali e attese da genitori e insegnanti. Dal punto di vista dello sviluppo, l’ansia è espressione di un adattamento e utile per il bambino, poiché lo avvisa di un cambiamento che percepisce sotto forma di “minaccia” psichica. È noto che i cambiamenti attivino resistenze psicologiche con una finalità difensiva dell’integrità interiore, emotiva e psichica. 

L’ansia da separazione durante lo sviluppo è il primo di una serie di “segnali” che la mente invia quando si trova davanti all’ignoto, vissuto come un potenziale pericolo. Nell’infanzia, l’apparire di cambiamenti e novità, l’inizio della scuola elementare è uno di questi, il primo percepito come importante anche dai bambini, si possono avere reazioni emotive importanti. Se non riconosciuta e gestita, l’ansia fisiologica, naturale, può trasformarsi in un disturbo d’ansia vero e proprio che può interferire con lo sviluppo armonico del bambino e quindi anche con le competenze scolastiche”.  

 “Numerosi studi di psiconeuroendocrinologia, dimostrano che già durante la prima settimana a scuola – prosegue Lucattini – tutti i bambini hanno un aumento del cortisolo mattutino e pomeridiano rispetto ai livelli basali, e che il cortisolo resta elevato per 3-6 mesi per poi normalizzarsi. Il cortisolo è un ormone prodotto dal surrene e serve ad essere reattivi ed efficienti, poiché inibisce le funzioni corporee non indispensabili nel breve periodo, garantendo il massimo sostegno agli organi vitali (cervello, cuore, polmoni, fegato e reni), inoltre, sostiene anche il tono dell’umore. È anche definito l’”ormone dello stress”, perché la sua produzione aumenta in condizioni di stress psicologico e eccessivo affaticamento fisico. Al di là delle apparenze, i bambini possono essere ansiosi molto prima di quanto ci si aspetterebbe. In questi casi, è necessario rassicurare e infondere fiducia nei bambini, è importante spiegare che la scuola elementare è bellissima! Impareranno tante cose nuove e avranno nuovi amici, continueranno a giocare e, se vogliono, potranno andare a trovare le insegnanti della scuola materna. Impareranno a leggere e scrivere. Non c’è davvero nessun rischio di restare indietro, tutti riescono ad imparare poiché è una cosa naturale e le maestre insegneranno loro come si fa”.  

È stato dimostrato che l’esposizione ripetuta a esperienze stressanti (microtraumi cumulativi) negli anni precedenti ai primi anni di scuola, può essere associata a maggiore ansia con ricadute negative sugli apprendimenti. “Una delle difficoltà principali è l’impatto con nuove regole educative, relazionali e sociali tipiche della scuola, che in famiglia non si hanno. La scuola per definizione “scolarizza”, educa e insegna cioè a vivere in un gruppo al di fuori del contesto familiare. La famiglia educa a valori e norme relazionali e interpersonali, con una forte valenza affettiva, intima e particolare. 

Naturalmente educa e trasmette valori che sono necessari non solo nella vita ma anche a scuola. I due sistemi educativi si integrano, completano e arricchiscono a vicenda. Quando c’è una carenza, da una delle due parti, famiglia o scuola, allora si manifestano e sorgono i problemi”  prosegue Adelia Lucattini, “Sarebbe utile, che i genitori prima dell’inizio della scuola, provenendo tra l’altro dalle vacanze estive, inizino dal riorganizzare il tempo dei loro bambini, a regolare un po’ di più la loro vita, ad esempio, stabilendo orari fissi per i pasti e del momento di andare a dormire, limitando cartoni animati e giochi elettronici anche se adatti alla loro età. Una buona organizzazione, diminuisce efficacemente il trauma del primo impatto con la scuola”. 

 

L'articolo Scuola, il “delicato” passaggio dalla materna alle elementari. “Rassicurare e dare fiducia ai bimbi”, i consigli della psicoanalista Lucattini proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvXxcc

Panico in città, armato di pistola minaccia passanti: poi si barrica in casa

 

Momenti di panico quelli che si sono verificati in città nelle prime ore del mattino, un uomo ha minacciato i passanti con una pistola: poi si è barricato in casa  Una notizia al limite del drammatico quella che arriva dal Nord del nostro Paese. Ci troviamo a Cordovado (provincia di Pordenone) dove un uomo di 50 anni sta seminando letteralmente il panico. 

Quest’ultimo, ex militare, è armato. In un primo momento ha bloccato la provinciale della città, minacciando con l’arma i passanti. Successivamente si è barricato nella sua abitazione. Subito è scattato l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri. Oramai in Friuli Venezia Giulia non si sta facendo altro se non parlare di questo episodio. Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com 

L’allarme, a dire il vero, è arrivato prima al 112 che subito ha avvisato i militari dell’arma. Moltissimi, però, sono stati i residenti che hanno chiamato il numero di emergenza per avvertire i carabinieri di quello che stava accadendo. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che il 50enne, poco prima di rientrare in casa, era uscito per strada a torso nudo ma con la pistola in mano. Il tutto si sta verificando precisamente in via Battaglione Gemona. Pordenone, uomo armato semina il panico in strada: è barricato ed armato in casa I carabinieri non hanno voluto perdere altro tempo ed hanno chiesto ai residenti e titolari dei negozi della zona di evacuare, onde evitare possibili problemi. 

Buona parte dei residenti, però, è rimasta chiusa in casa: a loro, ovviamente, è stato intimato di non uscire per nessun motivo. Nel frattempo è stato bloccato il traffico ed anche le vie d’accesso che portano al centro della città friulana. Il codominio, dove si trova l’uomo armato, è stato completamente evacuato. Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com Per quanto riguarda un bar, invece, il titolare ed i clienti sono stati bloccati al suo interno. Motivo? Per poter uscire dall’esercizio dovrebbero transitare sotto le finestre dove si è barricato, appunto, l’uomo. Arrivati, sul posto, anche i negoziatori dei carabinieri che stanno cercando di calmare e accontentare le richieste del 50enne. Tanto da convincerlo ad uscire disarmato e senza dover utilizzare la violenza. Non è da escludere che l’uomo possa avere, all’interno di casa sua, altre armi. Negli ultimi minuti sono state staccate luce e gas.  

 

 L'articolo Panico in città, armato di pistola minaccia passanti: poi si barrica in casa proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvXWKg

2.9.23
Massimo Boldi sul litigio con De Sica: “La verità è che…”

 

Durante un’intervista esclusiva a VelvetCinema.it, Massimo Boldi ha svelato la verità in merito alla supposta litigata avvenuta tra lui e il noto collega Christian De Sica. Massimo Boldi è senza dubbio uno dei volti più riconoscibili della commedia italiana e, nel corso di un’intervista esclusiva a VelvetCinema.it, ci ha tenuto a chiarire alcune voci sul suo rapporto con Christian De Sica. Massimo Boldi e Christian De Sica – Notizie.com 

Boldi e il figlio del leggendario regista di Ladri di Biciclette, nel corso degli anni 80 e 90, hanno letteralmente riempito i cinema della penisola con la distribuzione dei celebri cine-panettoni, ma alcune voci ne narravano una supposta rottura sul piano umano. Boldi svela la verità 

 Ne abbiamo avute tante nel corso dei decenni, ma quella di Boldi-De Sica è senza dubbio tra le coppie di comici più riuscite di sempre, grazie ad una complementarietà rara, che ne ha inevitabilmente sancito la leggenda. L’operazione cine-panettoni, sostenuta dalla produzione dei Luigi e Aurelio De Laurentis e dalla regia e la sceneggiatura di Carlo ed Enrico Vanzina, si è letteralmente fusa al tessuto sociale della penisola, garantendo guadagni e popolarità fuori dal comune. I colleghi di Velvet Cinema, hanno affrontato il tema “litigio tra Boldi e De Sica” in maniera trasparente e diretta, domandando direttamente a Massimo se questa fantomatica rottura sia mai avvenuta: “Questa è una favola che gira. No, non abbiamo mai litigato. Possiamo aver discusso, lo farai anche tu con tua madre e tuo padre. Sono cose normali, ma non abbiamo mai litigato davvero”. Dopo aver ricordato alcune scene irriverenti di Vacanze di Natale 1995, l’intervista si conclude con un appello di Boldi, che invita a salvare le sale, andando ad alimentare anche l’industria audiovisiva nostrana: “Una cosa importante diciamola, inizia una nuova stagione cinematografica, la gente non va al cinema. 

Vanno a vedere solo i film americani, i cartoni animati, Barbie e non vengono a vedere Cipollino. Porca miseria. Bisogna cercare di incentivare perché se no le sale chiudono e diventa un problema anche per chi fa cinema. Se dovessimo fare un film facciamo Natale a Sestri Levante”. Una fotografia tragicamente veritiera di un mercato cinematografico a dir poco arido, nel quale le produzioni italiane faticano persino a sbarcare in sala. 

 

 L'articolo Massimo Boldi sul litigio con De Sica: “La verità è che…” proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvXLDj

Meloni domani a Caivano, minacce social per la premier: “Sei sicura che tornerai?”

Alla vigilia della visita del presidente del Consiglio Giorgia  Meloni al Parco Verde di Caivano (Napoli), luogo-simbolo di degrado, violenza e abbandono, arrivano minacce sociale all’indirizzo della premier. “Io ti consiglierei di stare a casa” 
 L’odio social raggiunge di nuovo la premier Giorgia Meloni, proprio alla vigilia della sua visita al Parco Verde di Caivano. Caivano (Ansa Foto) Notizie.com 
 In alcuni commenti infatti comparsi dopo  l’annuncio del presidente del Consiglio di raccogliere la “preghiera” di don Patricello,  sono tornate le minacce, stavolta e per fortuna  virtuali. Frasi pesanti, senza troppi giri di parole che in realtà trovano causa dell’odio social in un elemento cardine: il capo del governo è evidentemente ritenuta responsabile del fatto che a migliaia di famiglie, comprese quelle nel napoletano, sia stato tolto il reddito di cittadinanza.  “Io ti consiglierei di stare a casa”, ha scritto  una ragazza campana, aggiungendo “sei sicura che tornerai?”. 
Piu’ esplicita un’altra donna, che nei commenti dice  rivolgendosi direttamente al premier: “Speriamo rimani morta a Caivano”, mentre dal profilo di un laboratorio artigianale, sempre nei commenti, esprimono la speranza che almeno Meloni vada via da Caivano “con qualche ammaccatura”. Meloni domani a Caivano, minacce social per la premier: “Sei sicura che tornerai?” Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com, foto Ansa 
 Quindi dopo le minacce nei cortei, si sono aggiunte quelle via web. Va ricordato infatti che nei giorni successivi all’ufficializzazione della revoca del sussidio, sono state diverse le manifestazioni di protesta, concentrate soprattutto nell’area di Napoli, e nel corso di queste ci sono stati anche cori violenti e minacce di morte nei confronti del premier. Questa mattina poi la coda, ci si augura definitiva e senza conseguenze, rispetto all’annuncio e alla conferma che Meloni a Caivano ci sarà. 
Certo, il suo arrivo al Parco Verde, è per ora simbolo di presenza ma soprattutto di supporto, a coloro (troppo pochi in realtà) che da anni denunciano il degrado, l’assenza dello Stato, nel comune campano vicino Napoli divenuto negli ultimi giorni oggetto di attenzioni di stampa, magistratura  e forze dell’ordine. Le violenze nei confronti di due cuginette di 10 e 12 anni non possono lasciare indifferenti e insensibili. 
 E a proposito di minacce, va registrato il grido di dolore della madre di una delle due ragazzine presumibilmente abusate. La donna, attraverso il proprio legale, Angelo Pisani si è abbandonata ad uno sfogo duro e doloroso, rivolto indirettamente proprio al presidente del Consiglio Meloni: “Minacciati, derubati, costretti a vivere chiusi in casa. Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote” 

 L'articolo Meloni domani a Caivano, minacce social per la premier: “Sei sicura che tornerai?” proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvW3h6

Covid, pazienti con miocardite e pericardite: svolta nel Paese

Covid, pazienti con miocardite e pericardite: importante svolta arriva direttamente dal Paese. Gli ultimi aggiornamenti in merito  Se non è una “svolta” allora poco ci manca. Quel che è certo, però, è che dalla Francia sono stati risarcite alcune persone per alcuni eventi che si sono verificati subito dopo la vaccinazione contro il Covid-19. Secondo quanto riportato da alcune fonti e quotidiani locali pare che sono ben 72 le persone che sono state risarcite da parte dell’Ente nazionale. 
Un importante indennizzo per infortuni medici francese. Lo stesso che prende il nome di Oniam. Vaccini contro Covid (Ansa Foto) Notizie.com 
 Non è stata fornita alcuna cifra ufficiale, ma confermano che si tratta di un ottimo indennizzo per le loro tasche. L’Ufficio nazionale per il risarcimento degli incidenti medici (ovvero Oniam), istituito nel 2002, è stato creato per poter gestire il risarcimento dei danni medici non ì riconducibili ad alcuna colpa e nei casi in cui non fosse disponibile una copertura assicurativa. Questo è quello che si legge direttamente dal sito: “La vittima può così essere risarcita rapidamente grazie a un processo amichevole del suo fascicolo sapendo che può sempre, se preferisce, adire i tribunali”. Francia, incidenti dopo il Covid (miocardite e pericardite): risarciti pazienti L’Oniam, infatti, prevede un indennizzo per danni causati, appunto, da vaccinazioni obbligatori. 
Tra queste, appunto, il Covid-19, Ricordiamo che nel Paese europeo si sono sottoposte al vaccino più di 150 milioni di persone. Fino al 30 giugno l’Ufficio ha ricevuto più di 1000 richieste di risarcimento per un problema di salute subito da un paziente. Fino a questo momento sono 768 quelle sotto inchiesta. I dati sono stati comunicati direttamente da François Toujas. Come riportato in precedenza, però, proprio miocardite e pericardite sono state le patologie maggiormente richieste per ricevere l’indennizzo. Vaccini contro Covid (Ansa Foto) Notizie.com 
 Il numero uno Toujas, nel corso del comunicato, ha diramato un’altra nota che recita così: “Al 30 giugno l’Oniam si è pronunciata sul diritto all’indennizzo in 241 casi” di disturbi vaccinali post-Covid, “di cui il 30% favorevole all’indennizzo. Proposte che riguardano principalmente miocardite o pericardite (almeno 211 fascicoli)”. Successivamente troviamo disturbi neurologici (196 schede, di cui 33 con paralisi facciale), ictus/trombosi/embolie polmonari (129 schede), disturbi articolari (91 schede), disturbi dell’udito (67 schede) e disturbi dermatologici (31 schede). 

 L'articolo Covid, pazienti con miocardite e pericardite: svolta nel Paese proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvVVWQ

1.9.23
Migranti, trasferimenti senza sosta da Lampedusa. Ma riprendono gli sbarchi

Dopo la tregua della notte precedente anche nell’ultima giornata trascorsa, l’hotspot di Lampedusa, in cui la situazione umanitaria è di estrema emergenza, ha continuato a svuotarsi per via della mobilitazione del governo Meloni, in particolare per quanto riguarda i trasferimenti in altri centri di accoglienza dislocati nel territorio italiano e non solo. Questi infatti proseguono senza sosta, mentre nelle ultime ore hanno ricominciato a verificarsi gli sbarchi, in particolare due con a bordo 55 persone. 
L’arrivo di un pullmand da Lampedusa con 60 persone in transito arriva presso il centro di primissima accoglienza di via Traves, Torino, il 29 agosto 2023 ANSA/JESSICA PASQUALON 
 La notizia, parzialmente positiva, che arriva da Lampedusa è che l’hotspot in cui il numero di migranti inizia ad essere particolarmente alto, e quindi preoccupante, ha cominciato a svuotarsi. Nella giornata di ieri sono stati trasferiti oltre 1.300 migranti in altri centri d’accoglienza italiani, che hanno permesso di tirare un sospiro di sollievo agli operatori in prima linea sul fronte dell’accoglienza. Questa mattina i numeri registrati parlano di 2.201 migranti presenti all’hotspot, tra cui 289 minori non identificati. I trasferimenti che proseguono senza sosta Un fatto dovuto a una politica di trasferimenti dall’hotspot che prosegue quasi senza sosta, con il governo particolarmente mobilitato su questo fronte. Al momento sono in corso infatti altre operazioni di trasferimento per un numero di migranti pari a 600, situati sulla nave militare San Giorgio, e nel pomeriggio è previsto un altro trasferimento di circa 500 migranti sulla nave di linea Galaxy. L’arrivo di un pullmand da Lampedusa con 60 persone in transito arriva presso il centro di primissima accoglienza di via Traves, Torino, il 29 agosto 2023 ANSA/JESSICA PASQUALON 
 Un ulteriore volo è stato organizzato dall’Oim, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che partirà alle 18 e che trasporterà circa 180 migranti, nella direzione di Roma. L’ultimo trasferimento è infine quello sulla nave Cossyra, con circa 150 migranti diretta nella vicina Sicilia, a Porto Empedocle. Nel frattempo, nella tarda serata di ieri hanno ripreso a verificarsi nuovi sbarchi, con due imbarcazioni dirette a Lampedusa su cui viaggiavano 55 migranti, sbarcati sull’isola. 

 L'articolo Migranti, trasferimenti senza sosta da Lampedusa. Ma riprendono gli sbarchi proviene da Notizie.com.
http://dlvr.it/SvVDcj