Estrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di oggi giovedì 2 novembre
Estrazioni del Lotto, Superenalotto, e 10eLotto di oggi giovedì 2 novembre. Chi sarà il fortunato vincitore ad aggiudicarsi il jackpot?


Estrazione Lotto giovedì 2 novembre 2023. La seconda di questa settimana e la prima di questo nuovo mese. Concorso numero 148 di quest’anno. A distanza di poco tempo sono stati centrati ben tre “6”. Superenalotto in poco più di tre mesi è riuscito a regalare due Jackpot. Il primo, come tutti ben sanno, ha raggiunto una cifra record: ovvero quella di 371 milioni di euro.


Tanto è vero che la notizia non è passata affatto inosservata visto che ne ha parlato davvero tutto il mondo. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Ricordiamo che nell’estrazione di sabato 25 marzo si è scritta una altrettante pagina di storia. Ed il motivo è fin troppo evidente.
Estrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di giovedì 2 novembre (Ansa Foto) Notizie.com


Mai nessuno, infatti, era riuscito a conquistare il montepremi attraverso una giocata online. Per questo motivo, quella di sabato 25 marzo, è da considerarsi a tutti gli effetti una data storica. Un successo online che ha aperto molte persone ad effettuare questo tipo di giocata. Il fortunato vincitore ha vinto ben 73,8 milioni di euro. Il jackpot di questa estrazione è più di 78 milioni di euro (per la precisione 78,3). Ricordiamo che nell’ultima estrazione, che si è verificata nella serata di martedì 31 ottobre non è stata centrata la sestina vincente.


Numeri estrazioni del Lotto di giovedì 2 novembre 2023


Estrazioni Lotto, Superenalotto e 10eLotto di giovedì 2 novembre (Ansa Foto) Notizie.com



* BARI: 54 20 2 63 81

* CAGLIARI: 70 60 38 83 20

* FIRENZE: 36 72 38 44 48

* GENOVA: 10 64 30 59 83

* MILANO: 7 76 80 79 16

* NAPOLI: 19 9 84 25 11

* PALERMO: 54 68 89 36 57

* ROMA: 90 83 38 24 86

* TORINO: 71 49 12 73 7

* VENEZIA: 53 8 75 84 71

* NAZIONALE: 31 20 9 82 90






Superenalotto di oggi: estrazione giovedì 2 novembre 2023




Combinazione vincente Superenalotto oggi: 56 29 80 40 60 17


Numero Jolly: 33

Numero Superstar: 2


10eLotto, estrazione di giovedì 2 novembre 2023: i numeri vincenti di oggi




I numeri del 10eLotto, con la combinazione vincente estratta oggi giovedì 2 novembre 2023:


Numeri 10eLotto: 6 7 10 14 15 22 25 31 32 41 52 60 62 68 74 77 81 84 86 89


Numero oro: 22

Doppio oro: 22 6


Numero gong: 78


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3.11.23
Israele, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Hamas libererebbe civili per prendere tempo e riorganizzarsi”
Liberare gli ostaggi è necessario, perché “il tempo sta scadendo per prevenire un genocidio a Gaza”. 


Lo ha dichiarato l’Onu dopo il bombardamento al campo profughi, mentre gli appelli del Papa e delle organizzazioni umanitarie mondiali diventano sempre più insistenti: basta morti. Israele continua a combattere con l’obiettivo di sconfiggere l’organizzazione terroristica Hamas sia politicamente che militarmente. Sia sulla Striscia che all’estero.


Il mondo intero si chiede se prima o poi si potrà arrivare all’obiettivo di due popoli e due Stati, Israele e Palestina. Abbiamo chiesto a Claudio Bertolotti, ricercatore dell’Ispi, come e quando terminerà questa guerra. Secondo gli esperti il premier Benyamin Netanyahu, che non è stato in grado di garantire la sicurezza, non si è ancora dimesso perché c’è una guerra in corso, ma il suo destino è segnato. Quindi quale sarà il futuro di Israele, ma anche di Hamas?
Israele, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Hamas libererebbe civili per prendere tempo e riorganizzarsi” (Ansa Foto) – notizie.com


Il futuro di Netanyahu




Secondo l’esperto, il futuro del premier israeliano è segnato: “Netanyahu è indebolito dalla guerra e non ha un futuro politico. Questa sarà la sua ultima esperienza come premier e anche come capo di un movimento politico. Confermo la scelta di non procedere al cambio di leadership con una guerra in corso. Un cambio potrebbe rallentare o portare alla revisione di un processo decisionale che di fatto potrebbe avere ripercussioni dirette sul campo di battaglia. Prima di procedere alla sostituzione o alle dimissioni di Netanyahu deve concludersi la guerra contro Hamas”. 


La fine di Hamas




Bertolotti non ha dubbi sul fatto che la guerra si concluderà con la vittoria di Israele su Hamas, che “non ha più un futuro all’interno della Striscia di Gaza, e nemmeno come lo immaginiamo noi, perché Israele non lo consentirà. L’obiettivo è eliminare in toto l’organizzazione Hamas, sia nella componente politica che militare, sia all’estero sia nella Striscia. È una scelta razionale e logica che sintetizza l’obiettivo di questa guerra: distruggere la minaccia. Come e con quali tempi è difficile dirlo, dipende dagli sviluppi sul campo di battaglia urbano”. In poche parole, da quanto tempo sarà necessario per Israele per prendere il controllo di Gaza.


Se l’esito della guerra è certo nell’epilogo della vittoria di Israele, è necessario fare presto per liberare il terreno il più possibile dai civili. Secondo Bertolotti, sui prigionieri, “Hamas dice e non dice. Da un lato sta facendo un gioco sottile per porre in difetto Israele: si sta mostrando disponibile a rilasciare un certo numero di prigionieri. In questo modo Israele dovrebbe essere indotto ad aderire al cessate il fuoco. Non farlo potrebbe sottoporlo al giudizio dell’opinione pubblica mondiale e in particolare del mondo arabo”.


Dall’altro lato invece, secondo il ricercatore, Hamas sta facendo un “gioco per indurre Israele a compromettere il proprio ruolo sul piano delle relazioni internazionali. È anche vero che quando i prigionieri verranno rilasciati potremmo leggerlo anche come un elemento di debolezza di Hamas”. 
Gaza (Ansa Foto) – notizie.com


Hamas libererebbe i civili per prendere tempo




Un eventuale cessate il fuoco dell’organizzazione terroristica sarebbe solo apparentemente un modo per salvare civili e creare corridoi umanitari. In realtà Hamas “ha necessità di prendere tempo per riorganizzarsi e riavere accesso più facile a linee di comunicazione che servono per trasferire rifornimenti da e per Gaza, prevalentemente attraverso l’Egitto. Vogliono ottenere ulteriori scorte di carburante che è necessario per garantire il funzionamento dei gruppi elettrogeni che garantiscono il ricambio dell’aria nei tunnel sotto la città di Gaza”, spiega Bertolotti.


Egitto e Qatar come mediatori




Egitto e Qatar sono gli unici possibili mediatori in questo conflitto. Ma per la vittoria di Israele è fondamentale il supporto degli Usa: “Egitto e Qatar sono gli attori che più di tutti possono giocare un ruolo di mediazione bilanciata. Altri attori come l’Iran non possono farlo per una questione di esplicito schieramento. Entrambi poi, lo fanno per ragioni differenti. In più dobbiamo considerare che l’Egitto ha sempre avuto e mantenuto ottimi rapporti con Israele e si trova a gestire una situazione che è conseguenza delle azioni di Hamas”. Un cessate il fuoco è possibile? Secondo Bertolotti “potrebbe essere accettato dalle parti o per questioni di opportunità o per una questione di rapporti internazionali tra gli Stati”. 
Claudio Bertolotti (Ispi) (Ansa Foto) – notizie.com


L’importanza degli Usa




Come detto, anche gli Usa hanno un ruolo importante perché “Israele può permettersi di condurre una guerra di questo tipo grazie al supporto statunitense in termini di intelligence, logistico e copertura militare navale, terrestre e aerea. Senza gli Usa l’esito della guerra non sarebbe scontato da parte di Israele come soggetto vincitore”, aggiunge Bertolotti.


Sul campo, la vera resistenza nell’area abitata di Gaza




Intanto sul campo la guerra procede “più velocemente rispetto alle aspettative con una resistenza limitata almeno fino ad oggi. Anche se sappiamo che la vera resistenza si realizzerà all’interno del tessuto urbano, quindi nell’area abitata di Gaza. Qui si aprirà il vero terreno di scontro”. 


Le tecnologie militari




Grazie all’uso dei veicoli Namer, “tutto va secondo quelli che possiamo supporre fossero i piani militari, coerenti da un lato con la dottrina strategica, dall’altro con la dottrina operativa. Israele è riuscita a tagliare in due la Striscia di Gaza penetrando da Nord, in particolare da due direttrici convergenti verso l’area urbana. Lo stesso ha fatto a Sud, muovendo verso il Nord. Un movimento che avrebbe potuto essere più lento se effettuato con le truppe appiedate, ma gli israeliani hanno optato per avanzare con la fanteria meccanizzata molto ben protetta all’interno dei veicoli Namer. L’utilizzo di questi mezzi in abbondanza ha consentito un movimento molto rapido reso più sicuro anche dal massiccio uso di bulldozer, mezzi per la bonifica che di fatto abbattono tutto ciò che trovano davanti, asportando una parte del terreno, togliendo mine antiuomo e anticarro e ordigni improvvisati. A ciò si aggiunge l’uso della tecnologia. Ogni unità meccanizzata ha un drone dedicato dotato di visori infrarossi che rilevano la presenza fisica di persone in prossimità delle unità israeliane. Quindi di fatto identificano le possibili minacce di Hamas anche quando uscissero dai tunnel. A distanza ravvicinata potrebbero essere identificati. A ciò aggiungiamo anche l’elemento di copertura aerea, in grado di colpire gli obiettivi in modo chirurgico in questa fase molto delicata in cui la densità della popolazione nella Striscia impone estrema precisione per limitare il numero degli effetti collaterali”.


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Bertolucci: “Sinner ha fatto bene. A Parigi è successa una cosa gravissima”
L’ex tennista Paolo Bertolucci in esclusiva ai nostri microfoni sul ritiro di Sinner: “Condivido la scelta di Jannik. Un’organizzazione da incompetenti”.


Jannik Sinner lascia dopo un turno il Masters 1000 di Parigi-Bercy. Una scelta forzata a causa di una organizzazione di un torneo che continua a far discutere. E noi di questo ne abbiamo parlato in esclusiva con l’ex tennista Paolo Bertolucci.
Bertolucci in esclusiva ai nostri microfoni sul ritiro di Sinner – Notizie.com – © Ansa


Paolo Bertolucci, Jannik Sinner ha deciso di ritirarsi. Scelta giusta?


“Sì, ha fatto benissimo“.


Lei sui social ha fatto un post molto duro per l’organizzazione del Masters 1000. E’ un problema di Bercy oppure del circuito ATP in generale?


“Di certo dell’ATP. Ma quanto successo a Parigi è qualcosa di gravissimo. Uno che mette in programma quattro singolari al mattino e due la sera significa che è un incompetente. Poi capita magari, come successo oggi, che le partite sono veloci, ma esiste un 50% di possibilità di sforare. Quanto successo è una mancanza di rispetto per i giocatori e per il pubblico. Non esiste nessuno sport con atleti che sono costretti a finire la partita la notte e poi scendere in campo 15 ore dopo contro un avversario che ha finito molto prima. E’ match già impari in partenza. Sono rimasto molto stupito anche dagli altri tennisti. A parte Ruud e Wawrinka, nessuno ha preso una posizione chiara. Ma si tratta di un qualcosa che prima o poi capiterà a tutti. E’ scandaloso che sia l’ATP che i tennisti subiscano una situazione simile senza protestare“.


Bertolucci: “Bisogna dare la possibilità ai tennisti di arrivare fino in fondo”


Bertolucci chiede maggiore rispetto per i tennisti – Notizie.com – © Ansa


C’è chi dice che la scelta di Sinner potrebbe dare un vantaggio in vista dei prossimi tornei?


“Non sono assolutamente d’accordo. I giocatori quando si iscrivono ad un torneo vogliono sempre arrivare fino in fondo e gli organizzatori hanno il dovere di mettere in condizione i tennisti di provare a vincere. Poi, in caso di finale, Sinner avrebbe avuto sei giorni di riposo prima delle Finals. Quindi c’era tutto il tempo per recuperare“.


Berrettini ha ufficializzato l’addio a Santopadre. Scelta giusta?


“Sinceramente non lo so. Io mi auguro che abbia fatto bene i suoi conti e abbia in mano l’allenatore. Se parte il casting, come si dice, in questo momento, si perde del tempo prezioso“.


L’assenza di Berrettini in Coppa Davis peserà per l’Italia?


“Di certo un Matteo al 100% è una risorsa molto importante. Ma il Berrettini di adesso non sarebbe stato nella condizione ideale per aiutare i compagni“.


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Telefonata fake a Meloni, le reazioni della politica. Opposizioni contro Palazzo Chigi, ma Calenda dice: “Non strumentalizzare”
La telefonata fake al premier Meloni, da parte di due comici russi, nella quale il premier affronta temi di politica internazionale, come la questione migranti e la guerra in Ucraina, ha scatenato le reazioni e la condanna di quasi tutti i partiti di opposizione. Fatta eccezione per Azione di carlo Calenda


“Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”. Evidentemente i comici in Russia hanno poca dimestichezza coi proverbi e poco rispetto delle credenze cattoliche.
Telefonata fake a meloni, le opposizioni all’attacco di Chigi, foto Ansa


E così nel giorno di Ognissanti, il premier Meloni viene tratta in inganno da un falso presidente dell’Unione africana. Secondo fonti di governo il presidente del Consiglio sarebbe infatti stata contattata da un personaggio che è riuscito a spacciarsi, attraverso l’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi, come presidente dell’Unione Africana appunto, che in realtà  si scopre poi essere un comico russo considerato vicino ad ambienti dell’intelligence di Mosca. Meloni durante la telefonata parla col suo interlocutore. Migranti, rapporti coi leader Ue, la guerra in Ucraina. Insomma, vengono toccati nel colloquio diversi dossier internazionali. L’eco dello scherzo diventa inevitabilmente virale, e tutti i partiti politici o quasi,  commentano la telefonata fake. In primis però va registrata la “difesa”- ricostruzione  di Palazzo Chigi.


Telefinata fake, la ricostruzione di Palazzo Chigi


Telefonata fake a Meloni, opposizioni all’attacco, foto Ansa


“La finta telefonata e’ opera di due comici russi, Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), uno dei quali si finge un “politico africano”. Durante la conversazione Meloni tratta in primo luogo il tema dell’immigrazione. “La situazione e’ molto difficile per noi, dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 120mila arrivi, per la maggior parte dalla Tunisia”, dice la premier nella registrazione della telefonata diffusa da alcune piattaforme. “Un flusso che dovrebbe aumentare per la situazione in Africa, in Sahel, e per il problema dell’Ucraina”. “Quello che non capiscono in Europa e’ che non e’ possibile che il problema sia risolto solo dall’Italia. La dimensione del fenomeno coinvolge, nella mia opinione, non solo l’Unione europea ma anche le Nazioni Unite. Il problema e’ che agli altri non interessa, non rispondono al telefono. Tutti credono che l’Italia debba risolvere questo problema da sola”, aggiunge. “Posso chiederle una cosa che rimanga tra noi, pensa che quello che sta succedendo in Niger sia contro la Francia?”, chiede Meloni. “Io vedo che la Francia sta premendo per una sorta di intervento. Io sto cercando di capire come possiamo sostenere uno sforzo diplomatico”.

“Il problema e’ che per noi e’ impossibile integrare questi migranti, osserva poi Meloni. “L’Ue lo comprende nelle conclusioni del consiglio europeo e nelle parole di Ursula von der Leyen ma poi quando chiedi loro di stanziare i soldi per investire in questi Paesi tutto diventa piu’ difficile, per dire la verita’. Questo vale anche per quanto riguarda il memorandum firmato con la Tunisia a luglio, il presidente Saied non ha ancora vista un euro”.

Altro tema e’ il conflitto in Ucraina. “C’e’ molta stanchezza da tutte le parti”, sostiene Meloni, e “si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.

“Il problema – continua – e’ trovare una via d’uscita accettabile per entrambe le parti nel rispetto dle diritto internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo”. “La controffensiva dell’Ucraina non sta andando come ci si aspettava”, afferma ancora, e “non ha cambiato il destino del conflitto”. Quindi, “tutti capiscono che potrebbe durare molti anni se non cerchiamo di trovare una soluzione”. “Non credo che ci sia un problema di nazionalismo in Ucraina – aggiunge, rispondendo a una domanda sul tema -, io credo che il nazionalismo sia un problema di Putin”.

Gli ucraini comunque,”stanno facendo quello che devono fare, quello che e’ giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli”. Durante la telefonata, la premier fa poi un breve cenno alla Libia. “Potremmo discutere per ore cosa e’ successo in Libia. Forse oggi qualcuno capisce che la situazione del dopo non e’ stata cosi’ buona, non e’ stata migliore”.


Telefonata fake a Meloni, le reazioni della politica. Opposizioni contro Palazzo Chigi, ma Calenda dice: “Non strumentalizzare”


Il leader di ‘Azione’, Carlo Calenda (Ansa Foto) Notizie.com


All’attacco di Palazzo Chigi, vanno invece quasi tutti i partiti delle opposizioni. Italia Viva in primis . “È imbarazzante il livello di dilettantismo e di superficialità con cui a Palazzo Chigi si è permesso che il Presidente del Consiglio venisse tratto in inganno al telefono da comici (russi!!) che attraverso l’ufficio diplomatico si sono spacciati per membri dell’Unione Africana. Non finisca tutto a tarallucci e vino: ci attendiamo le dimissioni dei responsabili. Siamo un paese del G7, queste cose non possono né devono accadere”. Lo scrive su X il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, capogruppo al Senato e componente del Copasir. Molto più tranchant, sempre per Italia Viva il leader del partito ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, “Che figuraccia per l’Italia e per Giorgia Meloni. Due comici russi hanno beffato Palazzo Chigi e hanno parlato con la premier spacciandosi per leader africani. Avendo lavorato qualche anno a Chigi mi chiedo come sia possibile raggiungere un livello di superficialita’ cosi’ devastante che fa fare una figuraccia non solo alla Meloni ma alla Repubblica italiana”. Lo scrive sui social il leader di Italia viva Matteo Renzi. “Due considerazioni: 1. Nel metodo. Meloni deve farsi aiutare. Se questo e’ il livello della sua squadra, proprio non ci siamo. E basta di dar sempre la colpa a qualcun altro. E’ in gioco la credibilita’ del Paese, possiamo smetterla con queste planetarie figure barbine? 2. Nel merito. Giorgia Meloni dice che nessuno ascolta le sue proposte e che altri leader neanche le rispondono. Se e’ vero, e’ segno di debolezza. Se non e’ vero, peggio mi sento. La premier deve finirla con questo vittimismo cosmico per cui lei e’ sempre oggetto di cattiverie e complotti – aggiunge -. Porti le sue idee e smetta di dire che tutti ce l’hanno con lei. Se gli altri non le rispondono, faccia uno sforzo di serieta’. Qui e’ in gioco la credibilita’ dell’Italia, basta coi dilettanti”.


Carlo Calenda, leader di Azione, preferisce non infierire sul premier  Meloni e commenta così i fatti. “Nella vicenda della telefonata con i due comici russi, c’è stato indubbiamente un grave errore dell’ufficio del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, che non ha fatto le opportune verifiche. Non ci pare tuttavia che tale errore si possa addebitare a Giorgia Meloni. Per ciò che concerne il contenuto della telefonata, le conversazioni riservate e le posizioni pubbliche di un capo di governo sono cose da sempre distinte. Siamo convinti che la posizione del Governo Italiano sull’Ucraina rimarrà la stessa. Strumentalizzare a fini di polemica politica quanto avvenuto rappresenta un errore ed è lesivo dell’immagine dell’Italia. Azione si asterrà dal farlo“. In soccorso di Meloni accorre il capogruppo alla Camera dei deputati Tommaso Foti, “Il presidente Meloni non e’ caduto nella trappola di un impostore russo che ha finto di essere un leader africano per ottenere dichiarazioni che possano creare al governo imbarazzo. Pur tratta in inganno, infatti, il presidente del Consiglio ha ribadito con coerenza e trasparenza la linea dell’esecutivo e del Paese in merito all’aggressione russa all’Ucraina e alla collocazione dell’Italia, dalla parte dell’Occidentale, di Kiev e del pieno rispetto del diritto internazionale. Chi voleva creare un caso diplomatico e incrinare il blocco di forze alleate a Kiev ha sbagliato bersaglio: Giorgia Meloni si conferma, ancora una volta, un vero leader capace che, con linearita’, saggezza e serieta’, sta portando avanti una politica estera come da troppi anni non si vedeva in Italia”.


Durissima la reazione invece del Movimento 5 Stelle. Senatori e deputati non hanno perso l’occasione per dichiarare contro il governo, e contro Meloni. Tra i tanti commenti, anche quello del leader Giuseppe Conte: “Avete visto cosa e’ successo? Giorgia Meloni, credendo di avere un colloquio telefonico con un alto diplomatico africano, in realta’ ha parlato della nostra politica estera e di altri dossier delicati con due comici russi. Sono emersi fatti molto gravi”. Cosi’ il presidente di M5s  sul suo canale whatsapp.


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2.11.23
Ferguson: “Troppo odio contro gli ebrei, siamo in pericolo come nel ’39”
A parlare è uno studioso scozzese che paragona il conflitto in Medio Oriente in un momento di grande instabilità, assai simile a quello del secondo conflitto mondiale


Un odio che cresce e non si ferma anzi si alimenta e si trasforma in qualcosa che mette paura. E’ l’antisemitismo, un crescente e violento odio nei confronti di persone di religione ebraica. Basta vedere non solo quello che è successo il 7 ottobre, ma anche quello che sta avvenendo nel mondo come la caccia all’ebreo in Daghestan all’aeroporto, immagini che hanno sconvolto e che hanno fatto il giro del mondo. Per non parlare delle stelle di David che sono comparse sulle case di alcune persone in Francia. Una cosa orribile. E a parlare e conoscere bene la materia è Niall Ferguson uno storico scozzese che avvisa: “I pogrom sono tornati in molte forme. Quello di Hamas il 7 ottobre scorso è stato un pogrom”.
Un frame di quello che è successo in Daghestan con centinaia di persone che hanno provato a rapire alcuni ebrei (Ansa Notizie.com)


Ferguson è chiaro e non capisce perché ancora nessuno si accorge di quello che sta succedendo: “Purtroppo non mi sorprende che l’antisemitismo sia tornato violentemente, sotto molteplici spoglie. Certo, il Daghestan è una repubblica russa a maggioranza musulmana, islamista e a tratti antisemita. Ma anche in altre parti del mondo, l’islamismo antisemita unisce elementi dell’estrema sinistra e dell’estrema destra. Da storico, oggi vedo tutti i sintomi delle patologie del XX secolo. Tra queste, il ritorno di ideologie estreme, tra cui l’antisemitismo, che fu la più letale perché portò all’Olocausto“.


“La minaccia di Hamas e di altri terroristi può portare a un secondo Olocausto”


Alcuni dei corpi che ci sono a Gaza in questi giorni di bombardamento da parte di Israele (Ansa Notizie.com)


In tutto questo l’Occidente secondo Ferguson potrebbe avere una parte importante, anche perché quanto è successo durante la seconda guerra mondiale è ancora vivo, ma per quello che sta avvenendo, sembra quasi che pochi se ne rendano conto: “Dobbiamo renderci conto che la minaccia posta da Hamas e altri gruppi terroristici implica un possibile secondo Olocausto. E lo vediamo con le frasi antisemite che vengono ripetute impunemente oramai anche nelle nostre piazze occidentali, durante le manifestazioni pro-Palestina: come in Inghilterra quando tra la folla risuona il coro “Palestina, dal fiume al mare”


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Ornella Muti incanta sui social: gli scatti mandano in tilt il web
Ornella Muti continua ad essere una donna molto amata e apprezzata. E gli ultimi scatti social hanno fatto il giro del web in davvero poco tempo.


Ornella Muti da sempre è considerata un simbolo per il nostro cinema soprattutto per la sua bravura, ma anche per una la sua bellezza. E possiamo dire che quest’ultima, nonostante ormai l’attrice non sia più giovanissima, continua ad esserci e la conferma arriva con le ultime foto pubblicate sui social.
Ornella Muti incanta sui social – Notizie.com – © Ansa


Degli scatti che hanno fatto il giro del web in davvero molto tempo. Si tratta di foto che confermano l’intenzione da parte della Muti di essere una fonte di ispirazione per tutte le ragazze che quotidianamente si trovano a combattere con il bodyshaming. Andiamo a vedere nel dettaglio le immagini che hanno lasciato senza fiato gli utenti.


Ornella Muti incanta sui social: le ultime foto sono virali


Le foto che hanno incantato il web – Notizie.com


67 anni e una bellezza rimasta intatta per Ornella Muti. A confermarlo sono le ultime foto che la figlia Naike Rivelli ha deciso di pubblicare sui social. Scatti che ritraggono l’attrice truccarsi in casa in intimo. Insomma, scatti che mostrano l’attrice in tutta la sua bellezza e che hanno fatto il giro del web in davvero poco tempo.


La figlia ha pubblicato anche un video mettendo in mostra la bellezza della madre. Tutte immagini che hanno lasciato senza parole gli utenti e non sono mancati commenti positivi nei confronti di Ornella Muti, che continua ad avere un corpo eccezionale nonostante ormai non sia giovanissima. Ma, come detto in precedenza, queste foto hanno un chiaro messaggio.


Il messaggio di Ornella Muti


Ecco il messaggio che Ornella Muti vuole mandare con queste foto – Notizie.com – © Ansa


Foto che hanno un chiaro messaggio. L’attrice, infatti, non ha mai nascosto la sua volontà di diventare un simbolo per tutte le ragazze che si trovano a combattere il bodyshaming. “Non mi interessa del pensiero degli altri – il pensiero dell’attrice – io sono questa e piaccio a chi mi vuole così“.


Parole forti, ma che sono sicuramente di aiuto a tutte le ragazze in difficoltà. Ed ora in loro supporto arrivano anche queste foto che, come detto in precedenza, hanno fatto il giro del web in poche ore.


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Comici russi telefonano al premier Meloni: la nota di Palazzo Chigi
Sta facendo molto discutere la chiamata di due comici russi al premier Meloni e le sue dichiarazioni su alcune questioni di politica estera. La precisazione di Palazzo Chigi.


In queste ultime ore sta facendo il giro del web (e non solo) la chiamata di due comici russi al premier Meloni. Come riportato da Agenzia Nova, uno degli interlocutori si è spacciato per un leader africano ed è andato ad affrontare diversi temi come per esempio i corridoi del grano nel Mar Nero.
Il premier Meloni è stata vittima di uno scherzo telefonico – Notizie.com – © Ansa


“Penso che dobbiamo discuterne e trovare una soluzione altrimenti sarà una situazione difficile da affrontare – il pensiero del presidente del Consiglio – ne ho già discusso durante il summit del G20: se permettiamo alla Russia di ricattarci potrebbe diventare sempre peggio, ma se non riusciamo a mettere la parola fine a questo problema, diventerà molto difficile in futuro uscirne”. Il primo ministro ha anche ribadito che la sua posizione è contraria ad un ritiro della Russia da questo accordo“.


Non poteva mancare un passaggio sul nazionalismo ucraino e sul retaggio lasciato dal leader Stepan Bandera: “Penso che questo sia un problema solamente di Putin. Credo che in Ucraina si stia facendo quello che si deve fare e questa è la cosa giusta“.


La nota di Palazzo Chigi


Immediata la replica del premier su quanto successo – Notizie.com – © Ansa


A poche ore dalla pubblicazione di questa telefonata, sulla vicenda e anche sulle parole del premier Meloni è intervenuto Palazzo Chigi. Nella nota è precisato che “l’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato ingannato da un impostore, il quale si è messo in contatto telefonico con il premier“.


“L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore da parte del presidente Meloni per cercare di rafforzare i rapporti con i leader africani. E proprio con loro ci sono stati degli incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu svoltasi tra il 19 e il 21 settembre“, si legge ancora nella nota.


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Ghazi Hamad, uno dei più ricercati da Israele: “Nessuna pace, c’è solo la violenza”
E’ uno dei leader storici di Hamas e si concede al Cor Sera per una intervista su quello che sta succedendo


E’ uno dei leader di Hamas tra i più ricercati da Israele. Due anni fa il gruppo di Hamas diffuse una foto del suo nuovo Consiglio politico, erano venti persone e tra queste c’erano anche due donne. Ebbene, l’ultimo a sinistra di quella foto è Ghazi Hamad e la tv israeliana, ma non solo ovviamente, sta usando quella stessa immagine per tenere il conto dei membri del Consiglio che il Mossad riesce ad eliminare. L’inviato del Cor Sera riesce a intercettare Hamad, un incontro di pochi minuti e alcune domande che gli sono state rivolte, come quella dell’inizio del terrore il 7 ottobre con 1.400 civili israeliani e l’obiettivo di fermare il riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita, ma Hamad blocca tutto e replica: “Sono sciocchezze. Questa è una guerra in corso da anni. Ricordo almeno sei grossi scontri dal 2009. Nella maggior parte dei casi è stato Israele a scegliere il momento, mentre ora l’iniziativa è nostra”.
Uno dei leader politici di Hamas, Ghazi Hamad (Ansa Notizie.com)


E il motivo di tutto questo quale sarebbe, chiede il giornalista, con uno dei leder politici di Hamas che risponde in modo perentorio: “Per le violazioni dei diritti dei palestinesi in Cisgiordania e Gaza, per i civili molestati ai check point, uccisi a Jenin, Nablus, Gerusalemme, per l’inerzia dei vari mediatori (egiziani, qatarini, Onu). Abbiamo dovuto prendere il pallino in mano“. E, stando ai numeri che fornisce Gaza, ma anche quelli che vengono riconosciuti dalle associazioni internazionali umanitarie sarebbero già 8mila morti dal lato palestinese e tutto questo significa avere il pallino in mano? “Non sono i primi massacri che commette Israele. Dagli anni ’40 del secolo scorso ne conto decine“.


“Ci sono solo due strade: o la pace o la violenza e qui si fanno da anni solo parole”


I militanti di Hamas che sono contro Israele (Ansa Notizie.com)


Sulla decisione dell’attacco da parte di Israele e sul proseguimento del conflitto da parte di Hamas, Ghazi Hamad ha pochi dubbi: “Qui ci sono due sole strade: la pace o la violenza. Abu Abbas (il presidente palestinese rivale di Hamas, ndr ) è un uomo di pace, è sempre lì a parlare e dopo 30 anni di parole cos’ha ottenuto? Meno di zero. Sono aumentati i coloni israeliani, le confische di terre palestinesi, i settori della Cisgiordania isolati. Non è solo la politica del governo estremista di Netanyahu. Non c’è mai stato un momento buono per concedere qualcosa ai palestinesi, ma solo per allargare il controllo israeliano. Non ci hanno lasciato altra opzione se non la violenza. Israele ha l’arroganza di chi ha dietro gli americani e se ne infischia del diritto internazionale. Pensa: perché ascoltare Hamas se possiamo sconfiggerla. Beh, si sono sbagliati, l’operazione Al Aqsa sta cambiando il Medio Oriente“.


Nasce tutto dal fatto che con Israele, lo stesso Hamas dice che non si può non solo negoziare, soprattutto perché nella sua carta fondativa, lo stesso gruppo di Hamas dice che Israele deve essere distrutto, ma anche qui Ghazi Hamad non demorde e va avanti per la sua strada: “Noi siamo le vittime dell’occupazione. Secondo il diritto internazionale, siamo pienamente legittimati a combattere gli invasori“.


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Matrimonio finisce in tribunale, scontro tra marito e moglie
Un matrimonio che finisce in tribunale, lei top manager di successo lui un operaio: è scontro totale


Una vicenda che, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto immediatamente il giro del Piemonte. Una storia fatta di litigi, aggressioni e purtroppo anche maltrattamenti. Il tutto arriva direttamente dalla provincia di Torino. Protagonisti di quanto stiamo per raccontarvi una donna ed un uomo. Precisamente moglie e marito. Anzi, ex. Lei una top manager di successo in una multinazionale. Mentre lui operaio in una fabbrica locale. Con il passare del tempo, però, le cose non sono andate affatto per il verso giusto.
Tribunale (Ansa Foto) Notizie.com


Tanto è vero che la loro storia d’amore, ad un certo punto, è cambiata completamente. Tanto da trasformarsi in: incomprensioni, tensioni finanziarie ed anche conflitti personali. Per raccontare il tutto, nel minimo dettaglio, bisogna tornare indietro di qualche anno. Precisamente nel 2007 quando i due si conoscono in discoteca. Si piacciono sin da subito e da quel momento le prime uscite. Con il passare degli anni le cose sembrano che vadano bene, fino a quando non fuoriescono i primi problemi. In particolar modo alle questioni economiche.


Il marito punta il dito contro la moglie, accusandola di pensare solamente alla sua carriera invece che pensare anche alla famiglia ed alla casa. Da quel momento in poi nascono le prime liti. Addirittura anche violente. Fino a quando la coppia non decide di separarsi con tanto di processo per maltrattamenti aggravati. La donna, in tribunale, ha riferito al giudice testuali parole: “Diceva che avevo in mente solamente il lavoro e che la casa era uno schifo. Insomma, non lo aiutavo abbastanza“.


Torino, lei top manager lui operaio: il loro matrimonio finisce in tribunale




Poco prima il marito l’aveva minacciata anche di morte, se avesse deciso di portare via la loro bambina. Nonostante tutto questo la donna chiede aiuto ad un avvocato e si affida ad un centro antiviolenza. In uno dei tanti litigi l’uomo la avrebbe minacciata di tagliarle la gola. Questo episodio viene negato dall’uomo, ma allo stesso tempo afferma di essersi sentito trascurato da lei: “Venivo trattato come un operaio di m***a. Parlava solo di lavoro. Della case se ne fregava, così come della bambina“.
Giudice (Ansa Foto) Notizie.com


Senza dimenticare anche le questioni economiche che sono state la punta dell’iceberg di queste continue liti. Con il lavoro la donna ha le sue soddisfazioni. Addirittura viene promossa, mentre il marito non se la passa bene con l’azienda. La maggior parte del tempo le trascorreva in cassa integrazione. I due si sono scontrati, quasi tutti i giorni, sui soldi. Sia l’una che l’altro si accusavano a vicenda di non contribuire alle spese familiari.


La goccia che ha fatto traboccare il vaso è quando la coppia ha deciso di prendere una casa più grande e con un mutuo importante. Anche in quel caso la donna afferma di aver subito minacce dall’ex marito. I due, alla fine, non hanno potuto fare altro che prendere due strade diverse ed optare per la separazione. Finita qui? Neanche per sogno visto che lui continua a minacciare di morte lei. Il Tribunale del capoluogo piemontese sta cercando di fare chiarezza su questa vicenda per cercare di capire quali responsabilità penali ci siano.


 


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1.11.23
“Sarri mi ha dato più di tutti, ha meritato la sua grande carriera”
L’ex centrocampista, allenato dal tecnico della Lazio, ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Mi ha portato a giocare in Serie A e in Nazionale”. Poi sul Pallone d’Oro: “Haaland, Mbappé e Bellingham avranno il tempo di vincerlo”


Un commento sul Pallone d’Oro 2023, sui centrocampisti più forti della Serie A, su quello che è stato il rapporto con Sarri, suo allenatore ai tempi dell’Empoli e poi a Napoli, dove ha trovato meno spazio rispetto alla precedente esperienza: “No, non ce l’ho con lui. Di certo potevo fare meglio in quella stagione”. Mirko Valdifiori ha parlato in esclusiva a Notizie.com, partendo dall’attuale tecnico della Lazio: “Il mister ha fatto una grande carriera, è arrivato ad alti livelli dopo gli anni complicati in Lega Pro. Ha meritato tutto ciò”.
Mirko Valdifiori ha parlato di Maurizio Sarri, suo tecnico ai tempi di Empoli e Napoli (Ansa Foto) – Notizie.com


Mirko Valdifiori, ancora calciatore e presto allenatore?


“L’anno scorso ho fatto il corso da tecnico, non sapevo se smettere o meno, poi è arrivata l’occasione con la Vis Pesaro in Serie C. Ci siamo salvati, c’è stato il rinnovo, ora siamo ripartiti nel tentativo di raggiungere una salvezza tranquilla. Strada facendo vedremo dove potremo arrivare”.


Che stagione stai vivendo?


“Alla Vis Pesaro ho trovato un ambiente familiare, mi permette di divertirmi. La società è seria, cerca di competere in una Serie C che sembra quasi una B, almeno per il nostro girone. Ci sono il Pescara, il Perugia , la Spal, il Cesena… Qui si tende a puntare su un’organizzazione che punta a valorizzare i ragazzi del territorio. Un mix di giovani e vecchietti, proprio come me”.


Poi farai il tecnico?


“Nella mia carriera, nel bene o nel male, ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Sicuramente quello che mi ha dato di più in campo è stato Sarri. Con le mie caratteristiche mi ha portato a giocare in A e in Nazionale. Ha fatto una grande carriera grazie al gioco che propone, ha vinto con squadre importanti dopo aver vissuto esperienze non semplici in Lega Pro”.
Una foto di Mirko Valdifiori, ora centrocampista della Vis Pesaro (Ansa Foto) – Notizie.com


Sei un po’ arrabbiato con Sarri per il poco spazio trovato a Napoli?


“No, ci mancherebbe. Penso sempre a me, sono arrivato con lui a Napoli, avevo il vantaggio di conoscerlo già e potevo fare meglio. Sono partito titolare, lui all’inizio voleva insistere con il 4-3-1-2, ma la squadra era più ritagliata per un 4-3-3. Non abbiamo fatto bene nella prima fase, poi ha cambiato modulo e Jorginho ha fatto benissimo. Era difficile togliergli il posto visto il campionato che ha fatto. Ho cercato di sfruttare le chance a disposizione. Non porto rancore a nessuno, anzi, penso a quanto potessi fare di più personalmente. Diciamo che l’inizio, con tutto quello che è successo anche dal punto di vista tattico, ha compromesso la mia annata. Ma ho un grande ricordo, voglio sottolinearlo. Porto i tifosi del Napoli nel cuore, mi danno ancora affetto quando mi incontrano”.


Il giocatore più forte con cui hai mai giocato?


“Dico Higuain senza dubbio, non me ne vogliano gli altri. Un campione assoluto”.


Da centrocampista, chi ti piace di più dell’attuale Serie A?


“Lobotka ha fatto una grande stagione l’anno scorso, ha spaccato gli equilibri nel centrocampo del Napoli. Ha garantito quantità e qualità. Ce ne sono tanti in Serie A, per esempio Barella e Frattesi all’Inter, dico anche Calhanoglu che sta facendo benissimo da regista. Mi piace vedere chi gioca in quel ruolo, ha preso il posto di Brozovic e lo sta sostituendo alla grande”.
Una foto di Mirko Valdifiori all’Empoli (Ansa Foto) – Notizie.com


Ieri è stato assegnato il Pallone d’Oro 2023, Messi ha vinto il suo ottavo…


“Giusto per quello che ha fatto, il Mondiale è stato la chiusura di un cerchio nella sua carriera. Haaland e Mbappé hanno il tempo dalla loro parte, avranno modo di vincerlo così come Bellingham, che ha avuto un impatto clamoroso con il Real Madrid. Rende semplici le cose che non lo sono. Gioca con personalità e sfacciataggine, devi essere un campione per fare certe cose. Ed è solo all’inizio, sta facendo innamorare gli amanti del calcio”.


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