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Il caso della "Venere Italia 23", meglio conosciuta come l'influencer virtuale creata da Daniela Santanché, continua ad alimentare discussioni e speculazioni. Secondo quanto riportato da fonti affidabili, la Procura della Corte dei Conti del Lazio ha deciso di avviare un fascicolo di indagine sulla campagna "Open to Meraviglia". Questa iniziativa, promossa dal Ministero del Turismo, è ormai ferma da oltre due mesi sui social media, destando curiosità e preoccupazione, soprattutto in piena stagione turistica.
L'ultimo post pubblicato su Instagram dalla "Venere Italia 23" risale al 27 giugno, quando l'influencer virtuale si trovava a Taormina, condividendo momenti di relax e bellezze paesaggistiche. Da allora, però, è calato un silenzio assordante: la protagonista della campagna "Open to Meraviglia" sembra essersi dileguata nel nulla. Questo ha spinto il Procuratore Regionale per il Lazio, Pio Silvestri, ad avviare un'istruttoria per chiarire le ragioni di questo repentino silenzio.
È interessante notare che l'operazione di lancio dell'influencer virtuale ha richiesto un investimento considerevole da parte dello Stato. Lo spot di presentazione della "Venere Italia 23" ha comportato una spesa di 138.000 euro, appena sotto la soglia che richiederebbe l'attivazione di una gara d'appalto. Questa decisione è stata presa a livello governativo, con il coinvolgimento diretto di Palazzo Chigi. Il Dipartimento per l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha adottato la delibera a inizio aprile, affidando il servizio di creazione e realizzazione di un video promozionale per la campagna "per la valorizzazione dell'immagine dell'Italia e delle risorse turistiche del Paese".
Il motivo addotto per giustificare l'assenza di una gara è stato l'urgenza, considerando che il video promozionale doveva essere presentato durante un evento organizzato dal Ministero del Turismo il 20 aprile 2023. Tuttavia, i recenti sviluppi hanno sollevato dubbi sulla validità di questa giustificazione.
Il silenzio dell'influencer virtuale, secondo quanto dichiarato dal Ministero del Turismo in risposta alle domande di Huffpost, non è stato causato da ostacoli o problemi con l'agenzia di comunicazione responsabile della campagna. Piuttosto, è stata definita come "una scelta ponderata" finalizzata a ottimizzare le campagne pubblicitarie sul portale italia.it. Il Ministero ha sottolineato che questa strategia sta dando risultati positivi e che la "Venere Italia 23" tornerà a essere protagonista quando verranno implementate le prossime migliorie alla piattaforma.
L'avvio del fascicolo di indagine da parte della Procura della Corte dei Conti del Lazio rappresenta un nuovo capitolo in questa intrigante vicenda. Il mistero intorno alla scomparsa dell'influencer virtuale continua a sollevare domande e alimentare le congetture, mentre l'opinione pubblica attende con ansia ulteriori sviluppi e spiegazioni da parte delle autorità competenti.
Un'indagine è stata aperta dalla Procura di Frosinone dopo che alcuni video sono stati diffusi sui social network, mostrando il pestaggio di una capra da parte di un gruppo di giovani durante una festa di 18 anni.
La capra, che apparteneva a un allevatore della zona, è stata uccisa a calci e poi gettata in un fosso. I video sono stati girati dai partecipanti alla festa, che si sono vantati della loro crudeltà sui social.
La festa si è svolta in una villa di Fiuggi, dove si sono ritrovati i rampolli della "Fiuggi bene", come sono noti i figli delle famiglie più agiate della città termale. Tra loro ci sarebbero anche alcuni minorenni.
La Procura ha disposto il sequestro dei video e dei cellulari dei presenti, e ha avviato le indagini per individuare i responsabili del reato di maltrattamento di animali.
L'allevatore della capra ha sporto denuncia e ha chiesto giustizia per il suo animale.
Il video
Un'aggressione brutale e vigliacca ha sconvolto la città di Livorno. Una donna disabile di 45 anni è stata violentata da un marocchino di 32 anni, che l'ha aggredita mentre si trovava in un parcheggio vicino alla sua abitazione. Il fatto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 2.30.
La vittima, che soffre di una malattia degenerativa che le impedisce di camminare, era appena scesa dalla sua auto quando è stata afferrata alle spalle dal suo aggressore, che l'ha trascinata in un angolo buio e l'ha stuprata. La donna ha tentato di opporre resistenza e di chiedere aiuto, ma nessuno ha sentito le sue grida.
Il marocchino, che era già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio e la persona, si è poi allontanato lasciando la donna in stato di shock. La vittima è stata soccorsa da alcuni passanti che hanno chiamato il 118 e la polizia. Gli agenti hanno avviato le indagini e hanno rintracciato il responsabile grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e al riconoscimento della donna.
Il marocchino è stato arrestato e portato nel carcere di Sollicciano, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata. La donna è stata trasportata all'ospedale di Livorno, dove è stata sottoposta a visite mediche e psicologiche. Le sue condizioni sono gravi ma non in pericolo di vita.
L'episodio ha suscitato indignazione e solidarietà da parte della cittadinanza e delle istituzioni. Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha espresso il suo sdegno e la sua vicinanza alla vittima. "Si tratta di un atto ignobile e vigliacco, che colpisce una persona indifesa e vulnerabile - ha dichiarato -. Spero che il colpevole paghi con la massima severità per il suo gesto orribile".