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Chiara Ferragni hot per Natale, criticata sui social per le provocazioni

A Natale si è tutti più buoni ma, evidentemente, non lo sono gli haters di Chiara Ferragni. La conferma è arrivata dall’ultimo contenuto social condiviso dall’imprenditrice digitale che ha mostrato alcuni outfit di intimo per le feste ricevendo una valanga di commenti davvero negativi.

Come detto, Chiara Ferragni è stata presa di mira per una clip condivisa nella quale mostra tre outfit di intimo dedicati alle festività di Natale. Due pezzi rossi e uno scuro grigio e nero. Look che alla moglie di Fedez stanno benissimo ma che hanno scatenato appunto gli haters.

Non è certo la prima volta che la donna viene attaccata per il fatto che sia madre e che si mostri in modo “molto piccante”. Questa volta, però, l’impreditrice digitale è stata presa di mira anche per il suo fisico molto asciutto e, in alcuni casi, pure per la “bellezza” dei capi in sé.

“Sembri una ba**ona”, ha scritto un utente. “Ma sei un manico di scopa”, ha scritto un altro. Molti, invece, hanno fatto notare che gli abbinamenti della Ferragni con una sola giacca sopra non fosse proprio consigliabili nel periodo invernale salvo non si faccia un uso spropositato del riscaldamento nella propria abitazione.

da DonnaGlamour

Foto hot Chiara Ferragni




 

 

Che succede alla benzina da questo dicembre?

Dalla mezzanotte del 1° dicembre è scattato il dimezzamento dello sconto, a causa dell'aumento delle accise. Il rialzo di 10 centesimi è stato previsto dal governo Meloni: per le casse dello Stato questo si tradurrà in un gettito di 317 milioni di euro in più (solo in un mese).

I prezzi dei carburanti tornano insomma a salire per la prima volta in nove mesi, cioè da quando a marzo il governo Draghi aveva approvato un decreto per tagliare i prezzi e contrastare l'aumento dovuto all'inflazione e alla guerra in Ucraina. Da allora lo sconto era stato prorogato ogni mese fino a novembre. Il 23 novembre scorso, come detto, il governo di Giorgia Meloni ha approvato un nuovo decreto che prevede una riduzione dello sconto a partire da oggi e per un mese.
Nel dettaglio, da oggi le accise sulla benzina salgono da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74 euro al litro, quelle sul gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro.

Questo significa che sulla base dei listini odierni dei carburanti, la benzina in modalità servito passerà da una media di 1,801 euro al litro a 1,923 euro/litro, mentre il gasolio da 1,885 euro volerà a 2,007 euro/litro, sfondando la
"soglia psicologica" dei 2 euro. Per il self, secondo i calcoli del Codacons, i prezzi alla pompa della verde passeranno da una media di 1,650 euro/litro di ieri a 1,772 euro di oggi, il diesel da 1,733 euro/litro a 1,855 euro/litro.

Un pieno di benzina o gasolio costerà 6,1 euro in più, con un aggravio pari a +146,4 euro a famiglia su base annua, considerando due pieni al mese.

Quanto costa il POS per i commercianti?

Il nuovo governo vuole alzare a 60 euro la soglia dopo la quale diventa obbligatorio accettare i pagamenti elettronici. Confcommercio e Confesercenti ringraziano puntando il dito contro le commissioni bancarie. Ma i costi per i negozianti sono in calo da anni.

Secondo un'analisi dell'Associazione bancaria italiana (ABI) riferita al 2019, in quell'anno la media delle commissioni sulle transazioni elettroniche in Italia era 1,1 euro, sotto quella europea (I,2 euro). Secondo una direttiva comunitaria, le commissioni dovrebbero essere non più alte dello 0,2 per cento nel caso di utilizzo del bancomat e dello 0,3 per cento quando si usano carte di credito o debito.
Il costo delle commissioni italiane è inferiore alla media europea. 

Per chi usa il circuito Pagobancomat, per esempio, la commissione in media è l'1,40 per cento, quando cinque anni fa si pagava l'1,92 per cento. Per chi sceglie i Pos fissi l'abbattimento dei costi è ancor più sensibile (la commissione scende all'1,27 per cento). Ma anche per gli altri circuiti il calo è stato notevole: dal 2,56 che si agava nel 2017 all'1,66 che si paga adesso. Anche in questo caso la strumentazione fissa (rispetto alla mobile) risulta più economica. 

Secondo il rapporto di Osservatorioconfrontaconti e Sostariffe, la spesa iniziale per il Pos nel 2022 è di 44 euro inferiore rispetto al 2017, e il canone mensile vale in media 11 euro in meno: si tratta di un calo di circa il 63,6 per cento rispetto a cinque anni fa.
Per sostenere i commercianti a dotarsi di Pos, il governo Draghi aveva già previsto delle forme di incentivi predisponendo un credito di imposta dal 30 al 100 per cento a seconda del collegamento al registratore di cassa e della trasmissione dei dati sulle transazioni in tempo reale.

Manovra fiscale alla Camera, esenzione dal pos sale a 60 euro

La manovra arriva alla Camera per una, annunciata, corsa contro il tempo con margini di modifica davvero ristretti e - allo stato - qualche incognita anche sul fronte delle coperture.

L'ultima bozza circolata in questi giorni non definisce, infatti, ancora alcune delle fonti di finanziamento a cui il governo attingerà.

Ci saranno sicuramente risparmi di spesa, come quelli sul Reddito, ma la norma sugli extraprofitti, che dovrebbero salire al 35% cambiando la base imponibile dal fatturato agli utili, rimane ancora vuota.

da Ansa

Giorgia Meloni (FdI): "Sono pronta ad assumermi la responsabilità di fare delle scelte anche se dovesse costare in termini elettorali. Siamo pronti a fare quello che è giusto per la Nazione e non per noi. Lo dimostra anche la scelta operata sul reddito di cittadinanza"

 

Manovra, il governo cancella l'obbligo di accettare il bancomat per i pagamenti sotto i 30 euro

 

Pagamenti elettronici, il governo di Giorgia Meloni in una bozza di stop all'obbligo per i commercianti di accettazione delle carte bancomat. E il tetto al contante schizza a 5000 euro

Nella bozza della Legge di Bilancio 2023 c'è una norma che riguarda i pagamenti con il POS. Prevede l'esenzione dall'obbligo di accettare le carte di credito e i bancomat per scontrini al di sotto dei 30 euro.

Secondo quanto previsto dalla manovra approvata in Cdm il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i "criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l'economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse".

Nel frattempo però "sono sospesi i procedimenti ed i termini per l'adozione delle sanzioni". Ovvero quelle che prevedevano un fisso di 30 euro più il 4% della transazione negata. Dopo l'esenzione per i tabaccai sulle marche da bollo, arriva quindi una nuova norma che piacerà ai commercianti. Sempre che non sorgeranno classi di clienti che inizieranno a servirsi maggiormente di Amazon (da casa loro) e di bar, ristoranti, negozi nei quali sono sicuri che il pagamento Bancomat non venga negato nemmeno per bassi importi.

Volt (partito politico) sui social: "Il governo Meloni prosegue in retromarcia.
Dopo il tetto al contante, abolito anche l'obbligo di accettare il POS per pagamenti inferiori a 30 euro. Ennesimo aiutino agli evasori. Continuando così, ci schianteremo."

Giorgia Meloni: "Confermato a 5mila euro il tetto per l'uso del contante. Tregua fiscale ma niente condono"

"Le indagini non si fermano", il Consigliere speciale di Trump

Bill Barr, l'ex procuratore generale di Trump, ieri sera ha detto a Margaret Hoover su "Firing Line" della TV PBS che è "sempre più probabile" che Trump venga incriminato. Approfondimento

L'ex presidente Trump pensava che l'annuncio alla presidenza potesse aiutarlo a proteggerlo dall'accusa da parte del Dipartimento di Giustizia del presidente Biden.

  • Trump potrebbe essersi battuto da solo.

Come segnalato due settimane fa, il procuratore generale Merrick Garland ha nominato il procuratore veterano Jack Smith come consigliere speciale per sovrintendere alle indagini penali federali sugli sforzi dell'ex Trump per ribaltare le elezioni del 2020 e sulla sua gestione di documenti riservati.

  • Perché è importante: Smith, un indipendente registrato, si occupa di due delle indagini più esplosive della storia che coinvolgono un ex presidente.

Tra le righe: la nomina ha lo scopo di evitare l'apparenza di un conflitto di interessi.

  • Garland ha detto che le sue ragioni includono "l'annuncio dell'ex presidente di essere candidato alla presidenza alle prossime elezioni, e anche l'intenzione dichiarata del presidente in carica di essere un candidato".

Smith ha dichiarato in una dichiarazione: "Il ritmo delle indagini non si fermerà né si fermerà sotto il mio controllo".

La conclusione: alcuni alleati di Trump lo hanno avvertito prima del suo annuncio che un avvocato speciale potrebbe significare che se viene incriminato, Biden pagherebbe un prezzo politico inferiore.

 

USA Repubblicani, doppio gioco per Trump dal GOP

La candidatura dell'ex presidente Trump potrebbe mettere immediatamente a repentaglio sia la corsa presidenziale che il controllo del Congresso per i repubblicani, sulla base degli exit poll e dei risultati di medio termine.

  • Perché è importante: i repubblicani devono affrontare continue pressioni per nominare candidati marginali alle primarie, il che continua a costare al partito il Senato.

Cosa sta succedendo: Trump è un'arma a doppio taglio, scrive Josh Kraushaar di Axios.

  • Trump assorbe un'affluenza massiccia dalla parte del GOP, ma è un'epica macchina per l'affluenza alle urne democratiche.
  • Ed è una svolta per gli elettori indipendenti, che hanno sostenuto i Democratici a metà mandato di quest'anno contro ogni aspettativa.

Guarda la mappa elettorale nel 2024.

  • I repubblicani hanno una grande apertura per riconquistare il Senato: i democratici detengono 23 dei 33 seggi al Senato nel 2024. Ma il GOP ha bisogno di candidati eleggibili negli stati oscillanti.
  • Questa elezione ha mostrato che Trump e candidati simili a Trump respingono gli elettori indipendenti in posizioni eminentemente vincibili.

Cosa stiamo guardando: con Trump in corsa, la pressione per sostenerlo alle primarie - o affrontare le conseguenze - sarà intensa e onnipresente.

  • Dato il predominio degli attivisti nelle primarie, ci sono buone probabilità che ci siano più candidati tipo Dr. Oz.

Cosa stiamo ascoltando: gli agenti repubblicani temono che Trump sia così danneggiato dall'elettorato elettorale generale che potrebbe perdere contro un democratico, anche durante una recessione.

  • Un'altra paura che hanno gli agenti del GOP: se Trump perde alle primarie, potrebbe sabotare il vincitore candidandosi come candidato di terze parti o distruggendo incessantemente il candidato vincitore e spegnendo i suoi elettori.

Ingrandisci: nel '24 i Democratici difenderanno 23 dei 33 seggi al Senato in gioco. Mantenere quei seggi democratici significherà vincere in una zattera di stati rosso e viola:

  • Arizona, Maine, Michigan, Minnesota, Montana, Nevada, Ohio, Pennsylvania, Virginia, West Virginia e Wisconsin.

Quali sono le prospettive: in attesa dietro le quinte ci sono un gruppo di candidati allineati al MAGA che potrebbero lottare con gli elettori indipendenti.

  • Il deputato Alex Mooney, un conservatore intransigente, sta sfidando il senatore Joe Manchin. Anche il procuratore generale del West Virginia Patrick Morrisey dovrebbe candidarsi, dopo aver perso contro Manchin nella sua ultima elezione.
  • In Arizona, il leader del Freedom Caucus Rep. Andy Biggs è spesso pubblicizzato come un potenziale candidato. La sua postura di estrema destra ricorda i due candidati GOP dell'Arizona perdenti nel 2022: Kari Lake e Blake Masters.

 

Twitter, Musk stuzzica il ritorno di Trump

 

Elon Musk ha twittato ieri sera un sondaggio di 24 ore, chiedendo ai suoi 117 milioni di follower se l'account Twitter dell'ex presidente Trump dovesse essere ripristinato.

11 milioni di voti sono arrivati ​​durante le prime 15 ore, con il 52% a favore della reintegrazione e il 48% contrario.

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