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Il Punto sui mercati del 30.09

 


Mentre in Cina rallenta l’attività manifatturiera, sui mercati - stando quantomeno

all’apertura di oggi - sembra voler riprendere il reflation trade. Le antenne restano

intanto rivolte alle componenti energetiche, il cui rally rischia di frenare la ripresa.

La Cina conferma la frenata del manifatturiero

Mentre Evergrande ha mancato anche il secondo appuntamento con il pagamento della

cedola su un bond in dollari, l’azionario cinese resta a galla grazie alla decima iniezione di

liquidità consecutiva da parte della PboC. Il tutto alla vigilia delle festività di ottobre, che

vedranno i mercati chiusi per una settimana. Festività che molto probabilmente

impediranno all’attività economica cinese, al netto delle altre variabili, di rimbalzare il

prossimo mese, dopo che a settembre - sul fronte della manifattura - la frenata è stata

evidente. Se il Pmi non manifatturiero ufficiale si è infatti attestato a 53.2 punti, in forte

recupero rispetto ai precedenti 47.5, l’omologo dato Pmi manifatturiero è sceso

inaspettatamente a 49.6 dal precedente 50.1, scivolando - per la prima volta da febbraio

2020 - in contrazione. Produzione, nuovi ordini, vendite all'esportazione.. tutte voci che

hanno messo a segno un calo, strette fra contagi, costo dei materiali più elevato, colli di

bottiglia nella produzione e razionamento dell'elettricità. Debole anche l'occupazione,

scesa per il sesto mese consecutivo. Meglio ha fatto il dato Pmi manifatturiero Caixin, un

indicatore privato più legato alle imprese medio-piccole che non ai giganti statali, salito a

settembre a 50 punti dopo i 49.2 del mese precedente.

Giappone: dati macro poco confortanti, ma la BoJ conferma il suo sostegno

Sul fronte macro hanno poco da rallegrarsi anche i giapponesi. La produzione industriale

ad agosto ha registrato una flessione per il secondo mese consecutivo (-3,2% m/m), con

le restrizioni legate al Covid negli altri Paesi asiatici che hanno creato problemi alle

forniture per i produttori automobilistici già alle prese con la carenza di chip. Le vendite

al dettaglio, sempre ad agosto, sono calate per la prima volta in sei mesi, e anche le

indicazioni giunte dal mercato immobiliare hanno segnalato flessioni o, comunque, dati

inferiori alle stime. Mentre sul piano politico il Paese attende che l'ex ministro degli esteri

Fumio Kishida prenda la leadership, il numero uno della Bank of Japan - Kuroda - ha

detto che qualunque politica fiscale, normativa o di altro tipo possa perseguire il nuovo

governo, la banca centrale manterrà il suo massiccio stimolo per sostenere la ripresa.

Componenti energetiche osservate speciali

Ieri sul fronte prezzi è stata una giornata di parziale tregua, ma è indubbio come il

recente rally delle materie prime energetiche (gas naturale, carbone, petrolio…)

rappresenti un grosso rischio sotto tanti punti di vista. Se aumentano i costi per le

aziende prima o poi si avrà inflazione, e i blackout - al momento solo in Cina - finiranno

per impattare sulla produzione e, se continuano abbastanza a lungo, sull'occupazione e il

ciclo. In proposito, è interessante notare come la variazione del prezzo del petrolio (a

destra) sia fortemente correlata al ciclo delle principali economie (a sinistra).

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