Top Ad 728x90

Premierato, prof Curreri a Notizie.com: “Riforma migliorata ma va cambiata la legge elettorale”

Premierato: arriva il primo sì della commissione Affari costituzionali del Senato alla modifica dell’articolo 92. Cosa prevede.


Il disegno di legge costituzionale del governo di Giorgia Meloni che porta la firma della ministra per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio, un limite di cinque anni e di due mandati consecutivi, come richiesto dalle opposizioni.
Premierato, prof Curreri a Notizie.com: “Riforma migliorata ma va cambiata la legge elettorale” (Ansa Foto) – notizie.com


Il testo riformulato prevede anche un premio su base nazionale che garantisca la maggioranza dei seggi in Camera e Senato alle liste e ai candidati collegati al premier. E lo scioglimento delle Camere in caso di sfiducia al presidente del Consiglio da parte del Capo dello Stato, laddove questo non riesca ad avere la fiducia delle Camere o in caso di revoca della stessa.


In caso di dimissioni volontarie del premier, è previsto che chieda e ottenga lo scioglimento delle Camere oppure passi la sua funzione a un altro parlamentare della maggioranza.


“La riforma sul premiereato andrebbe fatta di pari passo con una nuova legge elettorale, perché ci sono alcuni punti che devono possono essere risolti solo con essa. Ma la maggioranza ancora non ha trovato un accordo su quest’ultimo punto”, dichiara ai nostri microfoni Salvatore Curreri, costituzionalista, professore di Diritto Costituzionale dell’Università Kore di Enna.
Salvatore Curreri (Facebook) – notizie.com


Professore, cominciamo con l’elezione diretta del premier di cinque anni, con il limite dei due mandati consecutivi. Cosa ne pensa?

“Il testo è sicuramente migliorato rispetto alla versione precedente. È stato introdotto il limite dei due mandati, ma ci sono alcune perplessità di fondo che non sono state sciolte. La prima riguarda proprio l’elezione del premer. Il testo dice che l’elezione sarà contestuale a quella delle Camere, ma non si chiarisce come verrà eletto il capo dell’esecutivo: se a turno unico o a doppio turno e questo non è irrilevante dal punto di vista politico. Perché il turno unico di solito avvantaggia il centrodestra che si presenta unito alle elezioni. Il problema non è solo politico, ma anche di legittimazione. Il turno unico implica che per essere eletto, basterà prendere un voto in più dell’altro candidato senza nessuna percentuale minima. E siccome la scelta del premier è contestuale a quella dei parlamentari, il presidente del Consiglio eletto trascinerà con sé la sua maggioranza. Avremmo una situazione paradossale in cui il premier eletto determina la maggioranza delle Camere e non il contrario. Ciò avviene nelle Regioni e nei Comuni quando presidente o sindaco come premio hanno la maggioranza in Consiglio, ma ciò necessita che ci sia una percentuale di voti significativa”.


Il testo modificato prevede un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi alle Camere e ai candidati collegati al premier.

“Nel caso delle amministrative, la Corte Costituzionale ha deciso che serve almeno il 40% dei voti per ottenere un premio di maggioranza. Quindi nel caso dell’elezione diretta del premier, quando scatta il premio? Andrebbe prima fatta la legge elettorale per stabilirlo: è fondamentale per capire che tipo di riforma costituzionale si vuole proporre. Si sta facendo una riforma costituzionale senza chiarire che tipo di legge elettorale si farà, perché la maggioranza non ha le idee chiare su come farla”.
Il ministro per le riforme istituzionali Elisabetta Casellati (Ansa Notizie.com)


Quindi è d’accordo con le opposizioni. Va fatta prima la legge elettorale.

“Legge elettorale e riforma sul premierato devono andare di pari passo perché sono strettamente collegate. Capire come verrà eletto il premier è indispensabile per capire come quest’ultimo trascinerà la sua maggioranza all’interno delle Camere, quindi con quale legge elettorale verrà dato il premio di maggioranza. Con la legge Calderoli? Si farà un maggioritario con un premio a sua volta? È un aspetto fondamentale per capire come funzionerà il sistema”.


La riforma prevede che se il premier non riesce ad avere la fiducia del Parlamento o gli viene revocata, il presidente della Repubblica può sciogliere le Camere.

“Qui arriva un altro nodo irrisolto. Cosa si fa se il premier è battuto su una questione di fiducia? Il testo parla di dimissioni volontarie. Ma quando il governo non ottiene la fiducia, le dimissioni sono obbligatorie, non volontarie. In quel caso si parla di dimissioni volontarie e non si capisce se il premier possa essere sostituito o se si possa chiedere lo scioglimento”.


Che ne sarà dei poteri del presidente della Repubblica?

“La riforma rafforza molto il premier a scapito del presidente della Repubblica. Quindi c’è una perplessità sugli effetti di sistema che avrebbe l’elezione del presidente del Consiglio sui rapporti col Capo dello Stato e sui suoi poteri di garanzia. Il testo è sicuramente migliorato a seguito delle obiezioni fatte, ma alcune perplessità restano perché, come già detto, va cambiata anche la legge elettorale. Ma su questo ancora non si è arrivati a un accordo politico. In mancanza di un accordo, stanno accantonando il problema. Si tratta di questioni apparentemente tecniche, ma politicamente rilevanti”. 


L'articolo Premierato, prof Curreri a Notizie.com: “Riforma migliorata ma va cambiata la legge elettorale” proviene da Notizie.com.


http://dlvr.it/T54Ns1

0 Comments:

Posta un commento

Top Ad 728x90