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Caso Richetti (Azione), il mistero aumenta e spuntano anche vertici degli 007 italiani, nel triangolo con l'attrice Rogati

Frequentazioni di cene con diversi politici, spunta al tavolo la presunta vittima di Richetti, il senatore di Azione accusato di molestie sessuali e ora anche Carlo De Donno, vicedirettore dell'AISI (servizi segreti), che sedeva con loro

Il caso Richetti si allarga a macchia d'olio. La presunta vittima di abusi da parte del senatore di Azione da quanto si apprende, non aveva contatti diretti solo con lui ma frequentava - si legge sulla Verità - anche molti altri politici, come la stessa Lodovica Rogati ha ammesso in varie interviste. Emerge un retroscena su una cena a tre a cui l'attrice e attivista avrebbe partecipato. Al tavolo con lei, oltre al sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè di Forza Italia, che ha ammesso di averla incontrata, c'era anche un importante 007 dell'Aisi.

da AffariItaliani



 



Fascismo male assoluto? La Meloni inizia a preparare il terreno per quello che verrà

 


Come sempre, Giorgia Meloni manifesta tutta la sua vicinanza alla fiamma tricolore e non solo. Elogia il partito Vox spagnolo e non rinnega il fascismo

La leader di Fratelli d'Italia, intervistata dall'agenzia Efe, ha parlato dei suoi rapporti di vicinanza con il partito spagnolo di estrema destra. Letta: "Spero Vox non vinca". Intanto Conte parla degli endorsement arrivati agli avversari: “Io l’unico a non cercare sostegni all’estero”


Non puoi denunciare un senatore con l'immunità. Richetti e Calenda in difficoltà per un piccolo problema di molestie sessuali

 


Parte tutto da un'inchiesta di Fanpage che denuncia i fatti confidati alla stampa dalla vittima. Una donna vicina a Richetti per via di offerte di lavoro, fa trapelare una serie di chat di abusi e violenze subite dal senatore. Lui si fa forza della posizione di potere e addirittura denuncia la donna per stalking. Al successivo tentativo della donna di denuncia però, riceve si le attenzioni della Polizia, ma quelle sbagliate, il poliziotto le dice che è "uno spettacolo", senza dar seguito alla segnalazione.


 

Ambra – nome di fantasia – decide di avvicinarsi alla politica. Già nel primo incontro, però, c’è altro che non quadra: “Sai, se vuoi stare accanto a me nel partito, dovrai cambiare il tuo modo di vestire, il tuo modo di porti, di camminare”. Le richieste del senatore stonano con il contesto: “Sarai nell’occhio del ciclone, perché io sono uno molto chiacchierato”, le dice.
Alla fine il senatore le dà un altro appuntamento, alle ore 15 di martedì 16 novembre, nel suo ufficio, quello istituzionale, nell’edificio che guarda Palazzo Madama e in cui l’onorevole svolge le sue mansioni di parlamentare. Ma non stavolta, perché è qui che si consuma velocemente la storia che Ambra denuncia. Il senatore la invita a sedersi su un divanetto, prende il telefono e chiama uno dei vertici del partito: “Ho qui la persona che ti sostituirà”, dice, e dopo averla riempita di complimenti, riattacca. È in quel momento che Ambra capisce il ricatto: “Ho fatto quello che volevi, adesso tocca a te”, le dice.

Senza nemmeno darle il tempo di metabolizzare, il senatore la bacia. Quello che succede dopo è un’inesorabile discesa verso la violenza. Quando lei trova la forza di staccarsi, si allontana da lui e va verso la finestra, ma lui la raggiunge e le mette le mani sotto la gonna. Fino a toccarle le parti intime.
da Fanpage



Le chat

“Non riesco a chiudere occhio senza di te”, le scrive, “Dobbiamo essere felici insieme”. Lei gli risponde una volta sola: “Perché mi hai messo le mani addosso dentro al Senato?” e lui: “Perché sei bellissima”. A quel punto lei minaccia di denunciarlo se dovesse continuare a cercarla. E lui: “Sì, certo, denunci un senatore con l’immunità. Stai perdendo l’uomo e l’occasione della tua vita”.
 

“Ma smettila a fare la perfettina, se non volevi che ci provavo non ti mettevi la gonna, che era un chiaro segnale, ti mettevi i pantaloni e facevi la frigida. Con questi movimenti femministi del cazzo vi siete tutte montate la testa”.

“Non abbiamo niente in mano, l’ha fatto per darti una lezione”, ammette il capo ispettore, che sostiene che chi denuncia non era stato in grado di portare delle prove concrete

durante il colloquio con il poliziotto a cui si era rivolta per chiedere aiuto, i commenti del pubblico ufficiale sono inopportuni: “Perché sei andata con la gonna a quell’appuntamento?”

il vice ispettore le invia una mail, le dice di tranquillizzarsi e aggiunge una postilla: “Comunque sei uno spettacolo”.



La Meloni non molto d'accordo con Salvini, ma dall'America arrivano le voci di fondi russi ai nostri partiti di destra

 

L'ex ambasciatore USA alla NATO si è sbilanciato e ha parlato di tre partiti italiani all'interno del report: FdI, Lega e Forza Italia. Quindi l'Italia è difficile che non sia presente nei dossier, ma la realtà è che a 10 giorni dal voto, qui si stringe parecchio dalla paura. Vero Meloni? Che si fa con un Salvini in casa?

"Ho convocato una riunione del Copasir venerdì perché sono convinto che da qui a due giorni avremo più informazioni" sul rapporto dell'intelligence Usa che riferisce di finanziamenti della Russia a partiti di Paesi esteri.

Lo ha detto il presidente del Copasir Adolfo Urso a margine di un punto con la stampa italiana a Washington.

Il senatore di Fratelli d'Italia ha ribadito che al momento l'Italia non risulta tra i Paesi coinvolti "ma le cose possono sempre cambiare". Per questo "approfondiremo la questione con Franco Gabrielli nei prossimi giorni".

da Ansa

 

I furbetti del Bonus Covid non si Lega-no. Espulsi anche dalle prossime elezioni

Erano ricomparsi nelle liste della Lega anche per le elezioni del 25 settembre per opera di qualcuno, ma ora sono stati cancellati nuovamente come da parole iniziali. La Lega non li vuole, ora possono andare in giro a cercare altri bonus

Su di loro la Lega era stata dura e inflessibile. “Io ho dato indicazione che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato“, diceva diretto e irremovibile il segretario del Carroccio, Matteo Salvini commentando, il 12 agosto 2020 ad Agorà Estate, la notizia dei parlamentari e dei consiglieri regionali che avevano richiesto e ottenuto il bonus Covid per le partite Iva, destinato ai liberi professionisti penalizzati dalla pandemia. Qualche giorno prima il leader della Lega aveva addirittura parlato di dimissioni.

Dichiarazioni che non sono rimaste solo parole al vento. La Lega, infatti, è passata immediatamente ai fatti sospendendo i 3 parlamentari nazionali coinvolti: prima il mantovano Andrea Dara e la piacentina Elena Murelli (entrambi deputati che avevano percepito il bonus dell’Inps di 600 euro) e poi anche la senatrice Marzia Casolati (gioielleria con 100mila euro di reddito) che aveva percepito il bonus di 1.500 euro previsto dalla Regione Piemonte per le attività imprenditoriali costrette alla chiusura a causa del lockdown.

da Fatto Quotidiano

 

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