Berlusconi indica Ronzulli e Cattaneo
E' il giorno dell'elezione dei capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama Convocate nel pomeriggio le assemblee del Senato e della Camera per eleggere i presidenti dei gruppi parlamentari.
FdI conferma i capigruppo uscenti, Lollobrigida al Senato e Ciriani alla Camera.Berlusconi indica Ronzulli per Palazzo Madama e Cattaneo a Montecitorio.
Anche la Lega si avvia a confermare Romeo al Senato e Molinari alla Camera.
Letta (Pd) chiede di confermare Malpezzi (Senato) e Serracchiani (Camera).
E' la novità che segna - almeno ufficialmente - il superamento delle
incomprensioni tra i due leader, esplose nel giorno del mancato voto di
Forza Italia al presidente del Senato, acuite dal braccio di ferro del
Cavaliere per 'salvare' la sua fedelissima Licia Ronzulli (battaglia
persa) e sfociate negli appunti feroci sulla sua ex ministra. Il sigillo
arriva con la nota congiunta dei due partiti: "L'incontro si è svolto
in un clima di unità di intenti e di massima cordialità e
collaborazione". Dichiarazioni a parte, il mood è cambiato ed è Meloni a
tradurlo in parole: "Ora guardiamo avanti e pensiamo a dare un governo
al Paese", gli avrebbe detto per andare oltre. Ma Berlusconi non è
convinto. Nel faccia a faccia insiste a lungo perché Elisabetta
Casellati sia nella squadra di governo - e sembra di averla spuntata per
lei, con il ministero delle Riforme - avrebbe chiesto espressamente il
presidente della Croce rossa, Francesco Rocca, al ministero della Salute
e il ruolo di vicepremier per Antonio Tajani. Quando esce non è
soddisfatto, ma non può che accettare. L'incontro riparatore finisce
insomma con una tregua forzata, ma necessaria per far decollare il
governo di centrodestra. "I due leader sono al lavoro per dare il più
presto possibile all'Italia un governo forte, coeso e di alto profilo -
recita ancora la nota - che si metta subito al lavoro per affrontare le
urgenze" citando l'impegno sui dossier economici più urgenti, a partire
dal caro energia. Un risultato a cui però Berlusconi arriva
"malavoglia". Il patriarca azzurro non nasconde ai suoi il disappunto
per essere andato a Canossa, dalla premier in pectore che incontra nella
sede di Fratelli d'Italia. In via della Scrofa, a memoria dei cronisti,
non è mai entrato. Se lo ricorda invece Ignazio La Russa, rammentando
una visita del Cav quando c'era il Movimento sociale. E' la seconda
volta di una sua trasferta politica - la prima fu al Nazareno da Matteo
Renzi, il 18 gennaio 2014 - e il cambio di location, rispetto ad Arcore o
Villa Grande, pesa. Emblematiche, in questo senso, sono le facce dei
leader, che parlano e dicono altro rispetto alla nota comune.
All'uscita, Berlusconi passa dal cortile e sale in macchina. Sguardo
fisso e faccia seria, l'espressione è più che perplessa. Un po' tirata
sembra pure la padrona di casa: quando arriva l'ex premier, lo accoglie
in cortile e accenna un sorriso. Forse per rompere il ghiaccio - come
racconta chi era lì vicino - il Cav si scusa per il ritardo (circa
mezz'ora, rispetto alle 16 previste) ma Meloni glissa e gli fa strada.
Oltre alla novità del 'dove', per il fondatore di FI cambia il 'come':
da FdI ci arriva da solo, nessuno dei suoi storici consiglieri lo
affianca e i due parlano a quattr'occhi. Rigorosamente da soli, secondo
quanto si apprende, non si sa se per richiesta di Meloni. A vertice in
corso, La Russa sparge fiducia: "Sicuramente andrà bene, me lo auguro e
ne sono convinto", dice ai cronisti a conferma forse del ruolo di
mediatore tentato nei giorni scorsi. Ottimista è pure Matteo Salvini:
"Smentiti i gufi e la sinistra, il centrodestra è determinato a
partecipare alle consultazioni con una delegazione unitaria - ribadisce -
per poi offrire al più presto un governo all'altezza delle aspettative
degli italiani". Ancora più soddisfatto sembra Francesco Lollobrigida,
braccio destro meloniano: "Anche questa volta gli avvoltoi resteranno
senza pasto". E' lui ad avanzare pure la speranza che il nuovo governo
"possa giurare la settimana prossima e presentarsi alle Camere per la
fiducia". Un auspicio dettato dal possibile timing per il nuovo governo:
una volta dato l'incarico, le consultazioni potrebbero cominciare tra
giovedì o venerdì (in quest'ultimo caso il presidente Mattarella
aspetterebbe la fine del Consiglio europeo che si chiuderebbe venerdì
pomeriggio) per arrivare al giuramento domenica o lunedì.
da Ansa