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Non puoi denunciare un senatore con l'immunità. Richetti e Calenda in difficoltà per un piccolo problema di molestie sessuali

 


Parte tutto da un'inchiesta di Fanpage che denuncia i fatti confidati alla stampa dalla vittima. Una donna vicina a Richetti per via di offerte di lavoro, fa trapelare una serie di chat di abusi e violenze subite dal senatore. Lui si fa forza della posizione di potere e addirittura denuncia la donna per stalking. Al successivo tentativo della donna di denuncia però, riceve si le attenzioni della Polizia, ma quelle sbagliate, il poliziotto le dice che è "uno spettacolo", senza dar seguito alla segnalazione.


 

Ambra – nome di fantasia – decide di avvicinarsi alla politica. Già nel primo incontro, però, c’è altro che non quadra: “Sai, se vuoi stare accanto a me nel partito, dovrai cambiare il tuo modo di vestire, il tuo modo di porti, di camminare”. Le richieste del senatore stonano con il contesto: “Sarai nell’occhio del ciclone, perché io sono uno molto chiacchierato”, le dice.
Alla fine il senatore le dà un altro appuntamento, alle ore 15 di martedì 16 novembre, nel suo ufficio, quello istituzionale, nell’edificio che guarda Palazzo Madama e in cui l’onorevole svolge le sue mansioni di parlamentare. Ma non stavolta, perché è qui che si consuma velocemente la storia che Ambra denuncia. Il senatore la invita a sedersi su un divanetto, prende il telefono e chiama uno dei vertici del partito: “Ho qui la persona che ti sostituirà”, dice, e dopo averla riempita di complimenti, riattacca. È in quel momento che Ambra capisce il ricatto: “Ho fatto quello che volevi, adesso tocca a te”, le dice.

Senza nemmeno darle il tempo di metabolizzare, il senatore la bacia. Quello che succede dopo è un’inesorabile discesa verso la violenza. Quando lei trova la forza di staccarsi, si allontana da lui e va verso la finestra, ma lui la raggiunge e le mette le mani sotto la gonna. Fino a toccarle le parti intime.
da Fanpage



Le chat

“Non riesco a chiudere occhio senza di te”, le scrive, “Dobbiamo essere felici insieme”. Lei gli risponde una volta sola: “Perché mi hai messo le mani addosso dentro al Senato?” e lui: “Perché sei bellissima”. A quel punto lei minaccia di denunciarlo se dovesse continuare a cercarla. E lui: “Sì, certo, denunci un senatore con l’immunità. Stai perdendo l’uomo e l’occasione della tua vita”.
 

“Ma smettila a fare la perfettina, se non volevi che ci provavo non ti mettevi la gonna, che era un chiaro segnale, ti mettevi i pantaloni e facevi la frigida. Con questi movimenti femministi del cazzo vi siete tutte montate la testa”.

“Non abbiamo niente in mano, l’ha fatto per darti una lezione”, ammette il capo ispettore, che sostiene che chi denuncia non era stato in grado di portare delle prove concrete

durante il colloquio con il poliziotto a cui si era rivolta per chiedere aiuto, i commenti del pubblico ufficiale sono inopportuni: “Perché sei andata con la gonna a quell’appuntamento?”

il vice ispettore le invia una mail, le dice di tranquillizzarsi e aggiunge una postilla: “Comunque sei uno spettacolo”.



Soldi soldi soldi, salta il tetto massimo sugli stipendi dei manager dipendenti pubblici. DL aiuti bis approvato

Decreto Aiuti: il governo presenta emendamento soppressivo 41 bis per reintrodurre il tetto salariale ai manager pubblici. Crea disappunto ma intanto il decreto è passato. Ora i parlamentari che l'hanno votato inneggiano future interrogazioni al fine di ripristinare la norma. Chissà

Filtra "disappunto" da Palazzo Chigi dopo che il Senato ha dato il via libera, con il decreto aiuti bis, a una deroga al tetto a 240mila euro degli stipendi dei dirigenti pubblici. Si tratta, viene sottolineato nella sede dell'esecutivo, di una "dinamica squisitamente parlamentare", frutto di una intesa tra i partiti.

La riformulazione dell'emendamento di Forza Italia che toglie il tetto di 240 mila euro agli stipendi dei manager pubblici contenuto del decreto aiuti bis, a quanto si apprende, è stato votato in commissione, prima dell'approdo in Aula, da Pd, Fi ed Iv. Astenuti Fdi, Lega ed M5s.

"Quello è un tetto che avevo messo io, oggi il governo ha fatto questa riformulazione e non avevamo alternativa che votarlo per evitare che saltasse tutto e saltassero 17 miliardi di aiuti alle famiglie", ha detto Matteo Renzi replicando ad una domanda sullo stop al tetto degli stipendi dei manager della p.a.

da Ansa

 

In Italia lo smartworking si riesce a farlo solo per i fragili. Ma solo fino al 31 dicembre

 

È stato prorogato al fine anno il termine per il diritto allo smartworking, ad alcune classi di lavoratori, particolarmente sensibili: fragili e genitori con figli sotto i 14 anni. Insomma una condizione di disagio, quello che ovunque è una semplice normalità

Quello che di fatto si presenta come l’ultimo treno parlamentare prima delle elezioni, la conversione in legge del decreto Aiuti-bis, produce un ricco pacchetto di norme sul lavoro. Che prorogano fino al 31 dicembre il diritto allo Smart working totale per i lavoratori fragili e i genitori di figli fino a 14 anni, con tanto di conferma delle procedure semplificate di comunicazione; e nel lavoro pubblico regalano la prospettiva di una stabilizzazione dal 2027, con semplice valutazione positiva e colloquio, per i titolari dei contratti a tempo determinato attivati dalle pubbliche amministrazioni per il Pnrr. In pratica, il futuro dei tecnici entrati negli uffici pubblici con le selezioni extra del Piano, si fa decisamente più sicuro rispetto alla riserva del 40% nei concorsi introdotta l’anno scorso dal decreto sul reclutamento. Ancora più immediato è l’effetto di un’altra novità, riservata ai direttori generali che operano nelle sedi territoriali delle Pa attuatrici di progetti Pnrr: i loro contratti, se scadono prima di fine anno, saranno automaticamente allungati fino al 31 dicembre 2023 (o al 30 giugno se prevarrà l’ipotesi alternativa).

da Sole 24 Ore

"L'urgenza è averli i figli". Alla faccia della dittatura sanitaria, la giornata contro l'aborto

 

Un diritto acquisito sempre più a rischio. Prevista per oggi, Natività della Beata Vergine Maria, la prima «Giornata mondiale contro l’aborto». L'italia sembra essere invidioso dei Paesi che recentemente hanno visto cambi normativi, come negli Stati Uniti e Polonia. Un’idea del Comitato Liberi in Veritate, che propone di ricorrere con più decisione alle armi della fede per chiedere a Nostro Signore di liberare il mondo dall’uccisione dei bambini nel grembo materno




Una reiterazione ormai quotidiana quella della violenza sulle donne, lunedì a farne le spese una quattordicenne di Monza

La giovane stava parlando al telefonino con una sua amica quando si è sentita afferrare per un braccio. La 14enne è l'ennesima vittima di abusi sessuali a distanza di pochi giorni

Un uomo è stato arrestato a Monza per la violenza sessuale ai danni di una ragazza. La giovane, lunedì, stava parlando al telefonino con una sua amica quando si è sentita afferrare per un braccio da un uomo che l'ha spintonata contro una ringhiera e dopo averla bloccata prendendola per il collo ha iniziato a palpeggiarla sulle parti intime.

da Adnkronos

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