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Superbonus, Sapelli: “Provvedimento sbagliato. Ha illuso le imprese”


Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica, sul Superbonus: “E’ un provvedimento sbagliato. Ha fatto fallire le medie e piccole imprese”. Negli ultimi giorni il Superbonus è ritornato a far discutere e riacceso la polemica tra maggioranza e opposizioni. 

Nella conferenza stampa dopo l’ultimo Consiglio dei ministri il premier Meloni ha parlato di un “provvedimento scritto malissimo e che ha prodotto la più grande truffa ai danni dello Stato“. Immediata la replica da parte di Conte: “Accuse ridicole, le serve un capro espiatorio“. 
Giulio Sapelli in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa 

 Di questo botta e risposta a distanza e del Superbonus Notizie.com ne ha parlato con Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica. Sapelli boccia il Superbonus: “E’ stato un grave errore” Sapelli ai nostri microfoni ha bocciato il Superbonus – Notizie.com – © Ansa 

 Professor Sapelli, in questi ultimi giorni è ritornato il dibattito sul Superbonus. Cosa pensa dello scontro tra Meloni e Conte? “Sicuramente il Superbonus è stato un errore. Il provvedimento ha favorito i grandi proprietari immobiliari e illuso le imprese con un beneficio solo temporaneo. Mentre su queste cose bisogna avere una politica di un lungo periodo. Parliamo quindi di una misura sbagliata fatta dal governo Conte. E Draghi ha fatto il gravissimo errore di continuare con questa politica. E’ stata un’operazione dissennata“. Quindi è d’accordo con le decisioni prese dal premier Meloni? “Assolutamente ragione. Anche se avrei utilizzato parole differenti rispetto a quelle dette dal premier“. Si parla di una spesa di 3,5 miliardi di euro.  “Non so se è questa la cifra, ma si è trattato sicuramente di spese importanti e sono stati soldi non spesi bene. Il Superbonus è servito solamente a far fallire le medie e piccole imprese“. 

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Mistero intorno alla scomparsa della Venere di Daniela Santanché: aperto fascicolo dalla Procura della Corte dei Conti

Il caso della "Venere Italia 23", meglio conosciuta come l'influencer virtuale creata da Daniela Santanché, continua ad alimentare discussioni e speculazioni. Secondo quanto riportato da fonti affidabili, la Procura della Corte dei Conti del Lazio ha deciso di avviare un fascicolo di indagine sulla campagna "Open to Meraviglia". Questa iniziativa, promossa dal Ministero del Turismo, è ormai ferma da oltre due mesi sui social media, destando curiosità e preoccupazione, soprattutto in piena stagione turistica.

L'ultimo post pubblicato su Instagram dalla "Venere Italia 23" risale al 27 giugno, quando l'influencer virtuale si trovava a Taormina, condividendo momenti di relax e bellezze paesaggistiche. Da allora, però, è calato un silenzio assordante: la protagonista della campagna "Open to Meraviglia" sembra essersi dileguata nel nulla. Questo ha spinto il Procuratore Regionale per il Lazio, Pio Silvestri, ad avviare un'istruttoria per chiarire le ragioni di questo repentino silenzio.

È interessante notare che l'operazione di lancio dell'influencer virtuale ha richiesto un investimento considerevole da parte dello Stato. Lo spot di presentazione della "Venere Italia 23" ha comportato una spesa di 138.000 euro, appena sotto la soglia che richiederebbe l'attivazione di una gara d'appalto. Questa decisione è stata presa a livello governativo, con il coinvolgimento diretto di Palazzo Chigi. Il Dipartimento per l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha adottato la delibera a inizio aprile, affidando il servizio di creazione e realizzazione di un video promozionale per la campagna "per la valorizzazione dell'immagine dell'Italia e delle risorse turistiche del Paese".

Il motivo addotto per giustificare l'assenza di una gara è stato l'urgenza, considerando che il video promozionale doveva essere presentato durante un evento organizzato dal Ministero del Turismo il 20 aprile 2023. Tuttavia, i recenti sviluppi hanno sollevato dubbi sulla validità di questa giustificazione.

Il silenzio dell'influencer virtuale, secondo quanto dichiarato dal Ministero del Turismo in risposta alle domande di Huffpost, non è stato causato da ostacoli o problemi con l'agenzia di comunicazione responsabile della campagna. Piuttosto, è stata definita come "una scelta ponderata" finalizzata a ottimizzare le campagne pubblicitarie sul portale italia.it. Il Ministero ha sottolineato che questa strategia sta dando risultati positivi e che la "Venere Italia 23" tornerà a essere protagonista quando verranno implementate le prossime migliorie alla piattaforma.

L'avvio del fascicolo di indagine da parte della Procura della Corte dei Conti del Lazio rappresenta un nuovo capitolo in questa intrigante vicenda. Il mistero intorno alla scomparsa dell'influencer virtuale continua a sollevare domande e alimentare le congetture, mentre l'opinione pubblica attende con ansia ulteriori sviluppi e spiegazioni da parte delle autorità competenti.

 

Calenda: "Renzi? Mi sono pentito di averlo sostenuto". L'ex ministro intervistato dal Corriere della Sera


L'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha espresso il suo rammarico per aver appoggiato Matteo Renzi nel 2014, quando era presidente del Consiglio. Calenda ha definito Renzi un "politico senza visione e senza scrupoli" che ha fatto "danni enormi al Paese".

Calenda ha spiegato che il suo sostegno a Renzi era motivato dalla speranza di realizzare riforme strutturali e di modernizzare l'Italia, ma che si è reso conto presto che il leader di Italia Viva era interessato solo al potere personale e alla propaganda. "Renzi ha sprecato una grande occasione per cambiare l'Italia. Ha fatto una riforma costituzionale sbagliata, ha creato il reddito di cittadinanza, ha indebolito la scuola e la sanità, ha favorito la nascita del Movimento 5 Stelle e della Lega al governo", ha detto Calenda.

L'ex ministro ha anche criticato l'operato di Renzi durante la pandemia, accusandolo di aver fatto ricatto al governo Conte per ottenere fondi per le sue clientele e di aver provocato una crisi politica in piena emergenza sanitaria ed economica. "Renzi ha dimostrato di essere irresponsabile e inaffidabile. Ha messo a repentaglio la stabilità del Paese e la credibilità dell'Italia in Europa", ha affermato Calenda.

Calenda ha poi parlato del suo progetto politico, Action, che si propone come alternativa al centrodestra e al centrosinistra. Calenda ha sottolineato che Action è un movimento civico e liberale, che punta a rinnovare la classe dirigente e a promuovere lo sviluppo sostenibile, l'innovazione, la meritocrazia e la coesione sociale. "Action vuole essere la voce di chi non si riconosce nei partiti tradizionali, di chi vuole un'Italia più moderna, più competitiva, più solidale", ha concluso Calenda.

Covid, il comunicato sull'obbligo vaccinale della Corte Costituzionale. E' legittimo

 

Covid, Corte Costituzionale: "Legittimo l'obbligo vaccinale per over 50 e specifiche categorie professionali"

La misura, introdotta dal governo Draghi, era stata contestata in diverse sedi giudiziarie.

Ecco il documento



Che succede alla benzina da questo dicembre?

Dalla mezzanotte del 1° dicembre è scattato il dimezzamento dello sconto, a causa dell'aumento delle accise. Il rialzo di 10 centesimi è stato previsto dal governo Meloni: per le casse dello Stato questo si tradurrà in un gettito di 317 milioni di euro in più (solo in un mese).

I prezzi dei carburanti tornano insomma a salire per la prima volta in nove mesi, cioè da quando a marzo il governo Draghi aveva approvato un decreto per tagliare i prezzi e contrastare l'aumento dovuto all'inflazione e alla guerra in Ucraina. Da allora lo sconto era stato prorogato ogni mese fino a novembre. Il 23 novembre scorso, come detto, il governo di Giorgia Meloni ha approvato un nuovo decreto che prevede una riduzione dello sconto a partire da oggi e per un mese.
Nel dettaglio, da oggi le accise sulla benzina salgono da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74 euro al litro, quelle sul gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro.

Questo significa che sulla base dei listini odierni dei carburanti, la benzina in modalità servito passerà da una media di 1,801 euro al litro a 1,923 euro/litro, mentre il gasolio da 1,885 euro volerà a 2,007 euro/litro, sfondando la
"soglia psicologica" dei 2 euro. Per il self, secondo i calcoli del Codacons, i prezzi alla pompa della verde passeranno da una media di 1,650 euro/litro di ieri a 1,772 euro di oggi, il diesel da 1,733 euro/litro a 1,855 euro/litro.

Un pieno di benzina o gasolio costerà 6,1 euro in più, con un aggravio pari a +146,4 euro a famiglia su base annua, considerando due pieni al mese.

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