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Medio Oriente, il generale Camporini: “Ecco cosa dovrebbe fare Israele” [VIDEO]

Il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della Difesa, in esclusiva ai nostri microfoni sulla situazione in Israele.


A margine della presentazione delle liste di Siamo Europei, il partito di Calenda, in vista delle prossime elezioni, il generale Vincenzo Camporini ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni.
Il generale Camporini in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa


Generale Camporini, Calenda punta molto su di Lei alle Europee. La sua carriera è sotto gli occhi di tutti. Peraltro stiamo vivendo un momento estremamente delicato. Vorrei che mi inquadrasse questa fase politica rispetto a ciò che il mondo attende come decisioni.


“Viviamo una fase complicata dove l’uso della forza militare da ipotesi di scuola è diventata pratica quotidiana. Durante la Guerra Fredda c’era la forza veniva utilizzata solo dal punto di vista politica, ora è reale con tutte le conseguenze del caso. Per evitarle bisogna agire sul piano militare e quello della deterrenza. Se io sono forte è difficile che qualcuno venga ad aggredirmi. Se mostro delle debolezze, allora divento una preda“.


L’interrogativo più grosso in queste ultime ore è quando e come Israele deciderà rispondere all’Iran. Da un punto di vista strategico si è fatta un’idea?


“Dal punto di vista strategico Israele dovrebbe stare completamente fermo. Bisogna vedere se politicamente questo è accettabile da parte di Netanyahu. Io sono abbastanza pessimista da questo punto di vista. Le posizioni assunte da Biden sono un buon deterrente per far sì che questo incidente potrebbe essere finito. Se così non fosse, aspettiamo ulteriori eventi traumatici con conseguenze che non sono prevedibili“.


Camporini: “L’evoluzione di queste ultime settimane poteva essere prevista”


Camporini sulla guerra in Israele – Notizie.com – © Ansa


Chi diplomaticamente potrebbe far capire a Netanyahu che non è il caso di reagire?


“Tutti i Paesi amici di Israele dovrebbero dire a Netanyahu che la posizione di Biden è quella occidentale“.





E’ una fase nuova rispetto ai due dell’attacco all’Ucraina e a quello che è accaduto il 7 ottobre?


“Direi di sì, ma è una evoluzione che si poteva prevedere. Il problema è l’instabilità generalizzata in quell’area con un conflitto che dura da decenni per la supremazia regionale tra Iran e Pasi arabi“.


Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani


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L’allarme dell’antiterrorismo: “Le nostre città sono un obiettivo”

Diego Parente, capo dell’antiterrorismo, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ conferma l’allerta per l’Italia e ribadisce la massima attenzione.


L’arresto a Roma di un combattente dell’Isis ha alzato ancora di più il livello di attenzione nel nostro Paese. A confermarlo è il capo dell’antiterrorismo in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera.
L’allarme dell’antiterrorismo sul nostro Paese – Notizie.com – © Ansa


Diego Parente sottolinea che le nostre città sono un obiettivo come gli altri Paesi e per questo motivo dal 7 ottobre l’allerta è massima. Il rischio, stando a quanto riferito dal capo dell’antiterrorismo, riguarda principalmente i possibili rigurgiti antisemiti, ma l’attenzione è rivolta anche a tutti quei giorni che rilanciano testi contro le donne e immaginano sparatorie a scuola. Insomma, una situazione davvero in bilico e che potrebbe degenerare da un momento all’altro.


In Italia massima allerta sul terrorismo


L’attenzione in Italia sul terrorismo resta alta – Notizie.com – © Ansa


Le parole di Parente confermano una certa attenzione in Italia per quanto riguarda il rischio di attentati. Lo scoppio del conflitto in Israele ha portato il nostro Paese ad alzare il livello di allerta. Come? Attraverso una importante e lunga attività di prevenzione per cercare di individuare la possibile presenza di terroristi in Italia.


E’ successo così qualche giorno fa con l’arresto del militante dell’Isis subito dopo il suo arrivo a Fiumicino. L’uomo stava prendendo il treno per Roma ed ora sono in corso tutte le indagini per capire se aveva intenzione di colpire oppure no. Di certo è un episodio che ha fatto alzare ancora l’attenzione.


Il rischio terrorismo in Europa


Le minacce dell’Isis in Europa aumentano – Notizie.com – © Ansa


L’allerta terrorismo è stata alzata in tutta Europa. Le minacce dell’Isis stanno aumentando e per questo motivo i governi non vogliono farsi cogliere impreparati da un possibile attacco. L’attività di prevenzione continuerà senza sosta anche nei prossimi giorni considerando che, almeno fino ad oggi, non si vede assolutamente la luce in fondo al tunnel.


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Atenei, sempre più alta la tensione: la proposta della Moratti

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuta l’esponente di Forza Italia, Letizia Moratti 


Una situazione molto complicata quella che si sta vivendo attualmente negli atenei italiani. Lo sa benissimo Letizia Moratti che, nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa“, ha voluto fare il punto della situazione. Nella stessa ci ha tenuto a precisare che bisogna fare molta attenzione nel distinguere su quali siano le proteste pacifiste e le idee antisemite. Allo stesso tempo, però, precisa che è di fondamentale importanza che i luoghi di studio possano restare uno “strumento di pace“.
La candidata alle europee per Forza Italia, Letizia Moratti (Ansa Foto) Cityrumors.it


Lo ha fatto chiaramente capire l’attuale candidata alle europee per il partito Forza Italia. L’ex sindaco della città di Milano si è soffermata a lungo sulle tensioni che si stanno verificando, appunto, nelle università in merito al conflitto in Medio Oriente tra Israele ed Hamas. Queste sono alcune delle sue parole: “In più di una situazione sono venute a mancare sia la tolleranza che il rispetto della persona. Nessuno può permettersi di arrogarsi il diritto di togliere la parola. Soprattutto in un contesto importante come quello delle Università”. 


Poi ha continuato dicendo: “Nessuno può modificare il pensiero di chi la vive in maniera diversa”. Sempre nell’intervista afferma di schierarsi dalla parte del ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini. Quest’ultima, in più di una occasione, aveva dichiarato che bisogna assolutamente fermare chi tende a sfondare le vetrate e minaccia con qualsiasi tipo di violenza: la stessa che può essere sia di natura fisica che verbale.


Tensione atenei per conflitto Israele, la Moratti: “Bene posizione rettrice Bicocca”




Per la Moratti non ci sono assolutamente dubbi: le università devono considerarsi assolutamente come dei luoghi di dialogo e dei ponti per tutti. Tanto da precisare che moltissime università italiane, nel corso di questi anni, hanno collaborato con atenei di Paesi in cui determinati regimi sono totalmente lontani dai principi democratici.
La candidata alle europee per Forza Italia, Letizia Moratti (Ansa Foto) Cityrumors.it


In conclusione loda il comportamento della Iannantuoni e rivela: “Io penso che la ricerca scientifica, la cultura e l’arte non abbiano nulla a che vedere con le prese di posizioni tra le due parti in conflitto e che l’università non debba entrare in guerra. La rettrice della Bicocca e presidente della Conferenza dei rettori italiani, Giovanna Iannantuoni, ha fatto molto bene a confermare le collaborazioni sia con le università israeliane che con quelle palestinesi“.


 


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Def, Conte-Schlein e caso Bari: gli ultimi aggiornamenti da Montecitorio

In diretta da Montecitorio la giornata politica di oggi: caso Bari, premierato, Conte-Schlein, def e le ultime novità, attraverso il racconto dei protagonisti.
Gli aggiornamenti in diretta da Montecitorio – Notizie.com – © Ansa


Interviste e video a cura della nostra inviata Luigia Luciani


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Terrorismo, la polizia italiana arresta un esponente dell’Isis

Il suo nome è difficilissimo e lunghissimo, Ilkhomi Sayrakhmonzoda di 32 anni, ed ha la stessa nazionalità degli attentatori di Mosca




Si nascondeva e viaggiava da una parte all’altra dell’Europa. Era latitante da anni come terrorista dell’Isis, ricercato e colpito da un mandato internazionale anche, e forse soprattutto, per aver combattuto in Siria. Ebbene, è arrivato questa mattina 8 aprile in Italia, all’aeroporto di Fiumicino. Ed è stato subito riconosciuto, individuato e fermato. Si tratta di un membro attivo dell’Isis di nazionalità tagika e, quello che colpisce, è la stessa dei quattro arrestati in Russia dopo l’attentato che c’è stato al Crocus di Mosca.
Un gruppo di terroristi dell’Isis (X-Notizie.com)


Aveva diversi documenti e tra le diverse false identità con cui era solito muoversi, ne aveva una dell’Ucraina. Il suo nome è difficilissimo e lungo, ed è Ilkhomi Sayrakhmonzoda, il suo vero nome e la sua vera nazionalità è quella del Tagikistan, ed è stato arrestato in aeroporto a Fiumicino Leonardo Da Vinci direttamente dalla Digos e condotto alla Questura di Roma a San Vitale. Su di lui c’è un mandato di arresto internazionale a fini di estradizione “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014. Lo stesso risulta essere un membro attivo dell’Isis”.


“Estrema delicatezza sullo scenario internazionale”


L’arresto del terrorista dell’Isis fermato a Fiumicino (Ansa Notizie.com)


L’operazione di che ha portato all’arresto del teminile terrorista tagiko, svolta dalla Digos capitolina insieme al coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione e il contributo della polizia di frontiera di Fiumicino, si inquadra – si legge in una nota diffusa dalla Questura di Roma – in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio poste in essere dalla Polizia di Stato e dalla Digos di Roma in particolare, anche in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.


 


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Guerra Israele, pronto attacco a Rafah: Netanyahu svela la data

Guerra Israele, pronto l’attacco in quel di Rafah: il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha rivelato anche la data 


Continua il conflitto in Israele, oramai arrivato al giorno numero 186. Le operazioni militari da parte dell’esercito non tendono assolutamente a finite. Non solo: l’operazione in quel di Rafah andrà avanti senza sosta. Non è affatto un mistero che la città, situata a Sud della Striscia di Gaza, sia entrata nel mirino dello Stato Ebraico. Le novità non sono affatto finite qui visto che, tramite un filmato, il premier del Paese Benjamin Netanyahu ha rivelato anche la data del possibile attacco dei militari israeliani.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa Foto) Notizie.com


Allo stesso tempo ha precisato che non ci può assolutamente essere una vittoria su Hamas senza che si effettui questo tipo di operazione nella città meridionale. Queste sono state le parole di Netanyahu nel video: “Stiamo lavorando costantemente per raggiungere i nostri obiettivi prefissati. In primis per il rilascio di tutti i nostri ostaggi e la vittoria completa nel territorio di Hamas. Questo tipo di vittoria richiede l’ingresso a Rafah ed anche l’eliminazione dei battaglioni terroristici presenti”.


In ogni modo lo stesso premier israeliano ha confermato di aver ricevuto importanti aggiornamenti in merito al negoziato al Cairo. Il consiglio si svolgerà verso le ore 19. Una riunione che, a quanto pare, è stata anticipata in merito alle trattative sugli ostaggi.


Guerra Israele, pronto attacco a Rafah: Netanyahu afferma che c’è una data




Nella giornata di ieri il ministro della Difesa Yoay Gallant aveva annunciato che le truppe israeliane si erano ritirare dal sud di Gaza in merito ad una possibile operazione nella città di Rafah. Nel frattempo Israele ha ritirato tutte le truppe di terra dal sud di Gaza, tranne la Brigata Nahal, che rimane nel centro della Striscia.
Guerra Israele (Ansa Foto) Notizie.com


Il Capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi ha dichiarato in una conferenza stampa che l’operazione militare contro Hamas è lontana dall’essere conclusa. Nel frattempo il ministro per la Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben-Gvir ha dichiarato che se Netanyahu non dovesse raggiungere i propri obiettivi nella guerra contro Hamas e, di conseguenza, senza portare avanti l’operazione militare rischierebbe seriamente di perdere l’incarico.



Netanyahu confirms Israel will move forward with the Rafah ‘operation’ or land grab after withdrawal from Khan Younis. The move comes after pressure from Ben Givir and other ‘pro-settler’ parties as part of his government coalition threatened to begin the process of removing him… pic.twitter.com/Iva1kRRt51


— Deep Barot (@deepbarot) April 9, 2024





Queste sono state alcune delle sue parole con un tweet: “Se il primo ministro decidesse di porre fine alla guerra senza un attacco esteso a Rafah per sconfiggere Hamas, non avrà il mandato per continuare a servire come primo ministro”.


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Filma gonna di una liceale sulle scale mobili: arrestato poliziotto

Mentre una ragazza salive sulle scale mobili, un poliziotto ha deciso di registrare un filmato intimo inquadrando sotto la sua gonna


I poliziotti hanno il compito di rappresentare la legge, difendendone i valori e garantendone l’applicazione. Un lavoro arduo, duro, ma necessario per la tutela del singolo cittadino e di tutta la società. Un mestiere che, oltre al regolare svolgimento della propria mansione, prevede anche che chi lo svolge si presenti come esempio per gli altri. La polizia ha il dovere di mettersi in mostra come modello per gli altri, come riferimento da seguire per gli abitanti se voglio comportarsi nel modo corretto e previsto dalle leggi nazionali. Non è quindi permesso compiere un errore – di una certa gravità, ovviamente -, non è concesso lasciarsi andare a comportamenti che coincidano con l’abuso del proprio potere.
Un poliziotto al telefono – Notizie.com


Non sempre però questo è garantito. L’imperfezione dell’essere umano talvolta spinge anche loro a commettere degli sbagli. Quando, però, questi superano dei limiti invalicabili chiudere un occhio non è possibile e punirlo, per l’appunto a norma di legge, è l’unica strada perseguibile. In Italia è una situazione che spesso abbiamo affrontato, ma il nostro non è l’unico Paese in cui l’irrazionalità prende il dominio anche nella testa di chi indossa una divisa. Quanto accaduto lo scorso 14 marzo in Giappone – Nazione nota per la sua dedizione alle regole – è un esempio perfetto di quanto accennato.


La registrazione intima




Ci troviamo a Kyoto, città conosciuta in tutto il mondo per il celebre trattato sull’ambiente. Qui qualche giorno fa una pattuglia è intervenuto per arrestare un proprio collega quarantatreenne. Questo è stato accusato di aver filmato sotto la gonna di una liceale che si trovava sulle scale mobili della stazione Yoshikawa Minami, sulla linea JR Musashino. Mosso da un desiderio sessuale decisamente eccessivo Keita Nonaka, un sergente della stazione di polizia di Kasukabe, ha preso il suo cellulare non appena è passata la ragazza e ha registrato tutto ciò che di più intimo riusciva a intravedere.
Una donna attende il treno alla stazione – Notizie.com


A osservare dall’esterno la spiacevole scena è stato un passante che, resosi conto della gravità del fatto, ha subito chiamato le forze dell’ordine. Immediato è stato il loro intervento. Questi hanno messo le manette ai polsi di Nonaka e l’hanno portato in carcere. A incastrarlo, prima ancora che potesse confermare i suoi crimini – ammessi tutti nell’interrogatorio delle ore seguenti – sono state le prove sul suo smartphone. Visto l’arrivo dei colleghi, lo ha gettato non lontano da dove si trovava. Questo è stato rinvenuto setacciato dalle autorità che hanno trovato così la conferma di quanto denunciato.


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Cane scappa al padrone durante una passeggiata e morde 4 persone

Il padrone perde il controllo del cane che, dopo essere riuscito a fuggire, si fionda sulle persone intorno a lui


Il cane è il migliore amico dell’uomo, un animale fedele, sul quale si può – quasi – sempre contare e che per ogni famiglia diventa un vero e proprio membro. Quasi fosse un parente. Anche questo, però, necessita di controlli accurati, di un’attenzione particolare che sia in linea con le norme di ogni nazione. Il guinzaglio è sempre necessario, la museruola in alcune occasioni, oltre a tutta la prassi burocratica necessaria nel momento in cui si decide di aprirgli le porte della propria casa. Concetti fondamentali per la convivenza in società, ma che purtroppo spesso vengono trascurati e a farne le spese è lo stesso animale e chi ci sta intorno.
Un pitbull bianco e nero – Notizie.com


Non di rado sentiamo casi di cani che aggrediscono persone o altri elementi della propria specie. Fino a quando questi sono randagi l’unico modo in cui evitarlo è avere un alto livello di attenzione e non sempre basta. Se, però, sono appartenenti a un proprietario, la responsabilità è dello stesso che, noncurante, gli ha concesso una libertà eccessiva, oltre la legge. Una situazione analoga a quanto successo di recente in Giappone, quando la polizia si è trovata costretta a intervenire per fermare la furia di un cane fuggito dal controllo della propria padrona.


L’aggressione




L’episodio risale alla scorsa domenica, presso la città di Tochigi. Un uomo stava serenamente passeggiando con il suo cane, quando all’improvviso questo si è innervosito ed è riuscito a liberarsi dalla stretta del guinzaglio. Dopo esser scappato, ha prima morso alla mano sinistra di una ragazza venticinquenne che aveva tentato di bloccarlo per evitare che se la prendesse con il proprio cane. Poi si è fiondato con tutta la sua rabbia contro altri presenti. Oltre alla donna, le altre vittime sono tre uomini, con un’età compresa tra i 35 e i 50 anni, che nulla hanno potuto quando l’animale gli si è lanciato addosso.
Un pitbull al parco – Notizie.com


Fondamentale in questo caso è stato l’intervento delle forze dell’ordine lì vicine. Il fuggitivo è stato immediatamente catturato e solo dopo pochi minuti è arrivato anche il padrone che ha spiegato loro di non essere riuscito a trattenerlo. Nelle prossime ore sarà decretata sia la sorte del cane, sia quella dell’uomo che rischia di essere denunciato dalle persone vittime dell’attacco dell’animale. A quel punto starà al giudice decretare la pena in cui incapperà, qualora dovesse essere costretto a presentarsi davanti al tribunale. Quel che è certo è che la lezione è stata imparata e difficilmente lo rivedremo disattento mentre passeggia con il suo ‘amico’ a quattro zampe.


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Cacicchi e capibastone, l’appello all’intesa di Bonelli (AVS) e Ciani (Pd) – VIDEO –

Cacicchi e capibastone: dopo l’attacco di Conte a Schlein, è tempo di disperati tentativi alla ricerca di un’intesa. Le parole di Angelo Bonelli (AVS), e Paolo Ciani (Pd)


E così fu che il campo largo si restrinse, ancora una volta. Almeno per questa porzione di strada che ci separa dalle europee di giugno.
Angelo Bonelli (Ansa Foto) Notizie.com


L’attacco di Giuseppe Conte ad Elly Schlein di restare fedele al suo impegno di “fare fuori” dal Partito Democratico “cacicchi e capibastone”, ha portato allo strappo di Bari. Il presidente del Movimento 5 Stelle infatti, in seguito alla nuova inchiesta sulla compravendita di voti, decide di rinunciare alle primarie con il Pd. Stessa scelta  anche in Piemonte con la  corsa in solitaria di  Sarah Disabato. E lasciando la ‘prescelta’ dei Dem Gianna Pentenero al suo destino. Così, a meno di qualche altra sorpresa dell’ultim’ora, il presidente uscente del Piemonte Alberto Cirio dovrà vedersela con entrambe le candidate. E da queste “divisioni del centrosinistra”, osserva il deputato di FI Alessandro Cattaneo “il centrodestra non può che uscirne avvantaggiato”. Con la  destra che  ‘gongola’, ci hanno provato il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il Dem Andrea Orlando  a proporre ai due candidati baresi, Michele Laforgia e Vito Leccese, di trovare “una terza soluzione”.


Cacicchi e capibastone, l’appello all’intesa di Bonelli (AVS) e Ciani (Pd) – VIDEO –







 


Laforgia, sostenuto da SI, M5s e Italia Viva si è però mostrato piuttosto  tranchant: “Un terzo nome temo che non esista”. “Cosa sta succedendo? – ha tagliato corto invece il candidato del Pd Vito Leccese – Che qualcuno sta usando la città di Bari per il proprio tornaconto elettorale”. Questa mattina, il risveglio dalle parti di Montecitorio è stato lento, assonnato e accaldato. Il sole di aprile sembra quello di un afoso luglio e i politici rientravano con calma verso il Parlamento. Gli impegni di deputati e senatori nei rispettivi territori aumentano. Le elezioni, amministrative ed europee, sono sempre più vicine: meglio coltivare il proprio bacino di appartenenza e assicurare voti a quei partiti,  che gli hanno consentito di sedere su scranni fortunati e ben pagati. Ma tornando a dama, chi sono nel Pd i cacicchi e i capibastone? Come si esce, se si esce, dal problema delle correnti interne al partito. E ultimo, ma non ultimo, come si supera il corto circuito di Bari? Il campo largo, potrebbe tornare ad essere tale? Lo abbiamo chiesto a Paolo Ciani del Pd e ad Angelo Bonelli, deputato AVS.





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Par condicio, Conte attacca Meloni: “Non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo”

“Il principio del pluralismo dell’informazione è uno dei capisaldi della democrazia, per questo i tentativi di Giorgia Meloni e dei suoi sodali di calpestarlo suona allarmante”. Lo scrive su X il presidente del M5S, Giuseppe Conte


I venti europei soffiano forte. E l‘ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha capito perfettamente come condurre la campagna elettorale in vista del voto di giugno. Il caso Bari gli ha dato il là per picconare la presunta alleata di coalizione Elly Schlein, al punto tale che ci si chiede orami: ma il campo largo esiste ancora, al di là della Puglia o del Piemonte?  Ma il leader del Movimento 5 Stelle, non dimentica di essere comunque all’opposizione e mette nel mirino il centrodestra che governa il Paese. Oggi infatti dai suoi profili social, l’attacco sferrato colpisce Giorgia Meloni. “Il principio del pluralismo dell’informazione è uno dei capisaldi della democrazia, per questo i tentativi di Giorgia Meloni e dei suoi sodali di calpestarlo suona allarmante. Domani andrà al voto in commissione di Vigilanza Rai la delibera sull’applicazione della par condicio in vista delle prossime europee e non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo. È grave il tentativo della maggioranza di voler modificare la delibera per spianarsi la strada e garantire al governo di poter intervenire sulla tv pubblica camuffando gli spazi come ‘comunicazioni istituzionali’. Allo stesso modo non è accettabile la possibilità di trasformare la Rai in un megafono dei comizi in diretta di Giorgia Meloni, come peraltro già avvenuto in occasione delle elezioni comunali di Catania, senza le limitazioni della par condicio”.


Conte a Meloni, “Non possiamo permettere l’occupazione degli spazi televisivi della Rai da parte del Governo”


Giuseppe Conte attacca duramente il governo Meloni – Notizie.com – © Ansa


“Tutto questo avviene in un momento in cui a livello europeo il Media Freedom Act ci impone di voltare pagina superando l’attuale regolamentazione e recuperando la più autentica vocazione del servizio pubblico– prosegue Conte su X– Altri segnali della gravità della situazione non mancano: proprio in queste settimane un parlamentare della maggioranza Meloni, che già detiene diverse testate giornalistiche, sta cercando di acquisire a trattativa privata – da parte della principale azienda partecipata dallo Stato: l’Eni – la seconda agenzia di stampa nazionale, l’Agi. Sia chiaro: il Movimento 5 Stelle non consentirà un simile scempio della libertà di informazione e della stampa. Faremo di tutto, dentro e fuori la commissione di Vigilanza, per impedire al Governo e alla maggioranza di mettere in atto questo atto di insensibile arroganza”.


Conte contro Schlein, “Finirà trasformata dal Pd?”. E arriva la replica di Bonaccini


Le distanze tra Pd e M5s restano ampie – Notizie.com – © Ansa


 


E nel frattempo a che temperatura  è il borsino dei rapporti Conte- Schlein, proprio per tornare al tema delle alleanze? Restando sempre a Giuseppe Conte, stamane in un’intervista al Corriere della Sera, il messaggio dell’ex capo del governo italiano si era così espresso: “Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”. Messaggio chiaro, diretto, netto. Conte aveva anche ricordato che “se abbiamo fatto saltare le primarie del campo progressista dopo le inchieste e’ perche’ per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalita’ e’ un patrimonio non negoziabile”. Per il leader M5s, infine, “le sorti dell’area del campo progressista non dipendono solo da noi, ma anche da quel che vorra’ fare Schlein. Vuole perseguire gli impegni presi con la comunita’ che l’ha investita segretaria, per trasformare il Pd? O finira’ trasformata dal Pd?”.


A Conte prova a replicare il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini, interpellato oggi a margine dell’assemblea di Confcooperative Emilia-Romagna a Bologna: “Ogni tanto c’è un po’ di imprevedibilità, vorrei che ogni protesto non fosse utile a dividerci. È vero che ci sono le elezioni europee e alle europee si vota col proporzionale, però anche in Europa è inutile girarci intorno: il giorno dopo il voto, bisogna fare un’alleanza che, ad esempio, eviti che la destra nazionalista ed estrema, che ha lavorato per demolire l’Europa, possa persino guidare l’Ue”. Prova a rilanciare quindi il presidente dem: “Bisognerebbe rimettere al centro proposte e programmi e su questo cercare di fare le alleanze giuste. Ci sono tante cose che ci uniscono, in generale: e parlo di tutti quelli che oggi sono alternativi alla destra, a questa destra di Meloni e di Salvini. Il Pd deve tenere comunque la schiena dritta e la testa alta”.


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Bertolaso: “A L’Aquila ho vinto la mia sfida”

In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Bertolaso ritorna sul terremoto dell’Aquila del 2009 e ammette di aver vinto la sua sfida. Ecco di cosa si tratta.


Sono ormai trascorsi 15 anni da quel terribile 6 aprile 2009. Una giornata che l’Abruzzo e L’Aquila non dimenticheranno mai. Un terremoto forte e che ha provocato la morte di 309 persone. Tra i primi ad arrivare in città Guido Bertolaso, che ai tempi era capo della Protezione Civile.
Bertolaso rivive il terremoto dell’Aquila – Notizie.com – © Ansa


Ed è proprio lui in un’intervista al Corriere della Sera a rivivere quei momenti e ad ammettere di avere vinto una sfida molto importante: ossia quella di evitare lo spopolamento della città. Per farlo ha deciso di puntare tutto sulle scuole. Una scommessa che ha avuto successo considerando che il numero degli abitanti non è assolutamente crollato. A differenza, invece, di quanto successo in altre situazioni simili.


Bertolaso e il ricordo del 2009


Bertolaso ricorda cosa è successo nel 2009 – Notizie.com – © Ansa


L’intervista è anche l’occasione per Bertolaso di ricordare anche quanto successo nel 2009. “Arriva all’alba – svela l’ex capo della Protezione Civile – vidi parecchi danni, ma anche vigili del fuoco e le autorità locali al lavoro per organizzare i soccorsi“.


Bertolaso ripercorre anche le sue scelte da commissario straordinario. La priorità era quella di dare un letto agli sfollati. Poi, come detto in precedenza, si è pensato anche al futuro cercando di evitare lo spopolamento. Una sfida vinta considerando quanto successo negli anni futuri.


“Porto L’Aquila nel cuore”


Bertolaso e il suo rapporto con la città dell’Aquila – Notizie.com – © Ansa


Un’esperienza che ha sicuramente segnato Bertolaso. Al quotidiano nazionale l’ex capo della Protezione Civile svela di ritornare molto spesso a L’Aquila sia per respirare l’aria della ripartenza, ma anche per ricordare quei momenti drammatici molto difficili da dimenticare. “Porto nel cuore la città“, l’ammissione dell’assessore al Welfare in Lombardia.


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Il Pd prova a rialzare la testa e si impone un “codice di autoregolamentazione”

Lo ha proposto e lo sta mettendo a punto il Commissario Dem per la Campania Misiani e avvisa: “Si può anche estendere”


Il Partito Democratico prova la svolta. L’ennesima, si direbbe, visto che almeno una volta ogni mese si tenta un guizzo per provare a rimettersi in cammino nel modo migliore. I guai e i dubbi che alcuni esponenti dei Dem stanno avendo con la giustizia impongono delle scelte e delle situazioni in cui bisogna agire, soprattutto avendo all’orizzonte le elezioni europee e le comunali, in alcuni casi anche le regionali. E così, per fare pulizia e per essere chiari, il Pd si impone un “codice di autoregolamentazione” per i candidati. A proporlo e già a metterlo a punto è il Commissario del Pd per la Campania, Antonio Misiani, insieme ai segretari provinciali Dem.
Caso Bari, il comizio di Elly Schlein: “Confermo a Leccese la fiducia e il supporto del Pd” (Ansa Notizie.com)


Un codice che impone delle regole per chi vuole candidarsi. E il 9 aprile verrà presentato per la prima volta in una riunione del partito regionale. Per il momento è solo per la Campania, ma si può estendere a tutte le regioni, e ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Ma non solo. Ben venga il codice o quello che sarà, ma forse era il caso di inserirlo prima una cosa del genere, non certo a pochi metri dall’elezioni e soprattutto avendo alle spalle situazioni giudiziarie tutto da chiarire ma che ci sono e che non sono una bella presentazione. “Queste regole rigide che intendiamo applicare ora in Campania a tutti i candidati delle prossime amministrative e che in parte erano già state sperimentate per le comunali a Napoli, potranno essere estese in ogni luogo dove potrebbe rendersi necessario”, le parole di Misiani


Nella bozza spunta il certificato pena per i candidati




Misiani (sinistra) esponente e dirigente del Pd, commissario per la Campania (Ansa Notizie.com)




E’ ancora tutto da preparare e stilare, ma nella bozza del ‘Codice di autoregolamentazione‘ ci sono varie richieste che si chiederanno al candidato che si presenta con il Pd che siano Europee, regionali e comunali. Tra queste, quello più importante è il certificato penale. E il partito regionale, in questo caso quello campano, dovrà acquisire ovviamente prima del termine della presentazione delle liste, non solo il curriculum, ma anche il casellario giudiziario e il certificato penale dei candidati “al fine di istruire adeguatamente l’approvazione delle liste secondo le modalità statutarie“.



Secondo quanto si apprende, l’applicazione in Campania di questo ‘Codice’ verrà affidata dal Pd al magistrato Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia. E non poteva essere in altro modo visto tutto quello che sta succedendo nelle varie città e Regioni dove alcuni esponenti del Pd hanno commesso più di qualche errore.




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Guardie francesi a sorveglianza di Buckingham Palace: il motivo

La sorveglianza di Buckingham Palace sarà presieduta per la prima volta nella sua storia dalla guardia francese


Pensando a Buckingham Palace – residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito – non ci possono non venire in mente i membri della Guardia Reale. Questi soldati altissimi, immobili e con una divisa divenuta ormai simbolo di tutto il paese. La loro capacità nello stare fermi è una delle doti maggiormente ammirate dai visitatori che, allo stesso tempo, non vedono però l’ora di assistere allo spettacolare cambio della guardia. Una marcia ritmata, perfetta, verrebbe da dire robotica. Un’esibizione attesa con ansia dai presenti che si affollano davanti ai cancelli del palazzo. Uno spettacolo che, però, nella giornata di oggi avrà una particolarità.
Cambio della Guardia Reale a Buckingham Palace (Ansa Foto) – Notizie.com


Chiunque si trovi nei pressi della residenza di Carlo III, infatti, noterà che a presidiarla non saranno i soliti gendarmi, ma altri. Con colori e simboli diversi, questi appartengono Garde républicaine, polizia semimilitare francese. Anche questi sfileranno, insieme ai loro colleghi scozzesi, mentre una banda militare britannica li accompagnerà suonando gli inni nazionali di entrambi i paesi. Un numero diverso, forse anche più suggestivo proprio perché rappresenta un unicum nella storia. Si tratterà chiaramente di una presenza scenografica, simbolica, non concreta. Il controllo e la sicurezza del re sarà, infatti, riservata a quelle inglesi.


Il motivo




Ma qual è la ragione di questo cambiamento? Da dove nasce questa decisione? Le domande sono logiche e trovano la loro risposta nell’amicizia che da 120 anni lega l’Inghilterra e la Francia. “Sono estremamente orgoglioso di essere stato invitato a condividere questo momento con i nostri amici britannici” ha ammesso Guillaume Dewilde, comandante della quarta compagnia del secondo reggimento di fanteria. Sarà lui a guidare il cambio di guardia, in segno di fratellanza tra le due terre: “Siamo come fratelli. Celebrare questo momento insieme è un simbolo della forza del rapporto tra i nostri due Paesi“.
Garde républicaine (Ansa Foto) – Notizie.com


Uno spettacolo analogo, ovviamente, avverrà anche sul territorio francese. Qui i soldati britannici completeranno un programma simile sotto l’occhio vigile di Emmanuel Macron. Daranno il cambio ai colleghi presso il palazzo lavorativo del Presidente della Repubblica. E anche in questo caso si trattare di una prima volta storica. L’Eliseo non è mai stato, infatti, sorvegliato da una guardia straniera in tutta la sua storia. Si completerà così la celebrazione di un’alleanza che lega le due nazioni da più di un secolo, nel segno della pace e di un durevole rispetto reciproco. Sarà anche l’occasione, per chi sperava di godersi  un ‘semplice’ cambio di guardia, di assistere invece a un evento storico e mai visto prima su questi due territori.


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Altro show di van der Poel: è dominio alla Parigi-Roubaix

Mathieu van der Poel si conferma il più forte al mondo. Il campione del mondo domina la Parigi-Roubaix e porta a casa il secondo successo consecutivo.


Per la prima volta in carriera van der Poel riesce a fare l’accoppiata formata del Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Dopo il successo settimana scorsa in Belgio, il campione del mondo si ripete in Francia al termine di una corsa dominata.
Van der Poel domina la Parigi-Roubaix – Notizie.com – © Lapresse


Un successo che consente a van der Poel di salire a quota due nell’albo d’oro di una delle classiche più amate dagli appassionati e siamo certi che l’olandese non ha nessuna intenzione di fermarsi qui e il prossimo anno proverà il tris.


Van der Poel domina la Parigi-Roubaix


Van der Poel vince la solitaria la Roubaix – Notizie.com – © Lapresse


Possiamo parlare di dominio di van der Poel. L’olandese, grande favorito alla vigilia, sin da subito ha messo in chiaro le cose con i diretti rivali: è lui il campione in carica e da parte sua non c’è nessuna intenzione di lasciare il numero uno. Il campione del mondo, così, decide di fare una selezione nella prima parte di gara per evitare rischi e poi intorno ai -60 km rompe gli indugi e da quel momento è una gara solitaria fino al traguardo di Roubaix.


Nessuno è stato in grado di tenere il suo ritmo e gli altri si sono andati a giocare il podio. Secondo posto per il compagno di squadra di van der Poel Philipsen, bravo ad avere la meglio sull’altro grande favorito Pedersen in volata.


Tanta paura e nessuna gioia per gli italiani


Viviani lascia la Roubaix in ambulanza – Notizie.com – © Lapresse


Dopo il secondo posto di Mozzato al Fiandre, c’erano tante aspettative per gli italiani. I nostri ciclisti, però, non sono mai riusciti realmente a mettersi in mostra in questa corsa. L’unica cosa da segnalare per gli azzurri è la brutta caduta nella prima parte che ha tolto fuori dai giochi subito Viviani, Milan e Bettiol. Solo quest’ultimo è riuscito a proseguire la Parigi-Roubaix, ma ormai era molto complicato rientrare nei giochi. Per Jonathan il ritiro è avvenuto dopo pochi chilometri dalla ripartenza mentre Viviani è stato costretto ad abbandonare la gara in ambulanza. Le sue condizioni, comunque, non preoccupano.


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Premierato, Casellati non ha dubbi: “Questo provvedimento ha un obiettivo”

Il ministro Casellati in un’intervista a ‘Il Giornale’ ritorna sul premierato e lancia un chiaro messaggio alle opposizioni: “Ecco l’obiettivo del provvedimento”.


Il premierato da qualche giorno è ritornato al centro del dibattito politico. Il governo nelle prossime settimane potrebbe accelerare sulla riforma per arrivare al via libera del Parlamento nel giro di poco tempo. E il ministro Casellati in un’intervista a Il Giornale spiega l’importanza di questa norma per il nostro Paese.
Il ministro Casellati si sofferma sul premierato – Notizie.com – © Ansa


La titolare delle Riforme ricorda come negli ultimi 13 anni l’Italia ha avuto otto premier e, quindi, l’obiettivo della riforma è quello di stabilizzare il Paese e provare a risolvere il problema dell’astensionismo. Naturalmente la strada è molto lunga per capire quali saranno gli effetti del provvedimento. Ma il governo ha chiare le idee e per questo motivo non pensa ad un passo indietro sul provvedimento nonostante le continue proteste da parte dell’opposizione.


Il messaggio della Casellati alle opposizioni


Il messaggio della Casellati alle opposizioni – Notizie.com – © Ansa


Il ministro Casellati in questa intervista lancia un chiaro messaggio alle opposizioni: “Loro hanno sempre messo muri, ma in questo caso trovo incoerente la posizione. Hanno sempre insistito perché abbandonassimo il presidenzialismo ed ora lo stanno rimpiangendo. In più loro hanno criticato una diminuzione del potere del Colle per poi proporre un tipo di politica alla tedesca“.


Insomma, il messaggio che è chiaro: il governo non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro sul premierato nonostante la posizione differente delle opposizioni.


La Casellati e la legge elettorale


Casellati e il tema della legge elettorale – Notizie.com – © Ansa


Per il ministro anche un breve commento sulla legge elettorale: “In questo momento è davvero prematuro parlare di questo provvedimento. Sto studiando la migliore norma per il nuovo assetto istituzionale“. Allo stesso tempo la Casellati ha garantito che dialogherà con tutti, anche le opposizioni per trovare la giusta soluzione ad una vicenda destinata ancora una volta a far molto discutere in politica.


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DIRETTA Israele, c’è tensione per la risposta dell’Iran

DIRETTA Israele, tutti gli aggiornamenti in tempo reale in merito a quello che si sta verificando nel Paese del Medio Oriente e non, oramai arrivato al giorno numero 184 di conflitto
Una casa bombardata a Gaza dall’esercito israeliano (Ansa Notizie.com)


184mo giorno di conflitto in Israele. Segui con noi tutti gli aggiornamenti, in tempo reale, in merito a quello che si sta verificando nel Paese del Medio Oriente e non.


DIRETTA Israele, tutte le news in tempo reale


La gente che protesta contro Netanyahu (Ansa Notizie.com)


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Mr Bean mette in vendita la sua auto (con solo 6mila km): costa un milione di euro

Volete salire a bordo dell’auto di Mr Bean? L’attore Rowan Atkinson ha messo in vendita la sua nuova auto appena usata


Quanti sono cresciuti ridendo dietro le avventure – e soprattutto sventure – di Mr. Bean? Quanti si ricordano di quella macchina verde con le strisce verticali nere, così tanto fedele all’amatissimo personaggio? Ecco, potete dimenticarvela. Sì, perché nella vita reale Rowan Atkinson – il celebre attore che veste i suoi panni – è un vero e proprio appassionato di auto di lusso. Spesso in Inghilterra si sente parlare del suo sfrecciare a bordo di questi gioielli, come nel 2011 quando però la sua corsa terminò con un incidente. Quella volta si trovava su una meravigliosa McLaren F1, rivenduta poco dopo – con 43.000 km percorsi – per l’esorbitante cifra di 9,3 milioni.
Rowan Atkinson durante una cerimonia (Ansa Foto) – Notizie.com


Atkinson, infatti, non solo ama acquistare queste vetture speciali, ma spesso dopo averle utilizzate tende a rivenderle al miglior offerente. Quello della McLaren F1 non è un caso isolato. Di recente, secondo quanto scrivono i media britannici, avrebbe messo in vendita una Lexus LFA esclusiva. Acquistata nel 2022, si trattava due anni fa di un’edizione limitata in Giappone che non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire. A distanza di poco tempo, e con soli 6 chilometri percorsi, ha deciso, però, di puntare verso altri obiettivi, motivo per cui è a caccia di un potenziale acquirente.


Le caratteristiche dell’auto




L’auto in questione ha caratteristiche a dir poco uniche. Pseudo-sportiva, può essere guidata tanto in città, quanto su pista. I suoi esterni bianchi la rendono elegantissima, mentre all’interno si alternano il rosso e il blu per una combinazione di colori assolutamente particolare. I materiali delle componenti sono eccezionali: tessuto e carrello in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP), valvola e silenziatore in titanio, freni in ceramica. Il motore Yamaha gli permette di vantare una potenza di 553 CV, garantendo massime prestazioni con una vettura dal peso minimo, ridotto anche dall’utilizzo di alluminio, magnesio e titanio per tutte le leghe.
Lexus LFA (Ansa Foto) – Notizie.com


Lanciato in velocità questo gioiello arriva a un minimo di 9.000 giri in soli 0,6 secondi, raggiungendo da 0 a 100 chilometri orari in 3,6. A dir poco impressionante. Numeri che ricordando quelli delle macchine di Formula 1, richiamate anche dal suono del motore. La Lexus, infatti, grazie al già citato scarico in titanio ha potuto replicare il suono dei motori della Formula 1. Un mezzo dalle incredibili eccezionalità che, proprio per questo, possiede un prezzo fuori dal normale. Stando a quanto riportano le agenzie, la cifra richiesta ad Atkinson è di 1.019.950 euro. Tutt’altro che abbordabile.


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Incidente stradale per Gianni Petrucci e la moglie, il presidente è grave

Il numero uno del basket italiano ed ex presidente del Coni sarebbe finito in una scarpata mentre andava a Valmontone dove ha casa


Preoccupazione e timori. Il presidente della Federbasket Gianni Petrucci insieme alla moglie sono rimasti vittima di un incidente stradale nelle vicinanze di Roma. Non si conoscono ancora le dinamiche di quello che è successo, ma le sue condizioni sarebbero molto serie. Gianni Petrucci, presidente del basket italiano ed ex presidente del Coni, ha 79 anni, e con la sua macchina sarebbe andato a finire con la macchina in una scarpata mentre si stava recando a Valmontone dove ha una casa e dove spesso va nel week-end.
Il presidente del basket Gianni Petrucci (Ansa Notizie.com)


Il presidente è stato immediatamente soccorso e subito trasportato all’ospedale San Camillo di Roma, dove lo starebbero sottoponendo a una serie di esami. La moglie, è ricoverata all’ospedale di Tor Vergata: per lei solo contusioni.


IN AGGIORNAMENTO


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Un terremoto nella Grande Mela, il giorno della paura

Sono stati fatti Controlli alle infrastrutture e alla rete metropolitana, in più sono stati bloccati gli aeroporti


Momenti di paura a New York. Un terremoto registrato in una delle città più importanti del mondo. Una scossa di magnitudo 4.8, non proprio così piccola, è stata avvertita nella Grande Mela, anche se prima di arrivare nella città dei grattacieli il sisma aveva colpito alcuni stati che sono sulla costa orientale, ovvero quello di New York, del Connecticut, del New Jersey, della Pennsylvania fino anche nel Delaware. Secondo alcuni scienziati e tecnici, l’epicentro è stato individuato nell’area di Lebanon, in New Jersey.
Il terremoto a New York con la terra che trema e la gente ha avuto paura (Ansa Notizie.com)


“Il mio team sta valutanto eventuali danni“, ha spiegato il Governatore dello Stato di New York. Anche il primo cittadino di New York Eric Adams non ha segnalato alcun danno nella città della Grande Mela. Ad essere informato costantemente anche il presidente Biden tanto che il suo staff sta controllando la situazione relativa al sisma. La Casa Bianca ha parlato con Phil Murphy, il governatore del New Jersey tanto che quest’ultimo ha spiegato che “il presidente ha detto che la sua amministrazione è in contatto con le autorità statali e locali”.


E’ stato avvertito anche all’Onu che ha interrotto il Consiglio di Sicurezza


Il terremoto a New York segnalato in diverse parti della città (Ansa Notizie.com)


Il terremoto ha perfino causato una piccola interruzione della riunione del Consiglio di Sicurezza, dove si stava parlando dell’ormai dannosa situazione che c’è in questo momento a Gaza. La Cnn ha fatto vedere video mostra come l’interno del Palazzo di Vetro ha tremato mentre il presidente di Save the Children Usa, Janti Soeripito, stava parlando ai membri del Consiglio che si guardano intorno percependo la scossa sismica.


Il terremoto ha portato anche delle conseguenze sul traffico aereo, considerato che ci sono stati alcuni ritardi per i voli che interessano gli aeroporti di New York (in particolare JFK), Philadelphia, Baltimore e Newark. Le scuole pubbliche a New York sono rimaste aperte, come hanno reso noto le autorità scolastiche su X, precisando che “non c’è bisogno che i genitori vadano a scuola” a riprendere i figli.


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Puglia, fine del campo largo, Pagano (Pd) a Notizie.com: “Decisione sbagliata del M5S. Andiamo avanti col nostro candidato”

Dopo la fine del campo largo del centrosinistra a Bari, il Pd è pronto per la campagna elettorale del suo candidato sindaco Vito Leccese.


Il terremoto giudiziario in Puglia che vede indagata l’assessora regionale Dem Anita Maurodinoia, che si è dimessa dopo l’accusa di corruzione elettorale, ha accelerato il processo della scelta del candidato sindaco. Il Movimento 5 Stelle infatti ha messo un punto al campo largo perché secondo Giuseppe Conte non ci sono più le condizioni per correre insieme.
Puglia, fine del campo largo, Pagano (Pd) a Notizie.com: “Decisione sbagliata del M5S. Andiamo avanti col nostro candidato” (Ansa Foto) – notizie.com


L’indagine della Procura ordinaria , che ha portato all’arresto ai domiciliari anche il marito di Maurodinoia, Sandro Cataldo, referente del Movimento politico Sud al centro e il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, ha convinto i grillini a non fare più le primarie del centrosinistra per scegliere un unico candidato sindaco.


Ubaldo (Pd) a Notizie.com: “A Bari comincia la nostra campagna elettorale”




“Ieri sera con Elly Schlein, con un’iniziativa in piazza Umberto a Bari, abbiamo presentato il nostro candidato sindaco, Vito Leccese, che prima era alle primarie e ora è ufficialmente candidato. Comincia la nostra campagna elettorale”. Così, ai microfoni di Notizie.com, il deputato Pd pugliese Ubaldo Pagano.


L’assessore Maurodinoia “ha fatto bene a dimettersi. Bisogna difendere le istituzioni che si rappresentano anche dal sospetto. Quando si viene attinti da indagini di qualsiasi natura, per tutelare la comunità che si rappresenta – in questo caso partito e Regione – è giusto fare un passo indietro in attesa che la magistratura faccia il suo corso”, ha aggiunto.
Ubaldo Pagano (Pd) (Foto di Facebook) – notizie.com


“La criminalità si combatte con più democrazia”




Tuttavia, Pagano è critico nei confronti del Movimento 5 Stelle: “La decisione e quella di Michele Laforgia di ritirarsi dalle primarie, è grave è inutile. I fenomeni criminali a qualsiasi latitudine si combattono con più democrazia, altrimenti il rischio vero è che essa si debba sospendere per evitare che qualche criminale possa inquinarla. Ritengo invece, che le persone perbene che hanno a cuore la cosa pubblica, siano molte di più e vanno valorizzate attraverso l’aumento dei processi democratici”.


La stoccata al governo: “In Puglia abbiamo fatto un passo indietro, loro con Santanché no”




Infine, una stoccata al governo sulla vicenda Santanché: “Riteniamo che quando ci sono fenomeni segnalati dalle autorità inquirenti, è giusto fare un passo indietro a tutela delle istituzioni che rappresentano. Noi in Puglia lo abbiamo fatto prontamente, ma non ha fatto lo stesso il governo nazionale. Peraltro qui siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, in quel caso siamo molto più avanti e mi pare che il quadro accusatorio sia abbastanza cristallizzato”.


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